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lunedì 12 marzo 2018

L'idea della Giustizia 8


Un giornale dell’India , (nel 1943 sotto il protettorato inglese) “ The Statesman” in un editoriale dell’epoca, circa il comportamento tenuto dal segretario di Stato per l’india , uomo curiosamente disinformato, scriveva:
“ Può darsi che le telecomunicazioni telegrafiche gli abbiano fatto torto, ma giovedì ha riferito al parlamento che, a quanto gli consta, le vittime in Bengala (persone morte probabilmente per la fame) sono circa mille la settimana, anche se potrebbero essere di più. Tutti i dati accessibili al pubblico indicano cifre molto più alte, e lui, considerata la carica che ricopre, dovrebbe avere tutti i mezzi per rendersene conto….”.
Due giorni più tardi il governatore del Bengala (sir Thomas Rutherford) scrisse al segretario di stato per l’India:
“ La  vostra dichiarazione alla Camera sul numero di morti, verosimilmente basata sulla mia comunicazione al viceré, è stata duramente criticata da alcuni giornali…. Ora che gli effetti della mancanza di cibo si stanno facendo sentire in tutta la loro virulenza fisserei il numero delle vittime a non meno di duemila la settimana”.
Ma come stavano realmente le cose? Mille o duemila morti , o forse tutt’altra cifra?
La commissione di inchiesta sulla carestia, che ne dicembre 1945 comunicò il suo rapporto su disastro, concluse che tra il luglio e il dicembre 1943 i decessi erano stati 1.304.303, contro la media di 626.048 registrata per lo stesso periodo del quinquennio precedente. Concluse quindi che il numero di decessi dovuti alla carestia aveva superato le 678.000 unità. Ogni settimana , dunque, non erano morte mille o duemila persone, ma più di 26.000.
Ecco come una inchiesta fatta da  stampa libera, permetta alla pubblica opinione di saper la verità e valutare il comportamento dei politici.
In un sistema democratico il controllo critico esercitato dall’opinione pubblica e dal Parlamento non avrebbe permesso alle autorità  ( inclusi il Governatore del Bengala e il viceré) di sottovalutare in quel modo una realtà tanto drammatica.

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