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lunedì 24 settembre 2012


FRIULI  VENEZIA  GIULIA


Preistoria:

Di grande importanza per il Paleolitico inferiore italiano  è il sito di Visogliano (comune di Duino Aurisina) , in corso di scavo da parte  di C. Tozzi, dove è stata messa in luce una sequenza del Pleistocene medio , con industrie  su ciottoli e su scheggia  riferite a varie fasi  del Tayaziano . Un molare e una mandibola frammentaria umani, rinvenuti in una breccia prossima al riparo e in associazione con industria arcaica, sono stati attribuiti a Homo erectus .
Il Paleolitico medio è rappresentato in alcuni giacimenti in grotta Pocala, nota dalla fine del secolo scorso, la grotta San leonardo e la grotta Cotariova, quest’ultima con Musteriano charentiano di tecnica Lavallois . Mentre mancano giacimenti attribuibili con certezza alle fasi più arcaiche  del Paleolitico superiore, sotto meglio note le fasi finali dell’Epigravettiano, tra circa 11000 e 10000 anni fa, nelle Grotte Verdi di Pradis, a Piancavallo e nel riparo di Biarzo.
Il Mesolitico è altrettanto ben rappresentato in numerosi ripari sotto roccia del Carso triestino. Nel territorio friulano si sono rinvenuti, inoltre, resti fittili di epoca neolitica, ma più abbondanti sono le testimonianze riferibili all’Età del Bronzo con armille, fibule, armi e oggetti ornamentali provenienti in buona parte, da necropoli del territorio cividalese. Alla stessa età risalgono anche pani di rame provenienti da Castions di Strada , nonché una spada di origine cretese-micenea  che potrebbe dimostrare l’esistenza di traffici con le genti del mediterraneo orientale.

Storia:

Nel secolo V a.C. il territorio del Friuli fu invaso dai Carni (antica popolazione delle Alpi Carniche, di origine Celtica, il cui nome è rimasto nell’odierna Carnia , provincia di Udine) e agli inizi del secolo II dai Galli, contro i quali i Veneti chiesero l’intervento dei Romani: questi debellarono gli invasori e nel 181 a. C. fondarono la colonia di Aquileia che, divenuta ben presto una delle più fiorenti dell’Impero, riuscì a respingere le invasioni dei Cimbri (101 a. C.) , dei Quadi e dei Marcomanni (167 a.C.) .
Superstite alle devastazioni germaniche dei secoli successivi, Aquileia fu però saccheggiata e quasi completamente distrutta da Attila nel 452. I Longobardi, che presero possesso del territorio friulano tra il 568 e il 570, posero la loro capitale a Forum Iulii, l’odierna Cividale, che nel secolo VII fu gravemente danneggiata dalle incursioni degli Avari e degli Slavi.
Carlo magno annesse la regione alla Marca d’Austria, suddivisa nel 828 nei quattro margraviati di verona o del Friuli, di Istria Carniola, di Corinzia e della Bassa Pannonia: nel 1077 Enrico IV affidò il governo del margraviato al patriarca di Aquileia, coadiuvato da un parlamento di Laici ed ecclesiastici e di rappresentanti dei Comuni. Nella prima metà del secolo XIII il patriarca Bertoldo di Andechs fondò Udine : la rivalità con Cividale sorse ben presto e culminò nel 1382, quando udine chiese l’aiuto di Venezia a sostegno del patriarca Filippo di Alecon. Nel 1419 Cividale capitolò a Venezia, di cui in seguito il Friuli seguì le sorti: nel 1797 il Trattato di Campoformio lo assegnò con l’Istria all’Austria.
Parte del regno Italico dal 1805 al 1814, con la restaurazione tornò all’Austria, a cui restò fino al 1918, tranne la provincia di Udine che fu riconquistata dall’Italia nel 1866.
Durante la seconda guerra mondiale gli Slavi occuparono Trieste, Gorizia e l’Istria: il trattato di pace del 1947 assegnò alla Iugoslavia le provincie di Fiume e di Pola e gran parte di quella di Gorizia e costituì il Territorio Libero di trieste. Nel 1947 il Friuli è stato incluso nella regione amministrativa Friuli-Venezia-Giulia.


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