GLI ASSIRI -- I BABILONESI
Mentre nella parte meridionale più fertile della Mesopotamia si sviluppava la civiltà dei Sumeri, nella parte centrale e settentrionale, un altro popolo di origine semitica si affacciava alla storia. Si trattava di gente nomade, abituata a vagare sugli altipiani e nelle steppe della pianura, che a poco a poco era diventata sedentaria. Insediatasi a nord del territorio dei Sumeri, era venuta a contatto con questo popolo, ne aveva appreso i modi di vita civili e a un certo punto, guidata dal grande Sargon ne aveva invaso tutti i possedimenti. Per ben 150 anni erano riusciti a farla da padroni, ma infine erano stati ricacciati dai Sumeri verso nord. Tuttavia in un secolo e mezzo di permanenza a sud, le popolazioni semitiche erano riuscite a fondersi abbastanza bene con i Sumeri, sicché la loro cacciata riguardò non tanto la massa della popolazione, quanto la classe dirigente . Nel 2000 a .C., anzi troviamo che la popolazione semitica ha di nuovo preso il sopravvento presso i Sumeri. Nel 1900 a .C. , infine, un’ultima invasione di semiti provenienti dalla Mesopotamia settentrionale, fa cadere a una a una le principali città che ancora mantengono almeno esteriormente il carattere sumero. Mari, Isin, Larsa, Ur capitolano e la civiltà dei Sumeri scomparve definitivamente . la presa di possesso da parte dei nuovi padroni non avviene però in modo violento, proprio perché la fusione dei due popoli era in atto da più secoli. Si può anzi dire che la civiltà degli Assiro-Babilonesi, nata da queste invasioni, non è altro che la continuazione di quella dei Sumeri.
Il dominio Babilonese:
Verso il 2500 gli Accadi prevalgono sui Sumeri. Il loro re Sargon fonda un nuovo impero. Ai vari popoli che si succedono da questo momento nella Babilonia si da il nome di Babilonesi.
Fra il 2285 e il 2016 la popolazione nomade dei Gutei fa cadere l’impero accadico. Le città Su mere riprendono la loro indipendenza, e in alcune fiorisce una nuova civiltà, specialmente a Ur e a Lagash: è il periodo neosumero.
Fra il 2016 e il 1595 il popolo degli Amorriti occupa la Babilonia e fonda un impero con capitale Babele, al quale il re Hammurabi da il primo codice scritto.
Verso il 1595 a .C. gli Ittiti fanno cadere l’impero amorrita .
Verso il 1590 i Cassiti occupano il paese e lo tengono fino al 1100. In questo periodo si succedono anche varie incursioni di Elamiti.
Nei 612 a .C. i Caldei, che avevano tenuto per molto tempo la babilonia, sottomessi agli Assiri, si alleano con i Medi e fanno cadere il dominio assiro reggendo poi il paese fino al 539.
E’ questo il cosiddetto periodo neo babilonese. L’impero Caldeo raggiunse la sua massima potenza sotto il re Nabucodonosor (604-562 prima di Cristo) il quale occupa e distrugge Gerusalemme portandone via la popolazione in schiavitù.
Nel 539 a .C. il re persiano Ciro fa cadere l’impero caldeo, entra vincitore in Babele e la Mesopotamia viene conquistata.
Impero di Assurbanipal (669-626 prima di Cristo) sotto il quale il dominio assiro.babilonese raggiunse la sua massima estensione.
Conquistata definitivamente la sovranità sui Sumeri, dopo l’invasione del 1900 a:C. capeggiata dagli Amenorrei , le popolazioni semitiche del nord provvidero a spartirsi il territorio: le regioni a nord ebbero per capitale Assur, quelle a ovest ebbero Mari, quelle al centro Eshnunna e quelle del sud Larsa. Poco dopo, nel 1850, Sumu Abum fonda una nuova dinastia a Babilonia , un centro fino a quel momento poco noto, posto sul medio corso dell’Eufrate. La fortuna di questa dinastia, che s’imporrà a poco a poco su tutte le altre, sarà anche la fortuna di Babilonia. Infatti questa città diventerà centro di un impero potente , e oscurerà anche la fama della grande Ur dei Sumeri. Il merito maggiore della fortuna di Babilonia va al sesto re della dinastia . Hammurabi grande legislatore e grande guerriero. I documenti del tempo ci rivelano che in babilonia la popolazione era nettamente divisa in tre classi patrizi, plebei e schiavi , e che tutti gli abitanti partecipavano alla grande ricchezza della città, la cui economia era essenzialmente basata sul commercio. E’ di quest’epoca l’uso dei primi cavalli per il trasporto, e l’uso di una prima moneta: infatti gli scambi, oltre che in natura, venivano effettuati anche con un controvalore in verghe d’oro o d’argento, il cui peso veniva controllato di volta in volta. Un grande aiuto al commercio veniva anche dall’uso della prima forma scritta ereditata dai Sumeri: sulle tavolette d’argilla era possibile registrare qualsiasi movimento di merci e qualsiasi atto di compravendita.
- A Babilonia la religione, che era alla base stessa della vita della città, era più o meno quella degli antichi Sumeri. Il nuovo popolo semitico che si era sovrapposto alla loro civiltà l’aveva rispettata al punto da conservare per le pratiche religiose la stessa lingua dei Sumeri, mentre per gli atti pubblici si usava ormai soltanto l’accadico. Tuttavia a capo dei moltissimi dei locali i Babilonesi avevano posto Marduk, il loro dio nazionale..
Presso i babilonesi si sviluppò un concetto nuovo nel rapporto tra dio e gli uomini: si credeva cioè che il dolore fisico o morale fosse provocato dagli dei, attraverso potenze malefiche , per punire l’uomo delle sue colpe. Si faceva strada quindi l’idea dell’esistenza di demoni, di forze del male, che potevano anche essere evocati da uomini dotati di poteri sovrumani: i maghi e le streghe. Da questa credenza si svilupparono pratiche di esorcismo, per allontanare le forze malefiche, e si cercò di assecondare il volere degli dei tentando di interpretare la volontà in ogni occasione. Nasceva così la pratica della divinazione, esercitata da una categoria di sacerdoti specializzati. Questi sacerdoti-indovini esprimevano i loro giudizi dopo avere interrogato le forze della natura, e soprattutto dopo un’attenta osservazione degli astri, poiché proprio la loro posizione nel cielo poteva rappresentare un messaggio degli dei.
Assidui osservatori del cielo, i Babilonesi già duemila anni prima di Cristo riuscivano a preparare una carta molto precisa della volta stellata. Essi erano stati i primi a capire la differenza tra le stelle ed i pianeti, e avevano segnato con precisione nelle loro mappe le orbite di ogni pianeta conosciuto del sistema solare, le congiunzioni e le eclissi. Furono pure i primi a precisare le date degli equinozi e dei solstizi, quindi a stabilire con esattezza la durate delle stagioni. Individuarono nelle costellazioni i vari gruppi dello zodiaco e predisposero insomma le basi per le ulteriori più approfondite conoscenze astronomiche. A loro va pure il merito di avere adottato il sistema di numerazione sessagesimale, ancor oggi in uso in geometria e in astronomia, perché una tale numerazione è facilmente divisibile sia per due sia per tre sia per quattro. In base alla numerazione sessagesimale divisero il cerchio in 360 gradi , e l’anno in 360 giorni: l’ora in sessanta minuti e m il minuto in sessanta secondi. L’anno fu inoltre diviso dai Babilonesi in 12 mesi, di quattro settimane ciascuno, secondo le quattro fasi lunari. I loro calcoli sul tempo erano così avanzati che introdussero anche l’uso di aggiungere qualche giorno supplementare, alla fine di ogni anno , per colmare il divario tra l’anno solare e quello di 360 giorni.
I Babilonesi avevano ereditato dai Sumeri la scrittura cuneiforme, sillabica e abbastanza semplice in quanto composto di soli 300 segni . I testi e le registrazioni delle operazioni commerciali si scrivevano incidendo i caratteri cuneiformi con uno stilo appuntito su tavolette di argilla tenera, Se si trattava di testi importanti, che dovevano essere conservati le tavolette in un secondo tempo venivano cotte. Negli scavi archeologici sono state ritrovate intere biblioteche formate da migliaia e migliaia di tavolette, che ci hanno permesso di conoscere a fondo la storia di questo popolo.
In Mesopotamia, al tempo degli Assiro-Babilonesi, esistevano palazzi e templi grandiosi, vere città nelle città. Le case private invece si allineavano lungo le strade e avevano più o meno tutte la stessa pianta: alla base di un alto muro si apriva l’unica porta sulla strada, che dava accesso ad un ampio cortile interno, tutto attorno al quale si aprivano le camere e le stanze di soggiorno, che erano dotate di mobili e di utensili assai confortevoli.
Nel 1600 avanti Cristo, in Mesopotamia si verificò un’altra invasione di popoli provenienti da nord. Si trattava dei Cassiti, che occuparono Babilonia , ma non la distrussero; assimilarono anzi rapidamente usi e costumi del popolo soggetto, continuandone praticamente la civiltà. Il dominio dei Cassiti durò circa 500 anni, durante i quali i nuovi venuti posero un grande impegno a restaurare la città e i monumenti in rovina. Nel frattempo un altro popolo si faceva sempre più forte e minaccioso ai confini settentrionali dell’impero. Nell’alta valle del Tigri, fin dal 3000 a .C., si erano infatti insediate varie tribù che avevano scelto come capitale Assur, lungo il fiume, e Ninive, nell’alto Irak. Da Assur questo popolo si chiamò Assiro. Dal 1200 al 1000 gli Assiri si fecero sempre più minacciosi, si lanciarono verso la bassa Mesopotamia , e infine giunsero ad invadere anche Babilonia, la capitale. Dal quel momento cominciò l’impero assiro vero e proprio, che rapidamente estese il proprio dominio su tutti i territori circostanti. Il rapido successo degli Assiri fu dovuto alla loro ferrea disciplina militare e alla modernità delle armi, quasi tutte in ferro. I loro guerrieri seminavano ovunque terrore.
Incominciata intorno al 1000 a .C., l’espansione degli Assiri non si limitò alle terre della Mesopotamia. Consolidato il potere su Babilonia, il re Assurnazirpal II si dedicò a nuove guerre di conquista, sottomettendo ben dodici stati confinanti. Egli si compiacque di dominare con il terrore, tanto che arrivava a strappare gli occhi ai principi prigionieri.
Un altro sovrano , Salmanassar III , si spinse fino a Damasco, sconfiggendo l’esercito sirianoin feroci battaglie e facendo ecatombe dei soldati prigionieri. La grande capitale siriana famosa per il suo splendore, fu rasa al suolo, e la stessa fine fecero molte altre città nemiche. Guai a chi osava contrastare l’avanzata degli eserciti assiri.. Gli Egizi, che aiutarono la Siria nella sua sfortunata difesa, furono puniti: gli Assiri si spinsero fino alla loro capitale, sul Nilo, e la distrussero.
Le ribellioni dei popoli sottomessi in questo periodo furono moltissime, ma sempre represse dagli Assiri con feroce.
Al tempo di Sennacherib, figlio di Sargon II , insorse per l’ennesima volta anche Babilonia, ma fu rioccupata ben presto e distrutta: tutti i suoi millenari e splendidi monumenti furono rasi al suolo, e gran parte degli abitanti fu passata per le armi. Ma prima di far radere al suolo Babilonia, Sennacherib aveva operato il saccheggio completo dei palazzi e dei templi, accumulando così un’immensa ricchezza. Questo tesoro gli servì per ricostruire Ninive, l’antica città d’origine degli Assiri, che dal quel momento sarebbe diventata la capitale più splendida del mondo. Gli archeologi che hanno studiato le rovine attuali della città sono concordi nel riconoscere che Ninive, per merito di Sennacherib e dei suoi successori, ebbe i palazzi più grandiosi di tutti i tempi. Ma questo sovrano non si limitò a ricostruire la città: poiché nella regione persisteva il pericolo di alluvioni , fece addirittura murare il corso dei fiumi , e con opportune canalizzazioni riuscì a rendere fertili molte terre desertiche, potenziando in tal modo anche l’agricoltura.
Uno dei più grandi sovrani assiri fu Assurbanipal. Egli dopo aver sedato varie rivolte interne, condusse i suoi eserciti lungo il corso del Nilo fino a Tebe. Qui pose l’assedio alla città, servendosi anche di enormi macchine da guerra simili alle torri d’assedio usate molto più tardi dai Romani, e la espugnò nel 663 a .C.. Tebe fu saccheggiata e distrutta dalle fondamenta. Ormai il nome degli Assiri era associato all’idea del terrore e della morte.
Chiunque tentava di ribellarsi agli Assiri era annientato. Per se dediti in continuazione alla guerra, alle invasioni, alle repressioni, gli Assiri non trascuravano l’arte; nella grandiosità delle loro costruzioni anzi superarono perfino i famosi architetti babilonesi. Le loro sculture si ergevano imponenti e i bassorilievi, che ornavano le pareti dei palazzi erano incisi con finezza e con grande ricchezza di particolare. I vari sovrani assiri amavano eternare nel marmo le loro imprese e facevano scolpire su grandi bassorilievi le storie più importanti del loro regno: è per questo che i bassorilievi assiri scolpiti con intenti descrittivi, ci permettono di ricostruire con precisione i costumi e i modi di vivere dell’epoca.
Quando anche gli Elamiti si ribellarono, Assurbanipal ordinò che il loro re venisse decapitato e che la sua testa fosse esposta a Ninive sopra un palo, come monito per tutti. I generali elamiti furono scorticati e fatti a pezzi. Una simile condotta feroce non poteva che suscitare odio. Non molto più tardi infatti vari popoli sottomessi agli Assiri stringeranno segretamente un patto per rovesciare i tiranni. Ma intanto, per tutto il tempo che visse Assurbanipal fu un sovrano temuto e rispettato, e il suo regno fu splendido.
I pochi abitanti salvati dalla distruzione di Babilonia non si erano dati per vinti. L’odio per gli oppressori era sempre forte, e del resto mai i Babilonesi avevano accettato di sottomettersi passivamente ai loro vincitori. Ora poi che gli Assiri avevano compiuto l’estremo affronto di distruggere dalle fondamenta la loro gloriosa capitale , l’odio per questi sanguinari oppressori era quanto mai vivo . Così, pochi anni dopo che Babilonia era stata rasa al suolo , i Babilonesi già tramavano in segreto per allearsi con altri popoli e vendicare i loro morti.
E quando la potenza assira mostrò chiari segni d’indebolimento, furono pronti ad approfittare. Stretto un patto d’alleanza con i Medi e gli Sciti , sotto la guida di Nabopolassar, condussero una guerra contro gli Assiri che durò ben tredici anni . Alla fine riuscirono a raggiungere Ninive, la espugnarono e le riservarono la stessa sorte che prima aveva dovuto subire Babilonia: la rasero al suolo , distruggendone ogni pietra . Palazzi, templi, abitazioni private, tutto fu messo a ferro e fuoco. La popolazione fu massacrata e i pochi superstiti vennero ridotti in schiavitù. Della potenza assira non rimase che il ricordo : un ricordo sinistro , che evocava terrore e odio, scene di pianto e di sangue.
Mentre le sabbie del deserto coprivano le rovine di Ninive, distrutta dai Babilonesi, e anche il ricordo dello splendore della capitale assira si perdeva nel tempo, Babilonia cercava di rinascere e di riconquistare il glorioso passato. Sul trono del nuovo regno babilonese si succedettero sei re , prima che un invasione di Persiani ponesse fine definitivamente alla potenza di Babilonia.
Il primo fu Nabopolassarm a cui succedette il figlio Nabucodonosor II. Questifu un grande guerriero e un grande costruttore: estese il dominio di babilonia sui territori occidentali, fino all’Egitto e ricostruì la capitale restituendole l’antico splendore. Nella sua espansione verso l’Egitto, Nabucodonosor II incontrò la resistenza del popolo ebraico . Nel 586 a .C: , cinta d’assedio, Gerusalemme , la espugnò e la distrusse completamente . Anche il famoso tempio di Salomone, gloria e vanto degli Ebrei, fu raso al suolo. Gli Ebrei furono tutti deportati a babilonia, dove sopportarono un lungo esilio, ridotti in schiavitù.
La mitica torre di babele, più volte ricordata nella Bibbia, sorse a Babilonia proprio nel periodo della ricostruzione della città, al tempo di Nabucodonosor II.. Si tratta di una altissima ziggurat a sette piani , tutta costruita in mattoni secondo il sistema tradizionale . Alla sua sommità sorgeva il tempio dedicato al dio Marduk, meravigliosamente decorato con piastrelle di malto azzurro. Oggi dell’antica torre rimangono solo ammassi di rovine , succicienti però a darci un’idea della sua grandiosità . La torre di Babele era infatti una meraviglia architettonica di cui si parlava con stupore in tutto il mondo antico..
Della rinata Babilonia, gli antichi documenti, sono ricordati con ammirazioni i grandiosi palazzi, le alte torri, le bianche terrazze, ma soprattutto i famosi giardini pensili. Questi giardini sopraelevati dovevano essere davvero stupendi , perché gli storici dell’epoca li consideravano una delle meraviglie del mondo.
Nabucodonosor II , il ricostruttore di Babilonia, li aveva fatti erigere per la sua sposa Amiti, che veniva dalle montagne della Media e sentiva molto la nostalgia per il suo paese ricco di alberi, di folti boschi e di dolci acque. I giardini pensili di babilonia erano disposti su terrazze a vari livelli, ed erano ricchi di piante esotiche, di viali, di zone d’ombra.
Sotto la guida di Nabocodonosor II, Babilonia ritornò all’antico splendore ed estese il suo dominio sui territori confinanti. Proprio al tempo di nabucodonosor , l’Egitto, che era ormai in decadenza, si fece nemico dei Babilonesi, poiché aveva cospirato con la Siria per un egemonia sui territori della Mesopotamia. Il sovrano babilonese prese lo spunto da questa cospirazione per invadere l’Egitto e annetterlo al suo impero. Nella sua avanzata verso le terre del Nilo travolse anche la resistenza degli Ebrei. Nabucodonosor si preoccupò poi di sviluppare i commerci, e promosse una rete di scambi che andava dal Golfo Persico al Mediterraneo. Le sue navi solcavano i mari lunghissimi viaggi, per procurare materie prime nei paesi lontani e scambiarle con i prodotti medio-orientali. La pace riconquistata portava al rinascere dei commerci e delle attività artigianali . Gli uomini riacquistarono fiducia nel futuro, non erano più oppressi dalla minaccia dei sanguinosi capovolgimenti politici, come era avvenuto per molto tempo. Babilonia, centro di questi traffici, era diventata di nuovo ricchissima: giudicata la più bella capitale dell’Oriente, grazie all’opera saggia di Nabucodonosor. Questi tuttavia negli ultimi anni del regno fu colpito da una strana pazzia, per cui camminava a quattro zampe, e mangiava erba , credendosi una bestia..
Il suo nome perciò scomparve, dai documenti ufficiali prima della morte, avvenuta nel 562 a .C.
A Nabucodonosor II erano successi altri sovrani a Babilonia . Uno di questi merita di essere ricordato perché volle seguire l’esempio del grande predecessore. E’ Nabonide, che regno dal 555 al 539 a .C.. Anche questo re volle essere ricordato come grande costruttore. Egli non si limitò ad abbellire di nuovi palazzi la capitale , volle anche far rivivere tutte le gloriose antiche città mesopotamiche e si dedicò alla loro ricostruzione , facendo risorgere perfino Ur dei Caldei, l’antica capitale dei Sumeri.
L’impero Babilonese era veramente ricchissimo , ma proprio questa ricchezza contribuì a provocare una rilassatezza nel campo militare che doveva riuscirgli fatale. Quando infatti l’esercito di Ciro , re dei Persiani , si profila alle frontiere, i Babilonesi non sono preparati per affrontarlo . Nabonide si ritira nella capitale , e qui apprende la sconfitta del suo esercito . Ma non basta: viene anche abbandonato e tradito dai sacerdoti ; il generale Gobria apre le porte della città al nemico , e Ciro il Grande entra in Babilonia come un trionfatore e un liberatore , accolto da ali di folla plaudente e ossequiato dalla maggiori autorità religiose. Con questo atto di sottomissione , tutto il mondo orientale passa senza combattere ai nuovi padroni Persiani.
Ciro il Grande , re dei Persiani , dimostrò grande saggezza nella sua campagna di conquista del territorio babilonese: nella sua avanzata non distrusse alcuna città , ma si fece anzi accettare dalla popolazione come un liberatore . Liberò anche moltissimi prigionieri , permettendo loro di ritornare a casa . Di questo provvedimento beneficiarono soprattutto gli Ebrei , che poterono finalmente ritornare alla sospirata terra di Canaan , e ricostruire le case e il tempio distrutti da Nabucodonosor II . Con Ciro le città della Mesopotamia conobbero per la prima volta un invasore che non le piagava con la forza brutale non le distruggeva con ferocia sanguinaria , come era consuetudine degli eserciti Assiri . E forse a causa di questo fatto nuovo esse cominciarono a decadere definitivamente.
I Persiani erano padrona abbastanza comodi , non si facevano odiare e quindi non si sentiva nemmeno il bisogno di scacciarli. Così i nuovi invasori furono accettati senza nulla chiedere , se non di vivere in pace. Lo spirito combattivo che aveva portato i popoli mesopotamici alla conquista di un vasto impero era morto. Ma non morirà mai lo spirito che portò questi popoli ad essere maestri all’intera umanità nel campo delle scienze , delle arti, delle lettere . Gran parte della nostra civiltà affonda infatti le proprie radici nella saggezza nata tra le rive del Tigri e dell’Eufrate.
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