geronimo

giovedì 17 aprile 2014

MAZDEISMO

MAZDEISMO  O   MAZDAISMO

Dal nome della divinità Ahura Mazda .
 Religione dell’Iran antico che prende nome dal suo Dio unico , Ahura Mazda , ma che è detta anche zoroastrismo , da Zoroastro , forma grecizzata  di Zarathustra, che ne sarebbe stato il fondatore , o il profeta, o il più importante teologo.
E’ una “religione del libro” , in quanto si fonda su un testo sacro, l’Avestà , giunto a noi in forma ridottissima e solo parzialmente originaria  (soltanto le 5 Gathà, capitoli della parte liturgica, detta Yasna, sono scritte in un dialetto di sicura arcaicità. E vengono dalla tradizione attribuite allo stesso Zarathustra) . E’ inoltre una religione monoteistica, in quanto vi si afferma l’unicità di Ahura Mazdà, creatore e signore di ogni cosa .
Questo monoteismo non lascia dubbi nella testimonianza delle Gathà, anche se accanto ad Ahura Mazdà compaiono altri esseri sovrumani, comunque sue creature, detti Amesà Spenta. Meno chiara al riguardo è la restante documentazione avestica che presente altri esseri, detti yazata (venerabili) , tra cui si trovano nomi di divinità vediche: Mitra, Vayu, Tishtrya, Verethragna (corrispondente  al vedico Vrtrahan, attributo del dio Idra) , ecc. Ancora in contrasto con l’idea monoteistica possono apparire le iscrizioni degli Achemenidi, tra cui importante quella di Dario I dove si parla di “ Ahura Mazdà e gli altri dei”. Se poi si accetta  per buona la testimonianza di Erodoto, ovvero non se ne scorgono i limiti dovuti ad una sua interpretazione dei fatti iranici in chiave greca (politeistica) , l’antica religione persiana appare  addirittura un politeismo. Tutte queste discordanze sulla qualità monoteistica dell’antica religione iranica però, vanno correttamente intese soltanto come indizio di una religione, senza dubbio monoteista, e tuttavia non costretta all’affermazione del suo monoteismo per realizzarsi storicamente , al modo, per esempio, della religione ebraica.
L’esigenza primaria del Mazdeismo , quello che lo qualifica coerentemente  in tutto il suo sviluppo storico , non si scorge nelle contrapposizioni  tra monoteismo e politeismo , ma appare in tutta evidenza nella  contrapposizione fra un principio positivo  (che convenzionalmente diremmo  “ del bene”)  e un principio negativo  (“del Male”). In altri termini  il mazdeismo è tipologicamente un monoteismo, ma si è storicamente espresso  come un dualismo. Le radici del dualismo mazdeo sono già nella religione etica indoiranica: in India ha prodottola distinzione degli dei in asura e deva; in Persia ha prodotto la distinzione di un solo ahura (asura) , Ahura Mazdà, contrapposto a tutti i daeva (deva) considerati alla stregua di “demoni”. Ora, mentre in India il dualismo si esprime  come lotta mistica tra asura e deva, conchiusa, perciò, e inattuale (onde i due termini servono soltanto a qualificare), in Persia il mazdeismo si realizza ponendo come attuale la lotta  Ahura Mazdà e i daeva, e la contrapposizione non serve  per qualificare, ma serve per impostare una soteriologia: l’uomo sarà salvo se combatterà dalla parte di Ahura Mazda contro i daeva.
Questa impostazione soteriologia è enucleata  sin dalla Gathà, dove le schiere di Ahura Mazdà appaiano guidate da uno degli Amesa Spenta, Asa (verità, ma anche ordine; concetto e termine corrispondono al vedico rta),contro le schiere ostili guidate da Druj (menzogna, caos) . E trapela anche dalle iscrizionidegli Achemenidi: Serse si vanta  di aver distrutto il culto dei daeva (sembra in Babilonia) sostituendolo con quello di Ahura Mazdà; quanto all’iscrizione di Dario I ricordata sopra, vediamo che per indicare gli dei compagni di Ahura Mazdà non usa il termine daeva, bensì il termine baga. Il dualismo mazdeo appare in tutta la sua ampiezza nella letteratura in lingua pahlavi, posteriore di almeno mille anni alla redazione della Gathà. Tale letteratura non documenta una nuova  religione mazdeà, come a volte è stato sostenuto, ma rende in forma esplicita  e discorsiva ciò che in nuce è già contenuto nella Gathà. Nei testi pahlavi , si può dire, la teologia si fa mitologica o, forse, vengono redatti per iscritto e sistemati in funzione  dell’escatologia soteriologia mazdea i miti prodotti dalla precedente tradizione.  I due principi contrapposti si esplicitano nel dio Ohrmazd (corruzione di Ahura Mazdà)  e nell’anti dio Ahriman (corruzione di Angra Mainyu, spirito ostile, che nelle Gàthà appare come avversario del gemello Spenta Mainyu, spirito santo) . La cosmogonia si fa derivare dalla lotta tra Ohrmazd e Ahriman. Ohrmazd crea il mondo spirituale (menok) , atemporale. Di esso fa parte anche Ahriman ; quando questi si pone in opposizione  al creatore, la sua ostilità, essendo “atemporale” come il menok in cui si manifesta non può essere debellata . Allora Ohrmazd paralizza Ahriman per tremila anni , e nel frattempo crea il mondo materiale o temporale, il gete , nel quale Ahriman si risveglia. In questo mondo, che si svolge nel tempo, potrà realizzarsi la vicenda che distruggerà definitivamente Ahriman. A questa vicenda  parteciperà anche l’uomo, creato da Ohrmazd nel gete ma destinato al menok quando il gete finirà (dopo la sconfitta di Ahriman); e parteciperanno le Fravashi, enti spirituali facenti parte del menok, ma che possono scegliere di scendere, incarnandosi come “anime” , nel gete, per combattere Ahriman. Quando il gete ha tremila anni, nasce Zarathustra che inaugura il terzo e ultimo trimillennio rivelando agli uomini la vera religione (den).
Dopo di che l’uomo può scegliere, in quanto a conoscenza dei termini della lotta, se lottare per il bene o per il male.
Se avrà lottato ed agito per il male , alla fine del mondo, gete, sarrà ammesso al mondo menok soltanto dopo una purificazione consistente in una pena  di 3 giorni , ma qualitativamente  uguale a 9000 anni di sofferenze .
Nel mezdeismo i termini “bene” e “male” si contrappongono  come la vita si contrappone alla morte. Il bene è dunque tutto ciò  che si esplica in senso  “vitalistico” in un “ordine etico”  adeguato “all’ordine cosmologico” : Asa, come si è visto, è “verità”, ma è anche “Ordine” ; degli altri Amesà Spenta ricorderemo che i meglio identificati  indicano “beni” non facilmente circoscrivibili nella sfera morale  (per esempio Xshathra, potenza; Hurvatàt, salute; Ameretat, immortalità).
L’etica mazdea è tutta intesa a determinare  un corretto comportamento in senso ritualistico. Il rito, il sacrificio come rito per eccellenza, è al centro della religione mazdea : esso da inizio al mondo  (che Ahura Mazdeà crea sacrificando il Bue Primordiale) e ne suggella la fine  con il sacrificio con cui il “Salvatore”  (Saoshyant) determinerà la vittoria finale di Ahura Mazdà. Mediante il rito l’uomo combatte durante tutta la sua vita  le forze del “male” . Dal che segue l’importanza degli operatori rituali , ossia dei sacerdoti , distinti in varie categorie ; la più importante per sviluppi storici propri  e quella dei Magi. E segue anche l’importanza  del fuoco (oggetto esso stesso di culto, onde i mazdei sono stati anche visti come “adoratori del fuoco”)  che è lo strumento essenziale del sacrificio. Con la conquista della Persia da parte di Alessandro Magno ha inizio uno scambio culturale  tra iranici e mondo greco-romano. Alcuni studiosi sostengono che la concezione  del menok e del gete sia dovuta a un influsso  platonico (mondo delle idee e mondo materiale) ; d’altro canto l’idea iranica di una “conoscenza” salvifica e del dualismo bene-male fu alla base delle diverse manifestazioni gnostiche ; il dio iranico Mitra fu al centro di culti mistici di ampia diffusione nell’impero romano; e infine i Magi contribuirono alla formazione di un concetto di “magia” (dal nome greco con cui si indicava la loro azione). Il mazdeismo divenne la religione di stato sotto la dinastia dei Sassanidi (secolo III-VII). Con la conquista araba il mazdeismo scomparve dalla Persia; ma fu continuato in India dai Parsi, i discendenti di comunità mazdee che avevano abbandonato la Persia per non sottomettersi all’islamismo e si erano rifugiati in India.


AVESTA’

libro sacro del mazdeismo , il libro sacro del mezdeismo . Il nome Avestà deriva dal pahlavico Apastak ( testo fondamentale ) contrapposto allo Zand  (commento) che l’accompagna.
Quale ci è stato tramandato dalla tradizione zoroastriana .L’avestà non costituisce un opera unitaria , ma un copleso di libri liturgici e rituale, redatti in un dialetto iranico nord-orientale (avestico) , databili dal periodo achemenide (secolo V-VI a.C.) all’inizio dell’era volgare. L’avestà completo sarebbe stato composto , secondo la tradizione , di 21 libri, perduti in seguito alla conquista di Alessandro Magno ; attualmente ci resta solo una piccola parte , tramandata oralmente per molti secoli e messa per iscritto  con un alfabeto di origine semitica  nel secolo V d.C. . Essa consta di quattro parti fondamentali: gli Yasna (preghiera, celebrazione), comprendenti le preghiere che il sacerdote recitava nella preparazione  e nell’offerta dell’ Haoma, la bevanda sacrificale  degli Irani; il loro nucleo più antico è costituito dalle Gàthà, diciassette inni sacri redatti in una lingua più arcaica  delle altre parti e contenenti la dottrina originale di Zarathustra ; il Visprat (tutti i giudici) , che comprende il complesso di formule integrative  degli Yasna ; il Videvdat ( la legge contro i demoni) , che contiene le regole della purificazione ; il Khwartak Apastak (piccolo avestà) , una sorta di estratto dell’avestà per il servizio divino ordinario . Di esso fanno parte  gli Yast , inni dedicati a singole divinità , che costituiscono una preziosa raccolta di miti prezoroastriani.


PARSI

Nome dei membri di una comunità etnico-religiosa d’origine persiana (donde il nome , che in persiano indica appunto il popolo omonimo), stanziatisi in India, nel secolo X . La comunità conta tutt’oggi oltre 100.000 individui nella regione di Bombay e professa una religione, detta carsismo, che è uno sviluppo locale del mazdeismo iranico. Dopo la conquista araba della Persia e la sua islamizzazione, un folto gruppo di fedeli volendo mantenere la propria fede si rifugiò in India.
Il mazdeismo dei Parsi, privato della sua base sociale e nazionale, ha subito inevitabili trasformazioni schematicamente riconducibili a un impoverimento dottrinale e a una contaminazione con la tradizione religiosa indiana .
Fino a quando essi poterono mantenere i contatti con i nuclei mazdei rimasti in Persia, riuscirono a mantenere intatta la propria fede , ma alla fine del secolo XVIII  con la conquista di Kirman da parte degli Afgani e la conseguente eliminazione di ogni residuo mazdeo  in Persia, i Parsi rimasero completamente isolati e divennero incapaci persino di comprendere la lingua dei loro testi  sacri che venivano recitati meccanicamente , quasi con formule magiche , durante le azioni culturali . Coinvolti inoltre nella politica religiosa di Akbar, che cercò di formulare un sincretismo solare capace di riunire la fede islamica, e la tradizione induista dei suoi sudditi, essi vi aderirono con entusiasmo per i molti elementi mazdei che questa formulazione conteneva. In realtà però, più che una conversione degli Indiani alla fede mazdea, si trattò della conversione di questi mazdei trapiantati alle suggestioni  del nuovo ambiente culturale. Ciò che restò di una grande tradizione religiosa fu soltanto un complesso ritualismo , in funzione del quale fu conservata,  ancorché divenuta incomprensibile , quella parte dell’Avestà che proprio per il suo uso liturgico  viene detta Yasna ( persiano, celebrazione) E’ la cerimonia più importante del Carsismo : viene compiuta da almeno una coppia di sacerdoti , un “recitante” (zòt) e un assistente (ràspì)  dopo varie azioni preliminari si passa alla consacrazione dell’haoma, una bevanda ricavata dai rami  pestati di un’efedracea, che costituisce la materia del sacrificio ; la consacrazione è fatta sostanzialmente mediante la recitazione dei 72 capitoli dell’Avesta  che vengono chiamati Yasna . Tutto il culto dei Parsi si muove nella dialettica fra puro e impuro : il fine è sempre quello di evitare  l’impurità  o di ristabilire la purità . In questa dialettica si spiega la nota  e caratteristica usanza funeraria delle cosiddette  “torri del silenzio” , ossia di quelle torri in cima alle quali vengono esposti i cadaveri perché siano scarnificati dagli avvoltoi ; si evita così di contaminare  il fuoco, la terra e l’acqua, rispettivamente con la cremazione , l’inumazione o l’abbandono dei corpi nei fiumi , usanze tutte note nell’ambiente indiano . Una ripresa del carsismo  in senso dottrinario si è avuta dopo l’esplosione di studi mazdei da parte degli occidentali in seguito alla scoperta dell’Avestà  a opera di Anquetil Duperron (secolo XVIII) . In un certo senso i Parsi hanno accolto gli studi occidentali come si accoglie una teologia ; hanno appreso da essi  i fondamenti dottrinali  della propria religione . Il che ha condotto anche una specie di azione modernista del carsismo , realizzatasi in due direzioni: l’insorgenza di formule teosofiche capaci d’inserirsi nella religiosità occidentale , e una produzione di scritti apologetici  per tener testa , nell’ambito di questa religiosità , al cristianesimo. La politica nazionalista dell’Iran sotto i Pahlavì portò al riconoscimento della cittadinanza iraniana per i Parsi desiderosi di stabilirsi nella loro patria originaria.
ZOROASTRO

Forma grecizzata del persiano Zarathustra , colui a cui la tradizione  fa risalire la fondazione del Mazdeismo  perciò detto anche zoroastrismo dal suo nome.
Di Zoroastro non si hanno reali testimonianze storiche,  tanto che gli studi più recenti  vedono in lui non un uomo  veramente vissuto bensì  un personaggio mitico, fenomenologicamente  definibile come un “eroe culturale” .
Nella lettura del suo mito , poi, si potrà scorgere il senso di questa presenza  sia che essa significhi  l’azione liturgica  o il sacerdozio prototipico  (come è stato detto)  sia che significhi altro . Sta di fatto che Zoroastro risulta un essere preesistente  alla nascita materiale , inviato sulla Terra  come un fuoco celeste (da cui resta gravida  la donna che lo partorirà) da Ahura Mazdà per predicare agli uomini la vera religione.





venerdì 11 aprile 2014

NUOVI MOVIMENTI RELIGIOSI

NUOVI  MOVIMENTI  RELIGIOSI

Assemblea Spirituale del Baha’i:
Il movimento è sorto in Persia nel 1844 per iniziativa di Mirza Alì Muhammad (1819-1850) , che si dichiarò “ Bab” (la “porta”) , colui che avrebbe guidato i fedeli verso il dodicesimo iman’. Venne perseguitato ed ucciso. Il suo successore Baha’ U’llàh (1817-1892) proclamò di essere la manifestazione divina preannunciata dal “Bab”. Il movimento che ha la sede centrale a Haifa nello Stato di Israele, si propone la diffusione di una dottrina che vorrebbe raggiungere l’unità spirituale di tutte le religioni.

Chiesa dell’Unificazione:
Fondata da Sun Myung Moon (1920, Corea del Nord), l’Associazione del Santo Spirito per l’unificazione del cristianesimo mondiale, detta Chiesa dell’Unificazione, si propone non solo di riunire le Chiese cristiane ma di realizzare il Regno dei cieli “sulla terra”. Attraverso una lettura sorprendente della Zinnia, nei “ Principi Divini”, l’opera fondamentale della chiesa, si annuncia la seconda venuta del Messia. Egli verrà dalla Corea e formerà una famiglia “ideale” centrata su Dio: diventerà così possibile la restaurazione di una società “ideale”. La quasi totalità dei membri della Chiesa attribuisce a Moon il ruolo di Messia. Fortemente organizzata, la Chiesa ha dimostrato un forte dinamismo.

Damanhur:
L’esperimento sociale e spirituale di Damanhur, la “città Horus”, ha avuto inizio nel 1976-77 a opera di Oberto Araldi , nato nella provincia di Torino nel 1950. Con la fondazione di Damanhur, in Val Chiusella, presso Bandissero Canadese  vicino a Ivrea, egli ha inteso dare espressione concreta agli ideali di “rinascita spirituale” dell’Era dell’Acquario, la nuova Era del risveglio e dello sviluppo della coscienza spirituale. Nelle città stato di Damanhur, ove vivono più di 300 persone (altre 300 persone vivono in comunità satelliti, sempre in Val Chiusella, con circa un migliaio di simpatizzanti), si insegna e si pratica la “via horusiana” indicata da Airaudi: attraverso tale via esoterico-occultistica si attua il passaggio dallo stato di materia, in cui l’uomo è stato confinato, allo stato spirituale, all’illuminazione.
Damanhur è uno dei maggiori gruppi comunitari del mondo di stile teosofico-New Age e con riferimenti neopagani ed egiziani.

Devoti di Krishna:
Swami Prabhupada (1896-1977) ha fondato nel 1966 l’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna , movimento religioso oggi diffuso in tutto il mondo. L’associazione affonda le sue radici nella tradizione devozionale del Bengala: Krishna stesso, la Persona Suprema, la Sorgente di tutti gli esseri, è venuto ad insegnare  agli uomini la via dell’abbandono a Dio, del puro amore. Cantare e recitare il grande “mantra”, i santi nomi di Krishna, aiuta a riscoprire la vera posizione dell’uomo, che è quella di essere servitore di Krishna. Con l’austerità della vita, regolata da una rigida disciplina, i devoti pensano di sfuggire alle illusioni del mondo.

Mahikari:
L’associazione Mahikari , “luce di verità”, è stata fondata nel 1960 dal giapponese Kotama Okada (1901-1974), dopo avere ricevuto le rivelazioni del “Dio SU”, creatore dell’Universo. Di ispirazione apocalittica, lo scopo del movimento consiste nell’irraggiare la “luce di Verità” di Dio nel mondo. La più importante pratica è pertanto l’okiyomé, la “purificazione spirituale” che trasforma gli spiriti cattivi in spiriti buoni e consente all’inizio di trasmettere, attraverso il palmo della mano, la luce di Dio. Gli uomini così purificati costituiscono i semi della prossima civiltà spirituale rivolta a Dio. Mahikari si è sviluppata soprattutto nei paesi francofoni e in Italia.

Meditazione Trascendentale:
Nel 1958 , Maharishi Manesh Yogi creò un movimento mondiale per la rigenerazione spirituale dell’umanità. Venne chiamato Meditazione Trascendentale, in quanto la tecnica mentale della meditazione, derivata dalla tradizione vedica, comunica l’esperienza diretta dell’intelligenza pura. Precede l’insegnamento della tecnica di Meditazione Trascendentale  che comporta una serie di corsi  in sette livelli, una cerimonia che ha lo scopo di preservare la purezza dell’insegnamento, ma che non implica alcuna adesione a un sistema religioso. I corsi della Meditazione Trascendentale sono stati seguiti in Italia da circa 20.000 persone.

New Age:
Non si tratta, in verità, di un movimento ma di una nebulosa di tendenze accomunate dalla visione ottimistica di un futuro che sta per accadere, un’era non materialistica, pacifica e spirituale, in cui l’uomo entrerà in contatto con le grandi forze della natura e della vita. Il sincretismo caratterizza le diverse tendenze  del New Age : alcuni elementi delle religioni orientali  vengono valorizzati ed integrati  con la tradizione pagana (panteismo, animiamo, religione della Grande madre) e con la tradizione esoterico-occultista occidentale. Assai praticato è il channeling , una forma di nuovo spiritismo , a volte assai spettacolare,  che mette in contatto le persone , senza un particolare medium , con l’energia divina di cui ogni essere umano costituisce un frammento . I “santuari” più importanti del New Age sono: Esalen, sulle colline di Los Angeles e San Francisco, Findhorn in Scozzia, Damanhur in Italia  e la comunità “du Jas” in Francia.

Scientologia:
L. Ron Hubbard (1911-1986) , dopo avere scritto romanzi di avventura e di fantascienza , pubblicò nel 1950 il libro La Diabetica. . La scienza moderna della salute mentale, che ottenne un grande successo. Molto presto, nel 1951, nacque la Scientologia, scienza della conoscenza, definita “studio e padronanza  dello Spirito in relazione a se stesso, agli universi e alle altre forme di vita”. Lo scopo della Scientologia, nel 1954 gli scientologi si costituirono in Chiesa, è di creare una civiltà in cui gli esseri possono prosperare e le persone oneste vedere rispettati i loro diritti e dove l’uomo sia libero di raggiungere le vette più alte. Si potrebbe dire che la Scientologia, che ha ottenuto una notevole diffusione, è un culto gnostico adatto al mondo secolarizzato.

Scienza Cristiana (ChristianScience):
Fondata da Mary Baker Eddy (1821-1910), la Scienza Cristiana, la cui chiesa Madre è a Boston, si presenta come un idealismo assoluto che nega addirittura la realtà del mondo materiale. La persuasione della non realtà della materia, del peccato, della malattia, della stessa morte libera gli uomini da ogni realtà negativa, e quindi anche dal peccato, dalla malattia e dalla morte. Sono circa 3000 le “Chiese del Cristo, Scientiste”, sparse in tutto il mondo.

Soka Gakkai (Società per la creazione dei valori):
Fu fondata nel 1930 a Tokyo (Giappone) da Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944). Riallacciandosi alla tendenza rigorista della tradizione del monaco giapponese Nicheren, ritenuto come il solo vero Buddha dell’epoca “mappo” o di decadenza, il movimento intende fondare la “terza civiltà” attraverso la fede nelle dottrine di Nicheren e la pratica del canto “daimoku” che esprime la devozione al Sutra del Loto. Sia per il marcato proselitismo sia per l’inconsueta dottrina sociale buddista, la Soka Gakkai ha ottenuto una straordinaria diffusione.

Rajneesh:
Bhagwan Shree Rajneeh, nato in India nel 1931, dopo aver organizzato campi di meditazione , si installò a Poona nel 1974 ove fondò un ashram (comunità) per i suoi discepoli. Nel 1981 si stabilì negli Stati Uniti, ove nell’Oregon fondò una grande comunità chiamata Rajneehpuram. Vicende organizzative e finanziarie (la segretaria personale di Rajneesh abbandonò il maestro a cui rivolge pesanti accuse; Rajneesh stesso tentò di lasciare segretamente gli USA a bordo di un aereo privato), insieme a una sorprendente dottrina materialista-spiritualista portarono al fallimento di Rajneeshpuram. Rejneesh è morto in India nel 1990. Il movimento ha in parte superato le difficoltà dovute alle vicende organizzative e alla morte del suo fondatore.

Vita Universale:
Originariamente chiamato “Opera di reintegrazione cristica” , nel 1984 il nome del movimento viene modificato in “Vita Universale”. All’origine di tale gruppo, che “non recluta membri” ma “diffonde i messaggi di Cristo”, si trova una profetessa tedesca, Gabriele Wittek, nata ad Augusta nel 1933. Con la meditazione della profetessa, Cristo comunica la sua “parola interiore” e “ guida verso il regno dell’interiorità, nostra vera patria”, attraverso la “Chiesa interiore, senza statuti, senza preti e senza dogmi”. La “ concentrazione” aiuta a raggiungere il vero intimo, che è nello stesso tempo “Dio”. I Festival Internazionali di Vita Universale testimoniano l’ascesa di tale movimento che unisce temi delle nuove religioni di origine cristiana con temi derivati dai movimenti orientali e dal New Age.

Movimenti religiosi spirituali di origine cristiana
I nuovi movimenti religiosi e più latamente spirituali di origine cristiana si possono suddividere in gruppi “metafisici”, gruppi “restituzionisti”, gruppi “avventisti, movimenti profetico-messianici, movimenti sincretismi.
Gruppi metafisici:
La Scienza Cristiana ha tre chiese a Milano, a Roma e Firenze e due società a Torino e Aosta, con un numero limitato di aderenti; Unity School of Christianity ha solo qualche corrispondente in Italia; la Nuova Chiesa svedenborghiana si limita a due piccoli gruppi.
Gruppi restituzionisti:
Si ispirano all’idea di una “restituzione” o “restaurazione” della Chiesa primitiva. I Mormoni contano in Italia circa 16.000 membri; tra i gruppi mormoni scismatici soltanto i Bickertoniti mantengono un’attività missionaria organizzata in Italia con una sessantina di membri attivi.
La Chiesa cattolica Apostolica ha due congregazioni in Italia, ma è superata dal successo della sua scismatica , la Chiesa Neoapostolica, che dichiara di avere 4000 membri..
Gruppi avventisti:
Gli Avventisti del settimo giorno dichiarano diavere circa 100 chiese e 5000 membri, eredi di una presenza iniziata nel XIX secolo con l’eccentrico missionario polacco Michat Balina Czechowski. I Testimoni di Geova, di gran lunga il gruppo più diffuso in Italia, dichiarano circa 200000 membri attivi nel servizio di campo di porta in porta e più di 330000 partecipanti alla loro celebrazione annuale alla Cena del Signore. Alcuni dei loro scismi sono pure presenti in Italia : La Chiesa del Regno di Dio con centro a Torino; e le più piccole Chiese Cristiane Millenaristica e Berean Bible Students. Della famiglia  “avventista” fa parte pure la Chiesa di Dio Universale, che ha un ridotto numero di aderenti ma è molto nota per la distribuzione gratuita dell’edizione italiana  del suo periodico “ La Pura Verità” e per le sue trasmissione radiofoniche e televisive.

Movimenti profetici messianici
I Movimenti profetici più diffusi in Italia sono Vita Universale, fondata in Germania da Gabriel Wittek, con un migliaio di membri concentrati soprattutto nel milanese, e The Family (in precedenza nota come Bambini di Dio) , che da qualche anno non opera più in clandestinità e che appare abbastanza diffusa. I principali esempi di movimenti messianici sono la Chiesa dell’Unificazione del coreano reverendo Moon e il movimento del Graal di Abd-ru-schin.
I “messia” possono anche presentarsi come nuove incarnazioni (riincarnazioni piuttosto che reincarnazioni  del Cristo) : il gruppo Brasiliano SOUST (Sovrano ordine Universale della Santa Trinità), che ha un piccolo numero di seguaci in Italia , presenta così il suo fondatore, che si fa chiamare “ Inri Cristo”. Altri tipi di messia possono pretendere di essere una nuova incarnazione nella famiglia divina: L’Italia del XIX secolo ha prodotto il celebre caso di David Lazzaretti, il profeta del Monte Amiata in Toscana, nato nel 1834 e ucciso in un azione di polizia nel 1878. Un gruppo della sua Chiesa Giurisdavidica esiste ancora nella sua zona di origine, ad Arcidosso, con qualche centinaio di persone ancora leali alle dottrine di Lazzaretti, mentre a Roma un altro gruppo più piccolo si è separato dalla Chiesa di Arcidosso e, con il nome di Chiesa Universale Giurisdavidica, crede che la sua leader Elvira Giro, sia l’incarnazione dello Spirito Santo. Questo piccolo gruppo romano combina il Lazzarettismo  con temi occulti e con la credenza nei dischi volanti. I.V.I. , un gruppo profetico messianico fondato in Francia da Yvonne Trubert, ha iniziato un’attività in Italia . Tra i pochi gruppi con una presenza nazionale si contano gli Apostoli della Fede , fondati da Basilio Roncaccia a Roma ma oggi diffusi soprattutto nel Veneto, e l’Associazione Cristo nell’Uomo, recentemente ribattezzata Chiesa della Nuova Gerusalemme, fondata a Torino da Roberto casarin che ha adottato la credenza di origine orientale come il Karma e la reincarnazione.

Movimenti sincretistici

Sono stati importati in Italia da immigrati dal terzo Mondo, come è avvenuto per i Rastafariani, per l’Iglesia in Cristo delle Filippine (l’unico gruppo con un certo numero di seguaci in Italia) e per l’Ordine dei Cherubini e dei Serafini di origini nigeriane.

Movimenti religiosi spirituali di derivazione orientale
Una distinzione tipologica di massima può essere proposta secondo la grande religione in cui diversi gruppi orientali (medio-orientali ovvero estremo orientali) trovano la loro origine.
Gruppi nati in ambiente Islamico:
I Baha’i hanno un’antica  tradizione e una significativa presenza culturale; altri gruppi hanno probabilmente pochi membri; gli Ahamadis, la cui missione di lingua italiana è di origine recente; Sabud, che si muove discretamente negli ambienti della New Age; il Daheshismo libanese che si introduce in Italia tramite la crescente presenza di una comunità libanese nel nostro paese.

Gruppi occidentali affascinati dall’oriente
Sono attivi in Italia a partire dall’antica presenza della Società Teosofica che è stata risvegliata in anni recenti  dall’interesse per i temi geofisici; lo scisma californiano chiamato Loggia Unita dei Teosofi (LUT) . Tutti i principali gruppi di tradizione teosofica (i gruppi di Alice Bailey; i discepoli di Krishnamurti; l’Antroposofia, con la sua agricoltura biodinamica e le Scuole Waldorf; l’Attività Religiosa “I AM” ; la Fraternità Bianca Universale del bulgaro Omraam Mikhael Aivanov; l’Agni Yoga di Melena Roerich) sono presenti in Italia ciascuno con i propri adepti. L’Italia ha mostrato un certo interesse  per i movimenti dei “ guru bianchi” come Eckankar e la Johannine Daist Communion dell’eclettico maestro Da Free John, l’Italia ha dato il suo contributo a questo genere di gruppi con Damanhur, fondato da Oberto Auraudi. Elementi di vaga origine teosofica si ritrovano in altri gruppi diffusi nell’area torinese: Helios, Adeva, diretto da valerio Sanfo, l’Ordine dei Maestri Shan, diretto da Giancarlo Barbadoro che presenta elementi simili a Eckankar, e Asclepios, diretto da Aldo Del Negro. A proposito dell’ambiente teosofico va menzionata l’influenza del Villaggio Verde di Cavallirio (Novara), fondato dall’esoterista Bernardino Del Boca e punto di riferimento di gruppi teosofici di diverso orientamento. Nei dintorni di Cavallirio è pure attivo il Gruppo Teosofico Sarmoung, senza collegamenti diretti con il Villaggio verde
Hanno avuto qualche successo in Italia : gli Hare Krishna; la Meditazione Trascendentale; il movimento di Rajneesh. Maestri più antichi come Aurobindo (i cui seguaci sono ora superati nel numero da quelli del suo discepolo indipendente Sri Chinmoy) e Ramana Maharshi; gruppi di origine più recente come i Brama Kumaris e Ananda Marga  sono entrati in Italia . Un successo senza dubbio maggiore è stato ottenuto dal Sahaja Yoga di Sri Mataji Nirmala Devi , che ha visitato diverse volte l’Italia e ha seguaci soprattutto a Milano e a Roma. Un buon successo ha pure l’Haidakhandi Samaji, consacrato al culto del mitico avatar Babaji con centri a Milano, in provincia di Asti, a Cisternino (Brindisi) e a Novara, con diverse centinaia di membri. Gruppi di tradizione Radhasoami come quello di Kirpal Singh esistono in Italia  con un numero limitato di seguaci, e lo stesso vale per Elan Vital che ha ripetuto in Italia il declino già sperimentato in altri paesi. Qualche seguito contano anche diversi gruppi di origine Sikh come 3HO e il Centro di Filosofia Acquariana fondato nel 1978 come centri a Milano e Albiano (Lucca), guidato da Baba Bedi . Il più visibile e maggiore gruppo neoindù in Italia è certamente il movimento di Sathya Sai Baba. I movimenti neoindù appaiono in lento declino quanto all’influenza e al numero di seguaci in Italia negli ultimi anni.
Centri buddisti:
Ne esistono in Italia oltre 20, particolarmente di tradizione Zen e tibetana; uno dei più importanti è l’Istituto Lama Tsong Khapa di Pomaia, in Toscana. La comunità Merigar del monaco tibetano Mamkhai Norbu (Toscana) con la sua peculiare religiosità Dzongchen ha attirato anche seguaci con interessi magico-occulti.
Nuove Religioni giapponesi:
Hanno stabilito importanti missioni in Italia. Tra i gruppi buddisti di origine giapponese, la Soka Gakkai ha un certo seguito, la Reiyukai , Ittio-en, la Rissho Kosei-Kai. Tra i gruppi giapponesi di origine non buddista, Tenrikyo ha soltanto un ufficio di rappresentanza a Roma. Cosmo Mate, fra i gruppi recenti di maggior successo. La più attiva religione giapponese di origine non buddista in Italia è Sukyo Mahikari.
Mazdaznan:
E’ un gruppo che rappresenta una forma occidentalizzata di Zoroastrismo, è attivo in Italia da molti anni con piccoli gruppi in diverse città; le idee principali del fondatore Hanisch sull’igiene e sulle diete hanno attirato l’attenzione di un certo numero di medici.
Movimenti religiosi spirituali nati in Occidente
Tra i movimenti nati in Occidente ma non derivati da un origine cristiana sono : Scientologia , il Silva Mind Control di Torino ; Evo Cris opera a Roma, un gruppo di origine Messicana

martedì 8 aprile 2014

RELIGIONE DIEVTURIBA

LA RELIGIONE “ DIEVTURIBA”

La religione Dievturiba insegna l’equilibrio con la natura. I suoi principi si trovano in migliaia di antichi canti.
Gli ultimi pagani provengono dalla Lettonia, nella quale è ancora viva un’antica religione dell’età del Bronzo che festeggia il solstizio estivo con una cerimonia immersi, completamente nudi, nell’acqua, con le sole ghirlande di fiori rituali, in un lago della regione della Lagtalia, fra le più tradizionaliste della Lettonia,dopo avere offerto doni alla dea madre delle acque.
I Lettoni furono gli ultimi europei a conoscere il cristianesimo, in gran parte lo rifiutarono.. La loro religione pagana è ancora viva ed è documentata in antichi canti popolari. I riti richiamano la cultura di Stonehenge .
Alba del 21 giugno, solstizio d’estate: il giorno dell’anno in cui la luce  solare dura di più e vince sulla notte. Uomini con corone di foglie di quercia e donne con ghirlande di fiori campestri  invocano nei loro canti il dio Dievs , le dee Laima e Mara , e varie divinità che soprintendono ai tanti aspetti della natura. Si accendono fuochi sacri e si fanno offerte di cibo a querce, laghi e sorgenti . E si fanno bagni rituali nudi, in un lago. Tutto questo accade oggi  , nell’anno 2010, fra gli ultimi pagani d’Europa, in Lagtalia, regione agricola della Lettonia, piccola repubblica ex sovietica che si affaccia sul mar Baltico.
Nel frattempo lui, il sole tanto invocato, si fa appena vedere: le troppe nubi di una settimana di pioggia lo nascondono. Ma questa rimane la sua festa, la festa della luce: dopo un inverno rigido e con troppe ore al buio, il sole sorge alle 4 del mattino e irradia da dietro le nuvole la sua luce , pallida ma preziosa .
E’ tempo di risveglio della natura e cresce la voglia di uscire, di stare insieme.
“ Si festeggia all’antica, come migliaia di anni fa” osserva l’antropologo Cesare Poppi, che con noi ha osservato e valutato questi riti. La festa continua il 23 giugno, giorno di San Giovanni, qui chiamato Janis, festa nazionale della Lettonia.
Questa è la festa di San Giovanni più pagana del mondo. Qui il santo imposto dalla Chiesa fu adattato alla tradizione locale: la festa della luce, al solstizio d’estate, c’era da molto prima che si parlasse di cristianesimo. In alcuni villaggi si fa ancora il 21 giugno, ma in genere la celebrazione è spostata al 23, festa nazionale di San Giovanni- Janis , senza che questa perda la sua origine pagana: tutti sanno che con il santo si festeggia in realtà il Sole .
La Lettonia, anticamente Latvia  fu l’ultima roccaforte  pagana a essere cristianizzata in Europa. Lo fu solo parzialmente nel XIII secolo , quando arrivarono i cavalieri teutonici cacciati dalla terra Santa, dopo la sconfitta crociata. Ma fino al XVIII- XIX secolo, la grande maggioranza degli abitanti  della Latvia  non accettò la religione cristiana, o comunque continuò  a praticare  anche il culto pagano. Legati all’antica tradizione , i contadini non volevano essere come i loro padroni germanici, che con i sudditi non si comportavano affatto “ cristianamente”
Era una resistenza di sfruttati  che si cementò condividendo canti popolari, i dainas , in cui erano mantenuti vivi la devozione  per i propri dei e i valori di solidarietà della comunità contadina , l’idea che l’uomo  non fosse il padrone , ma solo uno degli elementi della natura, nel rispetto dei suoi ritmi.
La lingua Lettone è considerata una delle più antiche  della famiglia indoeuropea, da cui vengono quelle moderne  come il portoghese, l’italiano, il francese, il tedesco e l’inglese, spiega  l’antropologo. Per esempio diev ( in latino deus, diva) corrisponde al sanscrito diev, che significa splendore, luce, e quindi Sole
Da Diev viene infatti la divinità locale Dievs . In letone, non esiste il verbo avere. I lettoni dicono “ essere a me” . Ciò deriva dall’idea  originale  che l’uomo riceve i beni della natura, non li possiede.
Sulla base di una prima trascrizione di migliaia di dainas presenti nel folcrore locale, lo storico lettone Ernests Brastinu e un gruppo di intellettuali locali ricostruirono, all’inizio del novecento, le coordinate  della religione pagana tradizionale: i nomi ed il ruolo  delle divinità, l’etica e la visione del mondo. Chiamarono questa religione  DIEVTURIBA  , da dievturis , coloro che ricevono Dievs .
Questa religione divenne fondamento  del nazionalismo lettone. Stalin fece di tutto per perseguitare e deportare  i dievturis , ma il corpus dei dainas  e la ritualità radicata nel folclore sono rimasti intatti. La religione è poi diventata legale con l’indipendenza dall’ex Unione Sovietica..
La cittadina di Malpis offre un esempio di come si sono conservati i riti arcaici. Qui vi è anche una scuola per la diffusione della cultura popolare e l’antica religione lettone , diretta da Andris Kapustz  e dalla moglie Aida Rancane, entrambi studiosi di folklore e i dainas (antichi canti popolari) raccontano storie di divinità e danno insegnamenti di vita. Il dievturo  Andrejs Broks ne ha tradotti e commentati alcuni per la rivista Focus.
“ Io non presi a calci il cane, né il ciocco; entrambi, il cane e il ciocco furono creati da Dievs. Rispettiamo tutto ciò che Dievs ha creato, anche il più piccolo essere vivente  e oggetto” spiega Broks.
L’allodola canta più forte di tutti gli altri uccelli; la saggezza di Dievs è più alta e sovrasta il mondo intero. Dievs provvede a me, si cura di me, ma non da per nulla ; lui non provvede se io non ho imparato a cavarmela da solo. “ Il lavoro, l’azione e la responsabilità sono tenuti in grande considerazione nella tradizione” dice Broks.
Caro Dievs, che cosa farai quando tutti moriremo? Tu non hai moglie né figli, quindi chi si occuperà di te quando sarai vecchio? “ Dievs è considerato quasi come un caro amico o un  vecchio saggio. I Lettoni non hanno timore di lui. Pensano di potergli parlare personalmente”.
Dievs cavalca verso di lui. I mietitori avranno un raccolto abbondante.
“ Con Dievs e mara presenti tutto va bene. Dievs è un Dio calmo, non iracondo” conclude Broks.
E nella festa di questa cittadina si nota la continuità fra la cultura popolare contemporanea lettone e quella dell’età del Bronzo. Forse del Neolitico. “ Sono elementi di cultura europea già a quel tempo globalizzata” spiega Poppi. “ La parte centrale del rito è la costruzione, in legno, della porta di San Giovanni, orientata in modo da inquadrare perfettamente il Sole all’alba del Solstizio. E’ la stessa pratica astronomica rituale che fu consacrata in grande a Stonehenge, l’equivalente della basilica di San Pietro in una diffusa religione europea dell’età del Bronzo” .
La cuspide della porta forma una specie di X: “ E’ il simbolo dello iumis , la coppia di gemelli che portano fertilità, continuità e armonia, ancora presente nelle case rurali dei lettoni”.
A Malpis, il 21 giugno  come a San Giovanni, si muove un corteo che diffonde inni sacri. Con tappe davanti alle case per scambiare offerte ( formaggio, pane. Birra, orzo non fermentato e fiori) e auguri di salute e fecondità, per la famiglia come per il bestiame e i raccolti. Tutti sono invitati a unirsi al corteo. Ci si ferma sotto una grande quercia, manifestazione di un dio maschile, per lasciare offerte all’albero e intonare preghiere. Giunti poi alla collina , viene accesa una pira sacra che durerà tutta la notte. I fedeli bruciano le corone del solstizio dell’anno prima e fanno offerte al fuoco.
Altre offerte sono poste su una piccola zattera e inviate attraverso la corrente di un fiume  a Upes mate, una delle madri delle acque .
“ Si celebra in questo modo il matrimonio tra fuoco e acqua, fra maschile e femminile “ spiega Poppi. Viene quindi incendiata una ruota che rappresenta il Sole ed è poi fatta rotolare in pendenza. Più lontano andrà, maggiore sarà il successo dei prossimi raccolti.
Le donne non sposate eseguono un altro rito: ognuna lancia una corona di fiori su una quercia, elemento maschile, sperando che rimanga appesa a un ramo. Per ogni tentativo fallito è previsto un altro anno di nubilato . “ Siamo di fronte al modello ancora vivente dei riti agrari che si praticavano gia migliaia di anni fa “ osserva ancora l’antropologo.
Nella notte di San Giovanni-Sole i giovani vengono invitati a cercare il fiore della felce. Che però non esiste. In realtà è una metafora con cui gli adulti consentono ai ragazzi  di appartarsi, per fare l’amore. Non si contano in questa notte le tende ( rigorosamente per due), sparse nei campi e fra le betulle.
Al centro di queste feste ci sono i dainas ,brevi racconti e detti cantati che insegnano comportamenti virtuosi e parlano di dei. Nel corpus di 500 mila dainas raccolti dagli studiosi, 4 mila si riferiscono a Dievs, il Dio supremo. Seguendo la loro variazione si può pensare che il dio fosse all’inizio impersonale, una forza che pervade tutte le cose e sia poi diventato dio del cielo e della luce.
“ Laima. La dea del fato” spiega Valdis Celms ( una autorità della religione dievturiba rifondata nel 1929. Priva di sacerdoti, ha 600 studiosi attivisti) membro autorevole della religione Dievturiba
“ fa da mediatrice, in una trinità, fra Dievs e Mara. Quest’ultima è responsabile della costruzione e dell’equilibrio del mondo materiale. Si manifesta nelle cose, negli eventi naturali e negli esseri viventi”.
Mara presiede alla nascita, al corso della vita e alla morte. Insomma, una Grande Madre di probabile provenienza neolitica. Ha decine di aiutanti, o meglio figure specializzate in cui si trasforma : Madre dei fiumi ( Upes mate) , del vento e degli uccelli (Veja mate), Madre della pioggia (Lietus mate) .
Persino le foglie, i fiori e i funghi hanno una specifica madre : in ordine, Lapu mate, Ziedu mate e Senu mate. Pi, madre delle strade e protettrice dei viandanti (Cela mate) , della fertilità (Zemes mate),  dei campi (Lauku mate) , del lino (Linu mate) , del bestiame (Lopu mate) , del mare (Juras mate) , dei morti (Velu mate o Kapu mate)… e così via, fino a 60 madri.
Nel calendario lettone sono 8 le feste pagane, 2 per stagione. Solstizi ed equinozi i principali appuntamenti. Nel giorno più lungo, 21-23 giugno, la festa della luce (Janis); per il più corto, 21 dicembre, il Ziemassvetki . Per gli equinozi, Liela (21 marzo) e Mikeli (21 settembre).
I riti di passaggio dievturiba, oltre al matrimonio e al funerale, sono il fidanzamento e il ricevimento del nome che sostituisce il battesimo.
Secondo il dievturi una persona è fatta di tre parti: augums (corpo), dvesele (anima) , e velis (spirito). Ne decidono il destino, prima della nascita, Laima e le sorelle Karta e Dekla ( come le tre Moire greche o le Norme nordiche) . Con la morte, le tre arti si separano: il corpo torna alla terra e l’anima a Dievs. Lo spirito è una sorta di ombra (alla greca) che ha memoria del pensiero del defunto. Nel Veli, festa dei morti, gli spiriti sono invitati a entrare nelle case. Più tempo passa, più il ricordo si attenua nelle nuove generazioni e lo spirito del defunto sale a quote superiori fino a raggiungere l’altro mondo (Vinsaule), situato dietro il Sole, dove continuerà a esistere.
“ Alcuni credono nella reincarnazione, ma la nostra antica religione non ne parla” puntualizza Olgerts Auns (87 anni, eroe nazionale della indipendenza lettone) , il dievturo più anziano.
“ La nostra fede è un sistema di vita. Anche se il destino di una persona è dato all’inizio, nel quadro tracciato  da Laima sono ampi i margini di manovra per rendere la vita felice e virtuosa, vivendo bene con gli altri, in equilibrio con la natura”.
! E proprio a questo servono i riti agrari” conclude Poppi. “ Se lo storico Fernand Braudel diceva che i fenomeni storici vanno giudicati sulla lunga durata, allora possiamo dire che in Lettonia abbiamo assistito a pratiche di un Europa globalizzata con una comune cultura, almeno 3 mila anni prima della nascita dell’Unione Europea.



Quanto sopra è stato tratto da un articolo di Franco Capone pubblicato sul periodico Focus 215 del settembre 2010


venerdì 4 aprile 2014

ANABATTISTI

ANABATTISTI

L’anabattismo fu un vasto e articolato fenomeno di evangelismo popolare a base biblica sorto nel XVI secolo in concomitanza con la  Riforma protestante, di cui costituì l’ala radicale. Il termine (dal greco anà, di nuovo, e baptzein, immergere) fu creato dagli avversari come un accusa. Considerando nullo il battesimo dei bambini, gli anabattisti non ribattezzavano , ma amministravano a persone adulte, solo apparentemente battezzate (da bambini) , l’unico battesimo cristianamente legittimo, quello dei credenti, per immersione, in seguito ad una loro personale confessione di fede.Negando valore al battesimo dei bambini, gli anabattisti misero in questione il cristianesimo di massa e il suo quadro istituzionale costituito dal corpus christianum medioevale. Essi predicavano e praticavano la “separazione2 (Absonderung) tra comunità cristiana e comunità civile. Per questo furono considerati eversivi e duramente perseguitati.
L’anabattismo si manifestò dapprima in Svizzera, nei dintorni di Zurigo, nella scia della riforma Zwingliana negli anni 1523-25 e si diffuse rapidamente in altre regioni d’Europa. Gli esponenti principali del movimento furono Konrad Greber, Felix Manz, Michael Sattler, Balthasar Ilubmaier,Hans Hut, Jakob Hutter. Molti di loro subirono il martirio.
In Italia , specialmente nel Veneto, sorsero numerose comunità anabattiste, che nel 155° tennero un loro sinodo a Venezia, con una sessantina di deputati. Furono poi annientati dall’inquisizione.
L’anabattismo europeo subì un colpo mortale nel 1535, con la feroce repressione seguita al tentativo millenaristico, fatalmente abortito, di trasformare la città di Munster (Wesfalia) nella nuova Gerusalemme dell’Apocalisse.
La comunità anabattista, duramente provata, fu poi rincuorata e riorganizzata da Menno Simons (1496-1561) , dal quale prende nome la comunità dei mennoniti in cui continua a vivere l’ideale anabattista di un cristianesimo evangelico radicale modellato secondo il Sermo

AVVENTISTI

AVVENTISTI

Raggruppamento di Chiese evangeliche di origine statunitense, che attendono come imminente il ritorno (avvento) di Cristo sulla terra. Sul terreno delle speranze germinate al passaggio fra il 700 e l’800 , in simbiosi con eventi quali la rivoluzione francese  e i mutamenti socio-politici ed economici, fiorirono esuberanti aspettative verso un futuro migliore, spesso sostanziate, nella sensibilità cristiana , dall’aspirazione dell’imminente  “ avvento” di Cristo.
Negli Stati Uniti si distinse un movimento promosso dal battista William Miller (Pittsfield 1782, Low Hampton , N.Y. ,1849) . Egli, colpito dalle profezie del libro di Daniele, ne traspose alcuni passaggi su una scala cronologica che collocava la venuta del Signore tra il 1843 e il 1844. Nonostante il fallimento della previsione, la febbrile attesa diede origine forme a parecchi raggruppamenti, presto strutturati, tra cui La Chiesa Cristiana dell’Avvento (Advent Christian Church) , la Chiesa Avventista del settimo Giorno ( Seventh-Day Adventist Denomination) ;  la Chiesa Avventista di Dio (Adventist Church of God); l’Unione della Vita e dell’Avvento ( Life and Advent Union); e l’Associazione delle Chiese di Dio in Cristo Gesù (Churches of God in Christ Jesus).

Particolare risalto assunse la Chiesa Avventista del settimo giorno (che alla fine del 900 conta nel mondo più di un milione di aderenti), per la distintiva importanza attribuita all’osservanza del riposo durante il sabato, invece della domenica, per il rifiuto del battesimo dei bambini, per alcuni usi alimentari, come l’astinenza dalle bevande alcoliche, dal thè, dal caffè, l’adozione di un regime vegetariano.

BATTISTI

BATTISTI   

Il termine derivante dalla consuetudine di battezzare solo i credenti adulti, indica una confessione sorta in seno alle Chiese riformate nel XVI secolo senza legami diretti con gli anabattisti.
Trasse infatti le sue origini dall’iniziativa di alcuni non conformisti inglesi, che all’inizio del regno di Giacomo I (1603-25) , per sottrarsi alle persecuzioni ordinate da questo sovrano, si rifugiarono in Olanda . Qui , grazie a contatti diversi specie con gli arminiani, elaborarono una teologia incardinata sui temi dell’universalità della salvezza, del libero arbitrio dell’uomo, dell’imprescindibilità di un opzione esplicita nell’aderire al cristianesimo e quindi nel ricevere il battesimo. Modellato su analoghe direttrici di pensiero, si sviluppò in Inghilterra, verso il 1630, un analogo movimento. I battisti inglesi conobbero sullo scorcio del 700 significativi incrementi numerici e intensificarono soprattutto il loro impegno missionario in India, Ceylon, bengala e Birmania. Anche negli USA, già a partire dal primo trentennio del secolo XVII, sorsero Chiese battiste presto resesi importanti per numero di seguaci, ma anche frammentatesi su diverse opzioni teologiche e soprattutto sul problema  della schiavitù. Venne così formalizzandosi una scissione fra la Northern Baptist Convention (Conversione Battista del Nord) e la Southern Baptist Convention (Convenzione battista del Sud).

Assai elevata fu e rimane la percentuale della popolazione negra aderente ai gruppi battisti. Vi risaltò la figura del pastore Martin Luther King, fautore di una costante e coerente azione non violenta per conseguire l’integrazione raziale.