USCIO E BOTTEGA
Le antiche botteghe fiorentine si ispiravano nella tradizione e nella forma alle ancor più arcaiche botteghe dell'antica Roma, proprio come possiamo ancora ancora oggi vedere a Pompei.
Sotto un grande arco nella parete dell'edificio, si affacciava "il bancone", dove veniva venduta la merce e dove venivano effettuate le trattative di compravendita.
La merce si trovava all'interno della bottega e non sempre il cliente veniva fatto entrare dentro il locale; questo avveniva solamente quando si dovevano esaminare attentamente delle stoffe, oppure analizzare degli intagli dei mobili o ancora accertarsi del taglio di pietre preziose o del raffinato lavoro degli orafi.
Nella maggior parte dei casi la compravendita avveniva con il bottegaio al di qua del bancone mentre il cliente restava al di là , cioè fuori, sulla pubblica via.
Accanto al bancone c'era l'entrata del negozio, che poteva essere laterale (di solito sulla sinistra) oppure centrale; in questo caso i banconi diventavano due, uno alla destra e l'altro alla sinistra dell'uscio.
Ma questa entrata corrispondeva anche all'ingresso della abitazione del bottegaio; la casa si trovava spesso sul retro della bottega e si affacciava sulle strade laterali.
Quindi l'uscio di casa corrispondeva all'ingresso della bottega, da cui il detto "uscio e bottega" proprio per significare che era tutt'uno.
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