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Itinerari, luoghi della Fede
IL
SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SASSO
Una terrazza sul Lago Maggiore. Il
santuario della madonna del Sasso domina la città Svizzera di Locarno dalla
punto di uno scenografico sperone roccioso. (Lombardia- Svizzera).
Sulla sommità di uno sperone di roccia,
all’interno di una valletta scavata dal torrente Ramogna, in Canton Ticino, si
trova il Santuario della Madonna del Sasso. A un’altezza di quasi 400 metri, a
picco sul lago Maggiore è situato nel territorio di Orselina, e domina la città
Svizzera di Locarno. Oltre al convento, il complesso di questo sacro monte,
fondato da Fra’ Bartolomeo da Ivrea nel XV secolo, comprende la chiesa di Santa
Maria Assunta detta del “ Sasso”, la chiesa dell’Annunciazione, la salita della
via Crucis con le sue edicole e le cappelle lungo la strada di accesso a valle.
Il tradizionale percorso del pellegrino dura circa un ora e prevede
l’attraversamento di un ponticello sul corso della Romagna per arrivare ad una
statua dell’Immacolata esposta nella nicchia di una parete. Dopo un breve
tratto, si giunge alla chiesa dell’Annunziata.
La
chiesa dell’Annunziata: L’edificio fu consacrato nel 1502 e fondato da fra’
Bartolomeo, del quale conserva le spoglie. Alla fine del XIX secolo, la
struttura ha subito un restauro in stile neogotico. Internamente due campate a
crociera sormontate da cupola conducono all’abside semicircolare. Sull’altare
barocco, una statua dell’Immacolata della seconda metà del XVII secolo.
La chiesa custodisce l’affresco di una
Madonna in trono che regge con una mano il bambino, e, con l’altra, un libro,
mentre sulla parete sud della navata spicca il dipinto di “ Cristo fra i
dottori”. I recenti lavori di restauro hanno riportato alla luce altri
interessanti affreschi.
La
via verso il Paradiso:
Sotto un arco, detto “ Porta trionfante”, sul quale è visibile, in
latino la frase “Benedictus qui venit in
nomine domini”, si apre la Cappella della Visitazione, all’interno della
quale un gruppo di terracotta raffigura l’incontro
tra Elisabetta e la Madonna. E’ qui che comincia il collegamento più antico
con il Monte: un’edicola raffigura l’estasi durante la quale fra’ Bartolomeo ebbe la visione della Vergine col bambino
nel ritratto di Pompeo Maino di Lugano, risalente al 1920. Ed è anche da qui
che parte il percorso della via Crucis, lungo il quale si incontrano 14
cappelle. Il Sacro Monte della Madonna del Sasso, dunque, può essere scalato da
due differenti percorsi: quello della via Crucis, con le tradizionali edicole
votive e quello, lungo la valle, con le ricostruzioni degli episodi salienti
della vita di Gesù, gruppi plastici in terra cotta o gesso rappresentanti, ad
esempio, la Pentecoste e l’Ultima cena.
Le statue in terra cotta sono attribuite
a Francesco Silva di Morbio Inferiore, plasticatore che prestò la sua opera
anche al Sacro Monte di Varese. Lo sforzo dei passi da accumulare, uno dopo
l’altro, non è casuale in nessuna delle due strade immerse nel verde che da
Locarno portano fino in cima alla montagna: “ Attraverso le cappelle e la
fatica si entra nel mistero di redenzione, ma il premio è il paradiso,
raffigurato nella volta della Cupola del Santuario a strapiombo sul lago ,
conquistato con tanta tenacia”, spiega frate Agostino Del Pietro, 56 anni, da
undici custode del Santuario (2013).
Il
Santuario della Madonna del Sasso: Risale al 1616 la costruzione di
questa chiesa che, al suo interno, conserva la statua miracolosa della madonna
del Sasso, opera di fine 1400. All’interno, si trova il complesso ligneo della
deposizione, oggi in una cappella nel chiostro nel convento. Nella navata sud,
una “ Fuga in Egitto” del Bramantino, risale al 1520, e una “ Deposizione” di
Antonio Ciseri (1870), ma anche molti ex voto che testimoniano la forte e
antica devozione popolare.
Un po’ di storia: Il santuario esisteva
già da quasi quattro secoli quando, nel 1848, i Cappuccini furono incaricati
dal governo cantonale di assicurarne l’animazione spirituale.
Al Sasso i frati arrivarono in un
periodo difficile per i rapporti tra Stato e Chiesa, perché tutti i conventi
del cantone erano stati soppressi, i loro beni incamerati e i religiosi,
contestualmente, costretti a emigrare. Così in quella situazione ostile, dal
1870 la Madonna del sasso si trasformò in un rifugio, un luogo sicuro per i cattolici
del Ticino, tanto da diventare meta di pellegrinaggio per gli abitanti della
zona.
Nei decenni successivi furono eseguiti
diversi interventi architettonici sugli edifici del complesso: il convento fu
ampliato, la facciata della chiesa e il campanile innalzati, il coro dietro
l’altare maggiore ingrandito.
Ma fu anche allargato il loggiato sul
lago ed edificato quello verso la montagna. La devozione mariana degli abitanti
del luogo era tale che nel 1952 alcuni emigranti ticinesi hanno voluto l’edificazione
di una chiesa dedicata alla Vergine del sasso a Salinas, in California, e dopo
l’ultima guerra questa Madonna fu portata in processione, parrocchia per
parrocchia, in tutta la zona di Locarno, per lenire le ferite di quel tempo
tanto difficile.
Arte,
silenzio e fede:
Nel corso dei secoli, la fama della Madonna del Sasso si è largamente diffusa
in Europa e la maggior parte dei pellegrini che oggi giungono qui provengono
dalla Svizzera, dalla Germania e dall’Austria.
“ Ogni anno accogliamo circa 300mila
visitatori”, racconta frate Agostino, “nel periodo di Quaresima la via Crucis è
la parte più frequentata”.
Al complesso sono da poco terminati
importanti restauri, e il luogo è ancora più ricco di attrattiva, anche se,
chiarisce Agostino, “ da sempre il Monte è meta ambita per chi desidera
meditare o semplicemente riflettere”. In un posto che “ ha due anime, una
mariana, e l’altra legata al sacro Monte”, in cui si respira 2 un’aria di
profonda spiritualità: staccando dal mondo e dalla città, qui si atterra in un
isola di pace, silenzio e profonda bellezza naturale”.
Ma anche di grande valore culturale ,
spiega il guardiano, ricordando “ le edicole del sacro Monte e i quadri in
chiesa.
IL PADRE FONDATORE:
Bartolomeo
da Ivrea era un frate francescano che nel 1480 decise di lasciare il convento
di San Francesco a Locarno per ritirarsi sul Sasso e condurre una vita
eremitica ai piedi della rupe.
E’ considerato il padre del complesso la
cui fondazione, secondo la tradizione, gli fu suggerita dalla Vergine che gli
apparve in sogno.
A
ogni modo, frà Bartolomeo diffuse e promosse il culto di Maria tra la
popolazione locale. Poco dopo il trasferimento del religioso, grazie ad alcune
donazioni, iniziarono le prime costruzioni, e già nel 1487 sul Monte vennero
consacrate due cappelle sul luogo dove si svilupperà l’attuale Santuario. Il
progetto di frà Bartolomeo fu ripreso e completato dai suoi confratelli di San
francesco, saliti al Sasso dopo la sua morte.
LA
FUNICOLARE:
Realizzata
alla fine dell’Ottocento e inaugurata nel 1906, la funicolare collega il centro
della cittadina di Locarno al Santuario della madonna del Sasso, percorrendo
una distanza di quasi un chilometro che in appena sei minuti conduce a
un’affascinante balconata sul lago Maggiore. La corsa della funicolare, che
compie due fermate intermedie, è possibile grazie ai mecccanismi elettrici
collocati nella stazione in montagna che permettono di superare il dislivello
di quasi 200 metri di altitudine.
I
SACRI MONTI DI PIEMONTE E LOMBARDIA:
Risale
al tardo Medioevo la pratica dei viaggi devozionali, le partenze alla volta di
luoghi sacri, sulle tracce dei grandi misteri della religione e alla ricerca
della propria spiritualità. Fu, in particolare, il francescano Bernardino Caimi
che negli ultimi decenni del Quattrocento, volle fare di Varallo, in Piemonte,
una nuova Gerusalemme con l’intento di riprodurre i luoghi della Terra Santa.
Nel periodo della controriforma, questi luoghi sacri si adattarono all’azione
politico-religiosa antiprotestante, diventando per la Chiesa uno strumento
didattico di istruzione dei fedeli. Oggi, i sacri Monti recuperano la dimensione
più intimista e spirituale che li ha caratterizzati nel periodo delle origini.
Quello dei sacri Monti è un circuito, formato da sculture e dipinti, montagne e
parchi naturali, che si concentra in
modo particolare nelle fasce montane e collinari del Piemonte orientale e della Lombardia;
territori nei quali era molto forte l’influenza di carlo Borromeo e della
controriforma. Sono luoghi molto suggestivi, tanto che l’Unesco ne ha
dichiarati nove (sette piemontesi e due lombardi) Patrimonio mondiale dell’umanità:
Nuova Gerusalemme di Varallo Sesia (Vercelli), Santa Trinità di Ghiffa
(Verbano-Cusio-Ossola), San francesco di Orta San giulio (Novara), Nostra
Signora dell’Assunzione di Serralunga di Crea a Ponzano (Alessandria), Santa
vergine di Oropa (Biella), Calvario di Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola),
Santuario di Belmonte di Valperga Canavese (Torino), nostra signora del
Soccorso di Ossuccio e del Rosario di Varese.
Come giungere al sacro Monte:
In auto: venendo da est imboccare
l’autostrada A2 Chiasso-Basilea, uscite a Bellinzona sud e proseguire sulla
strada principale in direzione Locarno/Luino. Mantenere la direzione Locarno e
imboccare la prima uscita dopo la galleria Mappo-Morettina.
Venendo da ovest, costeggiare il lago
maggiore da Verbania, passando dalla dogana di Brissago, oppure dalla valle
Vigezzo (dogana di Camedo). Seguire le indicazioni per il centro del paese, da
dove parte la funicolare.
In treno: da Milano è possibile
utilizzare l’asse ferroviario del San Gottardo, occorre fare il cambio a
Bellinzona in direzione Locarno. Oppure sempre da Milano prendere il treno
delle Centovalli, passando per Domodossola.
In aereo l’aeroporto di riferimento è
Lugano. Un bus navetta porta alla stazione, da dove si può proseguire il viaggio.
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