Sulla questione della democrazia si è
creata molta confusione a causa della retorica in cui è stata immersa. Non si
può pretendere di concepire la Democrazia come imposizione da parte dei paesi
occidentali nei confronti dei paesi che avversano tale imposizione. La
Democrazia deve essere ricercata non imposta.
Un noto politico inglese asseriva che :
“ la democrazia è il governo per mezzo della discussione, ma funziona solo se
si riesce a far smettere la gente di discutere”.
Ecco come vogliono imporre la
Democrazia, senza sapere il vero significato della parola.
Sulla questione della democrazia si è
creata molta confusione a causa della retorica in cui è stata immersa. Non si
può pretendere di concepire la Democrazia come imposizione da parte dei paesi
occidentali nei confronti dei paesi che avversano tale imposizione. La
Democrazia deve essere ricercata non imposta.
Un noto politico inglese asseriva che :
“ la democrazia è il governo per mezzo della discussione, ma funziona solo se
si riesce a far smettere la gente di discutere”.
Ecco come vogliono imporre la Democrazia,
senza sapere il vero significato della parola.
C’è chi sostiene che alla base di un
comportamento corretto vi sarebbe la fondamentale considerazione del tornaconto
personale. Il desiderio di concepire la società come equo sistema di
cooperazione, trova senz’altro riscontro. L’idea di cooperazione contiene
l’idea del vantaggio, o del bene razionale di ciascun cooperante e l’idea di
vantaggio razionale individua ciò che i soggetti impegnati nella cooperazione
stanno cercando di promuovere dal punto di vista del proprio bene.
Nella società , devono essere messe da
parte tutte le scelte rivolte all’interesse personale , secondo la teoria della
scelta razionale, in quanto appare palese che le persone non possono che
riconoscere di non poter conseguire ciò che desiderano senza il concorso degli
altri; cosicché il comportamento collaborativo è eletto a norma di gruppo per
il bene di tutti, con la scelta condivisa di termini che ogni partecipante può
ragionevolmente accettare purché tutti
gli altri facciano lo stesso.
Non ci sono dubbi che, per comprendere
le società e i loro successi e fallimenti, sia di notevole aiuto l’idea di una
cooperazione sociale, e, per suo tramite, di una moralità sociale e di una vita
politica, improntata al calcolo e basata, in ultima istanza, sul mutuo
beneficio.
La giustizia come equità ci porta a
pensare che prima di formare le istituzioni giuste si debbano formare persone giuste.
Persone che facendo parte di una comunità, lavorino ed operino, non per se
stesse, ma per l’intera comunità, attraverso una cooperazione di tutti i
cittadini. Attraverso l’apporto di tutti, ognuno per le proprie capacità, si
costituiranno Istituzioni giuste. Se
riusciremo a capire che nella
società non vi può essere spazio per” l’io” ma solamente per il “noi”,
questo ci porterà a comprendere l’utilità della cooperazione fra tutti i
cittadini. Gli uomini non sono fatti per stare da soli, ma per vivere in
comunità. Tutti devono partecipare a scrivere le regole di comune convivenza ,
ed in questo modo , tutti le approveranno. Bisogna però partire dal basso nella consapevolezza che eliminando tutte le
povertà e dando dignità a tutta la comunità, ci porterà verso una giustizia più
equa.
La comprensione degli obblighi legati a
quello che oggi viene chiamato l’ambito dei diritti umani e civili, ma che per
molto tempo è stato conosciuto sotto svariate denominazioni si è sempre
distinta per una forte componente di riflessione sociale.
Cosa significano i diritti umani? Quale
definizione dare alle libertà di tutti gli individui e dei relativi diritti di
tutti gli esseri umani? Quali sono gli obblighi, per chi detiene il potere
effettivo, di promuovere la libertà di ogni individuo?
La risposta a queste domande devono
essere formulate dall’intera comunità, ma non come parere personale, ma come
riflessione che coinvolga il bene collettivo.
La domanda da farsi è: Quale è il bene
di un determinato gruppo di persone che pensano che alcune leggi siano
discriminatorie nei loro confronti? Se queste leggi, se pur condivise da altri
cittadini, non ledono minimamente i propri diritti ma solamente i propri
principi si deve poter effettuare una riflessione collettiva e non personale
che permetta di indicare che l’unica strada per una convivenza civile è
modificare tali leggi anche se di principio non si è d’accordo.
Questo significa che solamente attraverso il dialogo costante fra tutti i
componenti della comunità, si possono risolvere civilmente tutti i problemi
legati a l’idea personale che diamo alla Giustizia.
In una società dove si percepisce la
volontà a dividere invece che ad unire, l’unica domanda da porci è: “ chi sono
io per giudicare?” Se invece di un giudizio si comincia ad ammettere che
l’unica risposta da dare è il dialogo, allora la comunità percepirà la volontà di tutti i
componenti alla risoluzione di qualsiasi problema. Il giudizio personale, se
pur legittimo, deve essere inserito all’interno del giudizio della comunità.
Dalla comunità intera, all’interno della quale vengono portati i vari giudizi,
deve sorgere una riflessione che porti a
scelte condivise .
La libertà è preziosa per almeno due
ragioni. Anzitutto perché ci offre maggiori opportunità per perseguire i nostri
obbiettivi, ovvero ciò a cui diamo valore. Accresce , per esempio la nostra
facoltà di scegliere lo stile di vita che desideriamo e di realizzare i fini
che vogliamo promuovere.
Ma noi abbiamo la libertà? Come facciamo
a sapere se la nostra libertà è reale o apparente?
Una
cosa però è certa, tutti noi dobbiamo partire con gli stessi mezzi ed avere le
stesse opportunità e probabilità di
arrivare a destinazione. Solo così la nostra libertà non sarà effimera.