SANT’ IRENEO DI LIONE
La tradizione apostolica
Originario dell’Asia Minore, sant’Ireneo (130/140-dopo 198), fu in contatto con Policarpo di Smirne (155) , discepolo dell’apostolo Giovanni. Nel 177 Ireneo presbitero a Lione , capitale delle Gallie , fu inviato a Roma presso Papa Eleuterio (189) per dirimere questioni di ordine dottrinale. In seguito alla persecuzione contro i cristiani che culminò con la morte di 48 martiri , fra cui il vescovo Potino, al suo ritorno fu eletto vescovo. La notizia del suo martirio è tardiva.
Dei suoi scritti ci sono pervenuti in latino in cinque libri Contro le eresie , confutazione dei sistemi gnostici (dal greco gnosis = conoscenza) e in armeno , l’Esposizione della predicazione apostolica ,breve compendio della fede cristiana a carattere catechetico .
Nel II secolo la chiesa era sotto la minaccia della gnosi , una dottrina che , svuotando il senso il nucleo centrale della fede , vantava una superiorità intellettuale.
Il punto imprescindibile è per Ireneo la Tradizione apostolica : sono i Vescovi, in comunione con il vescovo di Roma , eredi, continuatori e custodi della Tradizione che è “pubblica”, “unica” , “pneumatica” , cioè guidata dallo Spirito Santo. L’unità nella storia della salvezza aiuta a comprendere anche l’unità dell’uomo: “ Infatti la gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la manifestazione di Dio”
Tiziana M. Di Blasio , storica della chiesa.
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