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venerdì 3 agosto 2012

Storia di Torino


TORINO

Storia

Centro del popolo Celtico (o Ligure)  dei Taurini, nel 221 a. C. venne assediata e presa da Annibale. Passata quindi ai Romani, vi fu successivamente dedotta una colonia che assunse il nome di Julia Augusta Taurinorum  . Sede vescovile dal secolo V e importante base militare bizantina divenne capitale di ducato con i Longobardi (568) e di contea con i Franchi (774) . Dopo essere stata governata dai Supponidi, passò con re Ugo agli Arduinici. A metà del secolo X fu costituita la marca di Torino ( chiamata anche marca d’Italia) , per ordine di Berengario II, organizzata da Arduino Glabrione cui succedette (975) Manfredi I (m. 1001) che ampliò la stessa marca. Il figlio Olderico Manfredi (m.1034) la resse con molta abilità. Morto Olderico, l’effettivo governo della marca fu tenuto da Adelaide. Alla morte (1091) i Savoia cercarono d’impossessarsi della marca, ma furono contrastati dai vescovi e dallo sviluppo delle autonomie cittadine. Dopo una lunga serie di lotte la città fu concessa ai Savoia da Federico II,  bisognoso del loro aiuto, ma essa si ribellò subito dopo (1255) reggendosi di nuovo a comune indipendente. Passata quindi agli Angioini (1270)  e a Guglielmo VII di Monferrato (1266-70 e 1274-80) , ritornò infine ai Savoia (1280) che la resero poi stabilmente  con la linea di Acaia .
La pace di Torino , pose fine (1308), con la mediazione di Amedeo VI di Savoia, alla disastrosa guerra di Chioggia iniziata nel 1378 tra Genova e Venezia. Il trattato impose a Venezia alla rinuncia della Dalmazia ed alcuni possedimenti di terra ferma.
 Estintosi il ramo cadetto nel 1418, Torino passò allora ad Amedeo VIII che fece di essa il centro della sua attività  politica e militare al di qua delle Alpi.
Occupata dai francesi dal 1536 al 1562 , fu restituita a Emanuele Filiberto che ne fece la capitale del ducato . Assediata ed espugnata dai Savoia (1639)  durante la guerra civile per la reggenza dello stato conferita a Cristina di Francia, nel 1713 divenne capitale del regno di Sardegna.
Durante la guerra di successione di Spagna, dopo un primo attacco a Torino nel settembre del 1705 le truppe francesi al comando del La Feuillade cinsero d’assedio la città (1706). La difesa constava di 10 mila uomini e otto battaglioni di milizie cittadine. I Francesi mossero più volte all’attacco ma furono sempre respinti e un tentativo si sorpresa effettuato il 30 agosto fu sventato dal sacrificio di Pietro Micca. Le forze di Vittorio Amedeo II uscite dalla città si riunirono a un esercito di soccorso guidato da Eugenio di Savoia, costrinsero le truppe francesi a togliere l’assedio e a fuggire presso Pinerolo. A ricordo della battaglia Vittorio Amedeo fece costruire la basilica di Superga.
 Durante la rivoluzione francese fu unita alla Francia sotto un governo provvisorio ( 1798-99)  e dal 1800 al 1814 fu capoluogo  del dipartimento del  Po .Nel 1814 ritornò ai Savoia e, divenuta negli anni successivi alla restaurazione uno dei popoli dell’agitazione  patriottica italiana, dopo il 1848 si trasformò in punto d’arrivo dell’emigrazione politica  proveniente dagli altri stati della penisola. Capitale infine del nuovo regno d’Italia (1861), perdette tale ruolo nel 1865. Si trasformò allora in un importante centro industriale e agli inizi del 1900 vide, insieme allo sviluppo della Fiat, la nascita della confederazione dell’Industria ( a opera di L. Craponne) e di un forte movimento operaio (costituzione della F.I.O.M. e della Confederazione Italiana del Lavoro , 1907) che dopo gli scioperi del 1913-14 e le manifestazioni contro la guerra del 1917 culminò nell’occupazione delle fabbriche del 1920 in cui fu presente il movimento ordinovista di A. Gramsci. Duramente provata dai bombardamenti dell’ultima guerra, fu tra le città protagoniste  della resistenza armata contro il Nazi-fascismo.
Trattati di Torino:
Diversi furono i trattati firmati nel capoluogo piemontese. Il 26 agosto 1696 il Piemonte e la Francia firmarono un trattato che confermava il ritorno di Pinerolo agli stati Sabaudi, sanciva il matrimonio della figlia di Vittorio Amedeo II, Adelaide, con Luigi duca di Borgogna,  e segnava l’allineamento completo del Piemonte con Luigi XIV. L’8 novembre 1703 Leopoldo I d’Asburgo e Vittorio Amedeo II di Savoia, nel quadro della guerra di successione spagnola, siglarono un trattato con il quale il Piemonte  si impegnava ad abbandonare la precedente alleanza con Luigi XIV  e otteneva in cambio il futuro dominio sulla Lomellina, la Valsesia, Valenza e Alessandria, il Monferrato e i feudi delle Langhe. Articoli segreti assegnavano inoltre a vittorio Amedeo il territorio di Vigevano , alcune terre del Novarese e le eventuali conquiste in Provenza e nel Delfinato. Il patto di alleanza tra il Piemone e la Francia stipulato in funzione antiaustriaca durante la guerra di successione polacca, firmato il 26 settembre 1733, assegnava , assegnava a Carlo Emanuele III il comando delle truppe franco-piemontesi operanti in Italia e, in caso di occupazione, il futuro possesso della Lombardia. Il trattato rimase però senza effetto in seguito agli accordi di Madrid tra la Francia e la  Spagna.
Il 18 gennaio 1859 la Francia e il Piemonte stipulavano un trattato che confermava sostanzialmente  gli accordi di Plombiéres  dell’anno precedente. Napoleone III prometteva aiuto militare  contro l’Austria per la costituzione  di un “ Regno dell’Alta Italia”  ed il Piemonte assicurava la cessione  alla Francia del ducato di Savoia e della provincia di Nizza. Il 24 marzo 1860 all’indomani dei plebisciti  nell’Italia centrale  fu firmato quello che stabilì, in conformità agli accordi  segreti precedenti , la cessione di Nizza  e della Savoia  alla Francia.

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