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giovedì 8 novembre 2012

Basilicata


BASILICATA
Preistoria:
Il più antico terreno della Basilicata noto appartiene al Permiano superiore e fa parte di una formazione marina calcarea, detta calcare di Abriola, assai fossilifera. Il Triassico è caratterizzato da una formazione di facies pelagica dello spessore  di qualche centinaio di metri, con calcari selciferi, diaspri e scogliere di dolomie intercalate in scisti silicei, riconoscibile a Lagonegro e nei monti di Pignola presso Potenza.
Ai calcari selciferi segue la formazione mesozoica detta degli scisti silicei, in realtà costituita da diaspri a radiolari con intercalazioni argilloscistose e breccioline calcaree per uno spessore di circa 300 m.
Sopra questa formazione si colloca una serie comprensiva di terreni argilloscistosi, indicata genericamente come flysch, che dal Giurassico superiore arriva fino oltre il Paleogene. L’assetto è complicato da forti disturbi tettonici che impediscono una chiara determinazione tra terreni autoctoni e alloctoni: infatti su formazioni plastiche argilloscistose paleogeniche sono sovra scosse, durante il Neogene, formazioni fliscioidi provenienti dall’area tirrenica. Sondaggi per la ricerca di idrocarburi hanno individuato la presenza di terreni pliocenici sabbiosi e marnosi trasgressivi, mascherati dalla coltre di depositi pleistocenici. Il Pleistocene marino è soprattutto diffuso nella Fossa Bradanica, dove il Calabriano raggiunge spessori superiori anche ai 1000 metri: in trasgressione su terreni più antichi si hanno calcareniti, i “tufi” di Matera, argille, sabbie e conglomerati. Nel Quaternario soprattutto durante  l’interglaciale Mindel-Riss, si esplicò intensamente l’attività del Vulture, unico vulcano del versante adriatico. Questo strato vulcano, caratterizzato da lave basiche fortemente sodiche, è stato responsabile della formazione dei laghi di sbarramento di Atella e di Venosa, successivamente riempiti da depositi limnovulcanici in cui si sono rinvenuti resti di Elephas antiqus, di Magaceros solilhacus, di ippopotami e tracce di industrie di tipo acheuleano.
Nella regione esistono numerosi rinvenimenti preistorici che attestano la presenza dell’uomo  fino dal Paleolitico inferiore. Un manufatto litico isolato è stato rinvenuto a Irsina, al di sotto di uno strato contenente materiali vulcanici provenienti dalle più antiche eruzioni del Vulture, datate circa 800.000 anni Numerosi siti sono noti nel bacino pleistocenico di Venosa. In località Loreto è stato messo in luce un livello di abitato tipo logicamente attribuito al Tayaziano. Non lontano, in località Notarchirico, sono stati recentemente scavati undici livelli dell’Acheuleano medio, databili ntorno a 350.000 anni.
Un femore umano frammentario attribuito a Homo erectus, è stato rinvenuto nel livello più recente. Numerosi altri siti di superficie (Castelluccio, Sanzaniello) hanno restituito materiali litici riferibili all’Acheuleano superiore e finale. Al Mesolitico appartengono alcune pitture rupestri scoperte in località Topa li Sassi (Filiano). La civiltà neolitica è rappresentata da restidi abitati a sepolture  in varie località presso  Matera; dai rinvenimenti di Serra d’Alto prende nome un noto tipo di ceramica neolitica  dipinta. Le ricerche in corso dalla fine degli anni sessanta a Toppo Daguzzo hanno permesso di acquisire  importanti dati  sulla fisionomia culturale della regione nel periodo compreso tra l’Eneolitico e la media Età del bronzo. Alla fase finale dell’Età del bronzo appartiene la necropoli a incinerazione di Timmari. Altri resti di necropoli appartengono all’avanzata età del ferro. Particolarmente  interessanti sono le tombe recentemente  scavate a Lavello, in contrada Casino, che mostrano l’esistenza , nel secolo VII a.C. di un aristocrazia locale, dominata da capi guerrieri.

Storia:
La Basilicata (il cui nome probabilmente deriva da basilico, funzionario bizantino), era originariamente abitata dagli Enotri e fu poi colonizzata dai Greci nelle zone costiere (secolo VIII-VI a.C.) e in seguito occupata dai Lucani (secolo V) che si spinsero a est sino al Coscile (Ionio)  e a ovest sino a Pissunte e a Lao. Successivamente travagliata da lunghe lotte con Sibari, Crotone (secolo IV) e Taranto (secolo III)  e alleata di Pirro e Annibale durante la seconda guerra Punica , pur di sottrarsi al predominio dei Romani venne infine conquistata da questi ultimi che più tardi la incorporarono   insieme al Bruzio nella III regione augustea.
All’inizio del Medioevo, dopo le invasioni di Visigoti, Goti e Ostrogoti, la regione (mentre si andavano consolidando varie chiese vescovili)  fu per molto tempo contesa tra i Bizantini occupanti la fascia costiera e i Longobardi attestati all’interno. Nell’847 entrò a far parte del principato autonomo di Salerno, nato dalla divisione del ducato longobardo di benevento, mentre alcuni territori rimanevano ai Greci o venivano congiunti alla Puglia (Melfi, Montepeloso, Genzano, Forenza, Venosa ecc.) . Occupata quindi dai Normanni (seconda metà del secolo XI) , subì un grave processo di frazionamento a cui venne posto termine solo intorno al 1130. La regione, comunque, non comprese più tutti i territori dell’antica Lucania, ma solo quelli dell’odierna Basilicata. Le autonomie locali furono relativamente rispettate e le condizioni economiche migliorarono notevolmente malgrado le frequenti lotte intestine  e i saccheggi di campagne e città.
In quel periodo la zona di Vulture e i castelli di Melfi e di Lagopesole costituirono la residenza estiva di sovrani e nella stessa Melfi, diventata nel 1041 capitale, Federico II promulgò, circa due secoli dopo (1231), le sue Costitutiones melfitanee. Succedutisi quindi nel governo Svevi, Angioini e Aragonesi, il loro dominio fu essenzialmente caratterizzato da faide e contrasti tra popolo e signori da un lato e potenti locali e governo centrale dall’altro. Fu infatti dalla Basilicata che ebbe inizio la vasta ribellione continentale che durante la guerra del vespro vide un folto gruppo di feudatari ghibellini arroccarsi a strenua difesa nel lagonegrese mentre Ruggero di Lauria teneva in scacco l’avversaria flotta francese. E fu  ancora in Basilicata del resto che alla morte di Alfonso V il Magnanimo (1458) nacque e s’accrebbe la famosa congiura dei baroni che tanto gravemente e a lungo mise a repentaglio il governo centrale aragonese. Il successivo dominio spagnolo, invece  portò a un insperato e lungo periodo di calma, turbato soltanto dalle prevedibili ripercussioni del moto masanelliano (1647-48) . I contrasti per il riscatto dalle servitù feudali , la rapacità dei nuovi baroni e l’anarchia  dei poteri pubblici non impedirono infatti il relativo mantenimento della pace i cui benefici effetti si rivelarono  anche in un certo incremento demografico (111.000 abitanti nel 1500; 196.000 nel 1648) che si accentuò poi notevolmente nel secolo XVIII. Anche la Basilicata, del resto, non rimase esclusa dal generale moto di rinnovamento culturale e politico  di quel secolo: come M. Pagano e il vescovo giansenista A. Serrao testimoniarono  con il loro sacrificio al tempo della  reazione sanfedista (1799) e come ribadirono le rivolte  “democratiche”  che in quegli anni si succedettero un po’ dappertutto. Occupata quindi dalle armi francesi dal 1806 al 1815, dopo la restaurazione borbonica la regione fu fiorentissimo centro di numerose società segrete la cui azione fu ferocemente combattuta con ogni mezzo.
Nel 1848, così, la concessione dello statuto cadde in mezzo ad una classe politica  impreparata ad accoglierlo e ugualmente avvenne nel 1860 con la spedizione di Garibaldi. Il passaggio  al nuovo ordine politico amministrativo del Regno d’Italia  non migliorò di molto  la situazione; si ebbe anzi il divampare del doloroso fenomeno del brigantaggio che mise in luce ancora una volta i violenti contrasti sociali che travagliarono  quei luoghi e che non poterono certo essere eliminati dalla dura repressione del tempo. Nel secondo dopoguerra, i nuovi tentativi di risollevare l’economia della regione, attuati con la riforma fondiaria e gli interventi della Cassa per il Mezzogiorno, non hanno però corrisposto alle aspettative.



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