IL SEDICESIMO SECOLO
Lorenzo il magnifico seppe imporre il suo potere personale, senza rovesciare le istituzioni repubblicane. Ma alla sua morte nel 1492, passarono solo alcuni anni che il figlio che lo succedette, Pietro lo sfortunato, riuscì a demolire la meravigliosa struttura di potere dei Medici. La politica codarda di Pietro, in merito all'invasione di Carlo VIII, costrinse la città ad eliminare la Signoria e ristabilire in pieno il regime repubblicano. Ma la gente si divise fra coloro che parteggiavano i Medici e la massa dei cittadini, infiammati dai sermoni di Girolamo Savonarola, che volevano riformare il governo, imponendo un nuovo regime dove ruolo importante fosse assunto da un "Gran Consiglio" che riunisse i membri delle famiglie principali. Ma non passò molto tempo che i Medici ed i loro sostenitori fecero ritorno, grazie al fatto che Savonarola fu stato giudicato un eretico e bruciato al palo nella Piazza della Signoria, il 23 maggio 1498, per ordine di Papa Alessandro VI. Fu il periodo in cui Michelangelo creò la sua famosa statua del David, messa di fronte al Palazzo della Signoria come guardiano della libertà dei Fiorentini. In seguito la città si trovò di nuovo sotto la Signoria dei Medici, col benestare del Papa, alleato del re di Aragona, la cui parola era legge in Italia, dopo la partenza del re di Francia. L'elezione al Trono papal, prima di Giovanni de' Medici, nel 1512, e poi di Giulio (Clemente VII) rinforzarono ancora di più la Signoria dei Medici. Ma quando arrivarono le notizie del sacco di Roma nel 1527, i fiorentini si ribellarono e cacciarono ancora una volta i Medici, affermando la loro libertà. Fu l'ultimo tentativo disperato di reintegrare il governo repubblicano. Il 12 agosto 1530, dopo un assedio di undici mesi, gli eserciti dell'imperatore e del papa insieme entrarono a Firenze, e l'anno seguente, per concessione imperiale, Alessandro de' Medici fu dichiarato "capo del Governo e dello Stato". Il nuovo signore, che dopo una successiva risoluzione fu chiamato "Duca della Repubblica fiorentina", installò una tirannia, con nuove istituzioni tutte sotto il suo controllo, e iniziò una politica di alleanze straniere con le famiglie reali più importanti d'Europa, sposando una figlia naturale dell'Imperatore Carlo V e dando sua sorella Caterina in sposa al secondo figlio di Francesco I.
Gli avversari dei Medici, comandati da Filippo Strozzi, provarono inutilmente a capovolgere il governo del duca Alessandro. Rimase infruttuoso anche il gesto di Lorenzino de' Medici che assassinò Alessandro nel 1537. L'unico successore possibile era Cosimo il Giovane, figlio di Giovanni delle Bande Nere, un ramo più giovane della famiglia, poiché il ramo di Cosimo il Vecchio era estinto. A diciassette anni il nuovo Duca riuscì a guadagnarsi il rispetto e gradualmente installò un regime autocratico. Nel corso della sua vita riuscì a schiacciare le fazioni avversarie ed a rinforzare lo Stato, sottomettendo Siena alla dominio fiorentino nel 1555. Ottenne un titolo sovrano dal Papa e dal 5 marzo 1570 fu incoronato Granduca della Toscana da Pio V. Quando morì nel 1574, lasciò il Governo nelle mani del figlio Francesco che regnò fino al 1587, quando fu succeduto dal fratello Ferdinando I (1587-1609).
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