CRISTIANESIMO
La religione che trae la sua
origine dalla predicazione della buona novella (evangelo) di Gesù Cristo e che ha caratterizzato la
civiltà occidentale. E’ quindi una dottrina
che non scaturisce da un complesso di credenze religiose quali l’animismo
o l’induismo, ma da un fondatore, il quale ha provocato una svolta rispetto al giudaismo.
Fondatore del Cristianesimo e
autore della buona novella, Cristo è anche Dio e però oggetto del culto
cristiano. Per questa sua intrinseca partecipazione alla natura divina.. Egli è
in grado di dare ai suoi fedeli una conoscenza diretta sulla vita intima della
divinità e di plasmare su di essa la sua chiesa, perché in ogni momento essa
senta crescere la sua vita nella luce e nella sostanza della grazia, il misterioso
alimento che dall’alto scende a corroborare la vita della Chiesa. Ma Cristo si
completa nella sua chiesa non solo come luce e vita dell’anima: Egli è Dio
incarnato per adempiere alla sua missione di Salvatore del genere umano. E’ il momento più alto della vita di Cristo,
quello in cui si manifesta il suo amore per gli uomini: all’abisso d’iniquità
del mondo Egli commisura l’abisso del suo amore, annunziando la sua morte
redentrice e svelando nel contempo la fonte
della vita divina, che è amore infinito che lega il Padre al Figlio
nella persona dello Spirito Santo .
Su questa tipologia si impernia tutta la vita del Cristianesimo che nell’amore di Dio abbina quello del
proprio prossimo transustanziando la relazione
umana nel fuoco dell’amore: Cristo
quindi non si esaurisce nel suo momento
storico, ma si perpetua nella sua chiesa con una presenza sempre attuale
e inesauribile . Il Cristianesimo è altresì una religione del libro: infatti
come punto di riferimento degli scritti sacri , la
Bibbia , nella
quale anno il loro minimo comune denominatore tutte le “ denominazioni
cristiane, al di là di differenze e
divergenze talvolta rilevanti. Oggi, in senso lato, le maggiori chiese
cristiane sono la Cattolica
Apostolica Romana, l’Ortodossa (Chiesa orientale) e quelle di derivazione protestante , quel
gruppo cioè di denominazioni e di sette che ruotano attorno alle dottrine di
Lutero, di Calvino e di altri riformatori religiosi. Fin dal messaggio evangelico (quello cioè
riportato dai 4 Vangeli ) la concezione cristiana trova la sua più pregnante
espressione nell’unica preghiera raccomandata da Gesù, il Padre Nostro (vangelo
di Matteo, cap:VI, 9-13) e nelle cosiddette otto beatitudini ( M tra il 1294 e
il 1448atteo cap:V 13-12; Luca, cap VI 20-22) . Dalla predicazione di Gesù
risulta con evidenza che la relazione uomo Dio è sentita altresì con un forte
senso comunitario che si esprime fin dalle origini con un rito tangibilmente
cristiano, quello cioè della Santa Cena . E’ chiaro che una caratterizzazione dell’essenza
del cristianesimo comporta inevitabilmente un’interpretazione del Cristianesimo
stesso. C’è tuttavia una serie di punti che sono nel cristianesimo irrinunciabili: la predicazione del regno di
Dio e del suo avvento ; l’asseverazione di un Dio personale che particolarmente
nel Nuovo Testamento , è sentito come padre; un’interpretazione altamente
spirituale della dignità dell’uomo (anima, spirito) e un’aspirazione rivoluzionaria , ma pacifica, a una migliore
giustizia; la centralità e la necessarietà dell’amore: “ Il compimento della
legge è l’amore” , dice Paolo
nell’Epistola ai Romani (13-10).
La fede appunto dei primi
cristiani è centrata sulla credenza nella resurrezione corporale di gesù
Cristo. Poiché nella storia il messaggio di Cristo si è configurato in Chiese, importante è il concetto
neotestamenterio di ekklesìa , un termine che trova chiara trattazione nelle lettere
paoline. L’unità della Chiesa è una formulazione tipica del cattolicesimo, la
cui ecclesiologia si colloca fin dagli inizi polemicamente rispetto ad altre
concezioni volte di più in direzione profetico spiritualistica (richiamo
diretto allo Spirito Santo)
Cenni Storici:
Seguendo la partizione degli
storici Bihlmeyer e Ttuechle, dividiamo la storia del cristianesimo nei seguenti
periodi storici : antichità (fino al secolo VII), Medioevo, epoca delle Riforme
(con epicentro nel secolo XVI), epoca moderna, epoca contemporanea.
Antichità: dall’epoca evangelica
al sinodo trullano del 692.
In questo arco di tempo, fondamentale è l’anno 313
(Editto di Costantino), in quanto il Cristianesimo diviene religio lìcita e si
appresta a sostituirsi definitivamente al paganesimo.
In questi primi secoli il
Cristianesimo si diffonde in Oriente, nell’Africa settentrionale e nell’Europa
mediterranea.
Nato in Palestina, il
Cristianesimo viene portato in occidente soprattutto ad opera di Paolo
di Tarso (secolo I) . La sua rapida diffusione è favorita dall’unità politica, culturale,
economica dell’Impero Romano. Come tutte le religioni e le ideologie il
Cristianesimo concentrandosi nella chiesa, si trova ad affrontare tendenze
rigoriste e radicali tra cui ricordiamo quelle dello gnosticismo ,(Atteggiamento o dottrina di chi sostiene
l’inconciliabilità di tutto ciò che non è verificabile sperimentalmente.
Astenersi dal prendere posizione di
fronte a un problema.). del manicheismo (tendenza a vedere nella realtà in
genere o in una particolare situazione ,
tutto il male solo da una parte, tutto il bene solo dall’altra, religione
fondata dal persiano Mani in Mesopotamia, 216 0 217) con tutte le loro implicazioni, del montanismo ( dal nome di
Montano, Movimento cristiano di carattere apocalittico, sorto in Frigia ,
secolo II, dal profetiamo di Montano che
intese richiamare la chiesa annunciando
la prossima fine del mondo ecc…) con tutte le loro implicazioni
millenaristiche.
In questi primi tre secoli ,
scontrandosi con la religione di potere
(paganesimo romano) , i cristiani sono più volte perseguitati ,
donde tutta la letteratura apologetica , la quale con la teologia dei padri della chiesa , soprattutto di Ambrogio, Girolamo, Agostino, è alla base
della dottrina cristiana . Il trasferimento
del centro imperiale a Costantinopoli fa
di questa città , il centro della cristianità orientale . L’editto di Teodosio , De fide catholica (380) fa in pratica del cristianesimo la religione di stato e da allora esso si espande via via fino al
secolo VII, nel mondo allora conosciuto
, ostacolato verso la fine dall’islamismo.
In quest’epoca
si sviluppano le controversie trinitarie
e cristologiche che vengono dibattute
nei primi grandi concili ecumenici . Infine di fondamentale importanza ,
anche per l’influsso che ebbe sulla spiritualità medioevale , è il diffondersi
del monachesimo , di cui fu iniziatore
in Italia Benedetto da Norcia .
Medioevo: Nell’alto medioevo (fino al secolo XI) il cristianesimo si
diffonde tra i popoli germanici e slavi .
Purtroppo lo scisma greco del 1054
sanziona la divisione tra Chiesa Latina
e Chiesa Orientale .
Nel basso medioevo (secolo
XI-XII-XIII) dopo la decadenza dei
secoli X e IX , si assiste ad una ripresa del Cristianesimo. Momento tipico
della cristianità occidentale di questi secoli è il conflitto tra Stato e
Chiesa con le relative degenerazioni in teocrazia e cesaropapismo, di cui un aspetto
drammatico è rappresentato dalla lotta
delle investiture.
L’espansione cristiana vede inoltre due fenomeni ben diversi: uno esterno trionfalistico nelle crociate, l’altro interiore e
spirituale nella fioritura degli ordini monastici, soprattutto nella
fondazione e affermazione di due grandi
ordini mendicanti: francescani e
domenicani .Rilevante per il suo
carattere emblematico di contestazione
anticlericale è il moltiplicarsi di correnti religiose condannate come
eretiche ( catari e albigesi, patari,
valdesi, spirituali) , nelle quali sono presenti motivazioni sociali e pauperistiche (rinuncia a tutti i beni
terreni , professione di la povertà) .
La teologia scolastica fa da supporto culturale e filosofico alla
civiltà cristiana del Medioevo; nel suo ambito particolare va menzionato il
pensiero di Tommaso d’Aquino e della Scolastica.
Epoca delle Riforme: Tra
il 1294 e il 1448 il cristianesimo
subisce un travagliato processo critico
. Con la morte di papa Bonifacio VIII
(1303) sotto il quale la teocrazia aveva
raggiunto il suo acme, assistiamo alla cattività avignonese (1309-77)
e allo scisma d’occidente .
Il centralismo romano deve
affrontare l’assalto dei fautori del conciliarismo e dei cosiddetti preriformatori ; è inoltre
scosso da preoccupanti tendenze ecclesiastiche centrifughe ( tipica quella del
gallicanesimo) . Particolarmente incisivi sono i movimenti “ ereticali” che
fanno capo a J. Wycliffe e a J Huss. Inoltre , mentre in epoca carolingia e con le crociate la cristianità si era validamente difesa
dagli attacchi dell’islam, ora la minaccia turca si fa preoccupante. Nel 1453 avviene la
catastrofe della caduta di Costantinopoli. Nel secolo XVI le esigenze di
riforma religiosa si concretizzano in modo decisivo. Rimaste isolate o
inascoltate le istanze spirituali del domenicano Girolamo Savonarola e di altri
sensibili prelati ortodossi , nonostante gli ammonimenti presaghi di un Erasmo
da Rotterdam, nei primi decenni del secolo XVI si hanno la radicale
contestazione dei riformatori protestanti e lo scisma anglicano: Roma corre ai
ripari con il concilio di Trento (provvedimenti dottrinali e disciplinari) e reagisce con la Controriforma (
rilancio spirituale con l’azione di nuovi ordini quale la Compagnia di Gesù;
reazione politico militare)..
Si restringono le aree
territoriali protestanti, ma la
teologia cristiana viene assorbita dalle
grandi tematiche care ai protestanti :libertà-grazia;
autorità-obbedienza; repressione-libertà
di coscienza. Nell’ambito dell’incipiente protestantesimo ,poi, si profilano tendenze a carattere profetico-spiritualistico (anabattisti, , antitrinitari, spirituali liberi ) .
Per quanto riguarda
l’spansione del cristianesimo nel mondo
, va positivamente considerata
l’attività , che diventerà presto
imponente, delle missionio cattoliche , e ciò in concomitanza con le scoperte geografiche e lo sfruttamento delle nuove grandi linee commerciali .
Epoca Moderna: Dal cinquecento in poi , in occidente il
Cristianesimo, si frantuma in un
pluralismo di grandi chiese e di numerose correnti e sette religiose.
Oltre al cattolicesimo e alle Chiese
orientali si vanno formano, sulla
scia della contestazione protestante , le cinque denominazioni “ evangeliche” :
Anglicani, Luterani, Riformati, Metodisti, Battisti.
Nel settecento , l’illuminismo
tende a sostituire i valori tipicamente cristiani del medioevo altri valori “ laici” e una
nuova visione etica e culturale del mondo , che sfocerà nella rivoluzione
francese. Dopo la rivoluzione , nonostante la reazione del Congresso di Vienna e la restaurazione ( che è caratterizzata dal
connubio tra trono e altare ), il cattolicesimo
si trova a operare su un piano
difensivo , non esente da un certo spirito aggressivo .
I papi Pio IX (1846-78) e Leone XIII
(1878-1903) attaccano aspramente le
ideologie l’ideologie dominanti dell’800 ( liberalismo,
con la libertà di coscienza, di stampa, socialismo, comunismo) , vedendo
nella rivoluzione francese e, più a monte , nella riforma protestante le radici di tutti i mali : la causa cioè
della dissoluzione della civiltà cristiana . Nel 1869-70 il Concilio
Vaticano I sancisce il principio dell’infallibilità pontificia (
in fide et moribus , cioè nelle questioni di fede e del costume).
All’asseverazione
intransigente del primato papale ( che
rimane un ostacolo non indifferente al
movimento ecumenico ) si accompagna paradossalmente la fine del potere temporale della Chiesa Romana , il che schiude la
possibilità di un più proficuo dialogo
fra le varie confessioni cristiane.
D’altro canto il cattolicesimo ottocentesco vede un notevole rilancio
spirituale e devozionale accompagnato da
vaste attività missionarie, a opera di nuove congregazioni. Per quanto riguarda
l’area cristiana non cattolica gli “
evangelici “ , seguendo i classici tre modi d’organizzazione del
presbiterianesimo, dell’episcopalismo e del congregazionalismo, si distinguono
per una particolare rinascita spirituale. Anche i protestanti si dedicano ad attività missionarie e con
successo; infatti le confessioni anglosassoni d’origine calvinistica sostengono
le loro missioni con tutto il peso della loro economia capitalistica ( la
ricchezza come impegno civile e religioso) .
Alle soglie soprattutto del
nostro secolo si affermano movimenti
religiosi particolari quali per esempio,
gli Avventisti, i Pentecostali, i
Testimoni di Geova e il noto esercito della Salvezza.
Epoca contemporanea: Se
si osserva complessivamente la situazione del cristianesimo nel mondo
contemporaneo, occorre riconoscere che esso attraversa una crisi che peraltro
rispecchia il carattere di transizione
tipico del secolo XX . Del resto fin dagli inizi dell’Ottocento si era fatto palese come
l’industrializzazione portasse le masse
proletarie al di fuori dell’alveo
cristiano . I metodisti inglesi, sulla scia di J. Wesley (1703-91) , avevano
con preveggenza affrontato
l’incipiente fenomeno di
secolarizzazione che oggi ormai investe
perfino la stessa teologia cristiana . In poco più di un secolo la
società industriale raggiungendo
notevoli traguardi economici (
consumismo, benessere diffuso,
neocapitalismo) ha irrimediabilmente dissolto quella società arcaica cristiana che aveva il suo punto di
riferimento in un ambiente tradizionalmente agricolo ( una constatazione
questa, particolarmente valida per le aree cattoliche). Al processo di
cristianizzazione delle masse
proletarie hanno contribuito inoltre
ideologie politiche di tipo socialistico ( marxismo- leninismo) , il
soggettivismo e il relativismo in campo
culturale e artistico ( si consideri la
filosofia esistenzialistica) e infine la crisi dei valori morali provocata da due esiziali guerre
mondiali a da fenomeni aberranti e inumani quali quello del nazismo.
Nel proporre rimedi a quello che
appare come un declino della validità
stessa del messaggio cristiano, i cristiani più impegnati sono divisi anche all’interno delle singole chiese (nel
mondo cattolico, polemica fra cattolici “inquietanti” o critici del dissenso, e cattolici tradizionalisti ;
nel mondo protestante, polemica attorno alle proposte della cosiddetta “
teologia radicale” o “ della morte di
Dio” ; impatto e dialogo tra cristiani e
marxisti).
Nella chiesa cattolica , fino dal
1891, con la lettera enciclica Rerum Novarum, sulla questione
sociale, Leone XIII aveva iniziato il recupero delle masse proletarie che
sembravano sfuggire alla sfera
spirituale cattolica. Pio X (1903-14) , pur avendo compiuto notevoli riforme,
affrontò con durezza la crisi della cultura cattolica scoppiata agli inizi del
secolo (il modernismo) sì da bloccare
per lungo tempo ogni sincero tentativo di apertura e di adeguamento culturale-religioso.
Nel periodo 1920-50 la religione
cattolica perde grandi territori (Europa orientale, Cina ecc..) ma acquista
maggior prestigio in Occidente. Per quanto riguarda l’Italia, i Patti
Laterarensi risolvono la pericolosa diatriba tra Stato e Chiesa e il grave
dissidio tra coscienza nazionale e coscienza religiosa. Il pontificato di Pio
XII (1939-58) si è contraddistinto per la rigorosa neutralità osservata
nell’ultimo conflitto e, poi, per la decisa condanna del comunismo (viene
coniato il termine di “ Chiesa del silenzio”
a indicare la chiesa perseguitata nelle terre a regime comunista).
Interessanti sono , sempre nel pontificato pacelliano, alcune grandi
manifestazioni del mondo cattolico;
quelle per esempio, dell’anno santo (1950) e dell’anno mariano (1954) . D’altro canto la promulgazione del dogma dell’Assunzione corporea di Maria in cielo (1950) ha lasciato sconcertate quelle chiese
protestanti che rimangono ancorate alla più rigorosa cristologia. Nel 1958 è
eletto papa Giovanni XXIII , che convoca il Concilio Vaticano II (1962-65) per affrontare le grandi tematiche della
Chiesa, della Rivelazione, della Liturgia e soprattutto quella
delicatissima dei rapporti Chiesa mondo
contemporaneo.
Portato a termine dal successore Paolo VI (1963-78) , il Vaticano II appare oggi più un
punto di partenza che un punto d’arrivo, anche perché le inquietudini del nostro tempo rendono quanto mai arduo
ogni tipo di analisi del presente e del futuro. Paolo VI che ebbe il gravoso
compito di gestire il post-concilio , si mosse con prudenza non disgiunta da ripensamenti (problema del
controllo delle nascite; ubbidienza; celibato ecclesiastico; ecumenismo ; ecc.)
.
Con il pontificato di Giovanni
Paolo II, il polacco Karol Wojtyla (ottobre
1978) , la chiesa accentua l’attenzione ai problemi dell’Est europeo
giocando indubbiamente un importante ruolo nel processo di democratizzazione
della Polonia e, più in generale, dei paesi comunisti. Ma la figura di questo
pontefice si è anche caratterizzata in un forte impegno teso a rilanciare il
ruolo universale della chiesa , testimoniato da numerosi viaggi pastorali , in
particolare nel terzo mondo e da
numerosi richiami al valore fondamentale della pace .
Significativi gli interventi sui problemi della decadenza del costume
indotta da un forsennato consumismo .
Da segnalare infine , una rinnovata attenzione
ai problemi sociali e del mondo del
lavoro con la pubblicazione (maggio 1991) dell’enciclica
Centesimus Annus .
In campo protestante si è andato accentuando il frazionamento determinato dallo stesso
impegno individuale e personale e dal porsi in un rapporto immediato con il
divino. In Italia nel 1967 il movimento protestante ha creato un consiglio federale delle Chiese
Evangeliche, di cui fanno parte la Chiesa
Evangelica Valdese, L’Unione delle Chiese Evangeliche Battiste , la Chiesa Evangelica metodista
d’Italia , l’associazione Missionaria
Evangelica Italiana , la Chiesa
Evangelica Luterana
d’Italia , l’Esercito della Salvezza . A tale consiglio
aderiscono poi : le Assemblee di Dio in Italia, l’Unione delle Chiese Italiane
Avventiste, la Chiesa Cristiana
dei Fratelli, la Chiesa Apostolica ,
i Pentecostali.
Interessante in Europa è stato il
cammino del protestantesimo tedesco in
questi ultimi due secoli. Sulla scia di F.D. E. Schleiermacher , Albrecht
Ritschl (1822-1889) ha sviluppato un sistema teologico con un accentuazione in senso critico-storico
e biblico. Egli ha creato in seno alla cosiddetta “ teologia liberale” una scuole, che nel periodo della I guerra
mondiale era una delle più considerate
in Germania (ricordiamo il periodico Christliche Welt). E’ da questo ambito che
è venuto il grande studioso tedesco A. von Harnack. Oggi le chiese territoriali
luterane tedesche sono unite nella Evangeliche Kirche in Deutschland
(formatasi a Eisenach nel 1948) .
Questa chiesa luterana conclude, per così
dire, la lunga storia del luteranesimo
tedesco che vide sia la formazione di una chiesa Evangelica Tedesca (1933) ,
che aderì al nazismo, sia la reazione della Bekennende Kirche (Chiesa
confessante) , sorta sotto l’influenza
del pensiero teologico di K.
Barth . Un discorso storico sul
cristianesimo merita di essere
concluso con la menzione di A. Schweitzer , fondatore della cosiddetta
scuola escatologica ( J. Weiss, A. Loisy ) . Schweitzer , ha sentito l’esigenza di riproporre tangibilmente e concretamente
il messaggio cristiano al nostro mondo travagliato , quasi che anche il più
rigoroso discorso culturale sia oggi insufficiente.
Su queste carenze anche nel mondo protestante
è in atto un dibattito fortemente condizionato dalle sempre più forti istanze
politiche e sociali.
Tra i vari teologi in vista meritano una
citazione O. Cullmann (osservatore protestante al Concilio Vaticano II) e R.
Bultmann, il quale tenta di salvare la realtà del soprannaturale con una tesi
di sapore esistenziale che è molto combattuta da altri teologi cristiani.
Secondo stime recenti le grandi Chiese cristiane contano i seguenti membri: Cattolici 952
milioni; protestanti 556; ortodossi 162; copti ca. 30 (C. e filosofia) .
Tra i molti problemi che il
cristianesimo porta con se in sede filosofica, emerge anzitutto il rapporto tra
verità cristiana e verità filosofica.
Il cristianesimo infatti pur non essendo una
filosofia ne riducendosi a una dottrina, ha elementi che necessariamente
vengono in rapporto con la filosofia.
Nasce di qui il problema, a lungo
dibattuto e mai compiutamente risolto, della legittimità di una filosofia
cristiana; per esempio San Tommaso subordinava la filosofia alla teologia;
Feuerbach sostiene l’impossibilità di una filosofia cristiana ; Hengel
l’identifica il contenuto della filosofia
con quello del cristianesimo.
In generale
si può affermare che il
cristianesimo ha recato contributi
(l’università della fratellanza, il valore della sofferenza, il primato della
coscienza e dell’intenzione , il peccato
come rottura di un rapporto personale di amore e non come infrazione a
una legge) e posto problemi (rapporto
ragione fede) che anche sul piano strettamente filosofico non si possono
trascurare.
Di qui i problemi del rapporto del
cristianesimo con la filosofia classica.
(considerata come esempio di ciò a cui
la ragione non illuminata dalla grazia
può giungere e quindi espressione , la
più completa, della potenza di una ragione puramente naturale) e con tutta la
successiva filosofia sorta indipendentemente
o in polemica con il cristianesimo.
E’ innegabile inoltre che lo stesso tentativo
di tradurre in formulazioni precise (dogmi) le verità del cristianesimo non è
indipendente dall’assunzione di una
determinata prospettiva culturale. Il
tomismo è sembrato per lungo tempo
offrire in questo senso l’appoggio più
saldo e sicuro.
Un ultimo problema infine concerne il rapporto del cristianesimo con la storia . E’ sembrato
talora che la dimensione escatologica del cristianesimo lo obbligasse a una
netta separazione tra spirito e carne e
segnasse una pessimistica condanna della
carne, del mondo e di ogni autonomo impegno umano. Sono scaturite di qui due
opposte forme d’integrismo: una, che chiameremo
monastica, che induce il credente
al disinteresse per il mondo: l’altra che chiameremo politica, che
induce al tentativo d’impossessarsi e di cristianizzare tutte le strutture
mondane per salvarle ( il tentativo teocratico nel Medioevo di creare una res publica christiana ).
E’ tuttavia sempre rimasta
chiara, al di là di queste
interpretazioni, l’esigenza di cogliere la prospettiva escatologizzante del cristianesimo che proprio per la sua
dimensione di trascendenza, conosce la radicale
relatività di ogni assoluto puramente
umano, ma che al tempo stesso conosce l’obbligo di realizzare attraverso
il dato umano il regno di Dio.
Nel campo
pedagogico il cristianesimo si è sempre fondato sull’insegnamento del Cristo, il qualecoepit
facere et docere, prima cioè diede ai suoi discepoli l’esempio con la sua vita
e poi formulò le linee del suo insegnamento .
Nella chiesa la tematica dell’imitatio Christi
è sempre stata il punto di forza della sua pedagogia e se ha raccolto i più
ampi frutti nel campo più particolarmente religioso, ha dilatato il suo
orizzonte anche all’insegnamento delle
discipline profane, vedendole come manifestazioni della sapienza divina e
quindi finalizzandole alla conoscenza di Dio; altro elemento è l’evidenza data
dalla volontà, come elemento essenziale dell’opera di rigenerazione dell’uomo e
nel suo perfezionamento: è la volontà che infatti opera sullo stesso piano della grazia e che diventa protagonista della salvezza dell’uomo .
Nella prassi educativa cattolica generale però
il principio d’autorità ha prevaricato il
rapporto con cui il Cristo aveva
risolto il dualismo maestro-scolaro :
rapporto cioè fondato tanto sulla
superiorità del maestro quanto
sull’amore scambievole tra lui e il discepolo; infatti mentre il Vangelo di San
Matteo presenta Gesù come uno che
insegna “ con autorità” , il Vangelo di San Giovanni lo mostra nell’atto di lavare i piedi ai suoi
discepoli, e a San Pietro, che ne schermisce, il Maestro risponde che se non vi
avesse consentito, avrebbe rotto l’intima unità che fino al quel momento lo
aveva legato a lui e che era tale da durare in eterno.
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