TRENTO
Storia:
Forse fondata dai Reti (antica
popolazione, Renzia, installatasi nell’alto reno e l’alto Adige) in un
territorio sul quale si erano succeduti stanziamenti liguri ,
veneto-illirici ed etruschi nel secolo
Vi a.C. fu occupata dai Galli Cenomani e
dopo il 222 a .
C. passò sotto i Romani che le
concessero i diritti latini (89 a .C.) e la cittadinanza romana (49
a .C.) .
Evangelizzata da San Vigilio ,
subì le invasioni barbariche e venne
pressoché distrutta durante i conflitti
tra Franchi e Bavari nel secolo VIII . Staccata dal regno italico e aggregata
al regno di Germania (952) da Ottone il Grande fu feudo vescovile
(1004) sotto Enrico II , divenendo nel
1027 centro di un principato ecclesiastico
che durante la lotta delle investiture appoggiò costantemente la causa imperiale. Affidata da Federico II a Ezzellino da Romano
(1236) , nel secolo successivo vide allentarsi l’effettivo potere politico dei
vescovi ad opera degli Asburgo. Dopo la rivolta popolare guidata da Rodolfo Belenzani (1407) Trento ottenne il godimento di libertà comunali conservate anche dopo il
soffocamento della rivolta ad opera di Enrico di Rottenburg, inviato da
Federico d’Austria.
Godette di particolare benessere
agli inizi del secolo XVI durante il vescovato di Bernardo Cesio. Coinvolta
nelle lotte provocate dalla riforma luterana e soprattutto dalla rivolta dei
contadini presto soffocata (1525), divenne nel 1545 sede del concilio indetto
da Paolo III , il che ne aumentò il benessere
e lo sviluppo urbanistico.
Devastata dai francesi durante la
guerra di successione spagnola (1703) , presa e ripresa dalle truppe del
Bonaparte tra il 1796 e il 1801, con il Trattato di Luneville (1801) il
principato venne secolarizzato e Trento rimase all’Austria. Annessa alla Baviera
(1806) , poi al regno Italico (1810), tornò agli Austriaci nel 1813.
Tentò invano di liberarsi del
loro dominio nel 1848 e invano sperò in un favorevole esito della guerra italo
austriaca del 1866.
Il movimento irredentista andò
crescendo sempre più e nel 1896 la inaugurazione del movimento a Dante fornì il
pretesto a un appassionata dimostrazione di italianità.
La città fu ricongiunta
all’Italia nel 1918. nel periodo 1943-45 fu di fatto staccata dalla Repubblica
di Salò e annessa alla Germania nazista.
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