Tra
il 1958 e il 1961 la Cina è stata teatro di una terribile carestia con un
bilancio di 30 milioni di morti. Le immediate conseguenze di una carestia
gravano soltanto sul popolo e non toccano la classe dirigente.
Nella
carestia cinese il fallimento del così detto “ Grande balzo in avanti” che
prevedeva una grande espansione della collettivizzazione, fu tenuto sotto il
più stretto riserbo. Naturalmente la mancanza di un sistema informativo libero
finì addirittura di depistare anche il governo
perché non disponeva di adeguate informazioni sull’entità dell’insuccesso
del piano.
Nel
1962, in una assemblea Mao pronunciò le seguenti parole:
“Senza democrazia voi non potete capire
cosa sta succedendo al di sotto di voi, la situazione non vi è chiara; voi non
siete in grado di raccogliere sufficienti opinioni da tutte le parti; non ci
può essere comunicazione fra il vertice e la base; gli organi a livello
superiore dipenderanno per le loro decisioni da una documentazione unilaterale
e scorretta, così vi sarà difficile evitare di cadere nel soggettivismo; sarà
impossibile raggiungere unità di comprensione e unità di azione e sarà
impossibile raggiungere un reale centralismo”.
Un
elogio alla democrazia abbastanza modesto ma lo stesso Mao si era accorto che
senza informazioni certe e verificabili non si potevano avere notizie esatte
delle reali condizioni versate dal popolo.
Ecco
un altro esempio di importanza, per la democrazia, di media indipendenti e
liberi di accertare le verità.
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