TRENTINO ALTO ADIGE
Preistoria:
Recenti scoperte accertano la
presenza dell’uomo poco dopo la scomparsa delle masse glaciali del Pleistocene:
nell’alta valle Travignolo si è individuato un insediamento epipaleolitico di
carattere perilacustre. Consistenti stratigrafie di grande importanza per tutta
la preistoria dell’Italia settentrionale, con reperti che dal Mesolitico
giungono all’età del Bronzo e oltre, sono quelle evidenziate in Val d’Adige
nella zona di Romagnano, con culture Neolitiche
molto documentate , e al Riparo Gaban: in quest’ultima stazione
preistorica di particolare rilievo alcuni rarissimi oggetti d’arte neolitici.
Resti di Forni fusori e di statue-stele indicano una certa fioritura delle
culture eneolitiche.
A un momento iniziale dell’Eneolitico
sembrerebbe appartenere anche il cadavere mummificato rinvenuto, insieme a
manufatti in bronzo e osso, sul ghiaccio del Similaun. Di elevato interesse
anche la testimonianze dell’Età del bronzo, tra cui primeggiano i resti degli
insediamenti di natura palustre di Ledro e di Fiavè, poco lontani dal bacino
del benaco, da cui provengono reperti fittili, metallici, ossei e strutture
lignee che consentono la ricostruzione ideale delle abitazioni palafitticole.
Con l’età del ferro appaiono
numerosi castellieri, disposti di regola su sommità collinari in posizioni
difese naturalmente, alle quali, specialmente nella zona atesina, si aggiunsero
opere di protezione muraria con valli di cinta.
Storia:
Occupata dai Romani tra il secolo
II e il I a. C. aggregato da Augusto nel 14 a . C.
alla X regio (venetia) seguì le vicende del resto d’Italia passando dagli Eruli (antica popolazione germanica di
cui le prime notizie si hanno nel secolo III d.C.) agli Ostrogoti, ai
Bizantini , ai Longobardi , ai Franchi . fece parte del Regno d’Italia dall’epoca di Pipino a quella di Berengario II. Ottone I staccò la
valle dell’Agide dal regno e l’aggregò
alla Baviera (952), per assicurarsi il
libero passaggio per l’Italia . Da
allora il Trentino fece parte del regno di Germania e fu assegnato ad un vescovo conte (inizio
secolo XI) .
Il feudi si estendeva fino alla
chiusa di Verona . I vescovi del Trentino nelle lotte tra papato e impero
generalmente patteggiarono per
quest’ultimo , più tardi dovettero difendersi
dalle ambizioni dei conti del Tirolo. Dal 1239 al 1255 il paese fu
occupato da Ezzellino da Romano che, stretta alleanza con Alberto del Tirolo ,
fece si che quest’ultimo ottenesse il predominio del principato. La potenza dei
vescovi fu stroncata dal conte Mainardo
II il quale introdusse nel trentino un’amministrazione secolare. Estintasi la
famiglia del Tirolo (1363), la regione passò a Rodolfo IV d’Asburgo e al
principe vescovo rimase solo una parvenza d’autorità . nel 1516 l’imperatore
Massimiliano ottenne dai veneziani Ala, Avio, Brentonico, Mori, Rovereto e
Ampezzo. Così il principato si trovò completamente circondato dai territori di
casa d’Austria .
Nel periodo della riforma i contadini parteciparono alla guerra dei
contadini (1525) , ma furono schiacciati
dai feudatari sostenuti da Lutero.
All’inizio del secolo XVII sempre
più palesi furono i segni della decadenza : direttamente coinvolto nella guerra
di successione spagnola, il Trentino soffrì, specialmente per le distruzioni dell’esercito del Vendome
in ritirata (settembre 1703) .
Attribuito all’Austria nel 1801,
passò nel 1806 alla Baviera, poi nel
febbraio 1810 al regno Italico costituendo il dipartimento dell’alto
adige.Riconquistato dalle truppe austriache sul finire del 1816 alla contea del
Tilrolo e legato nell’aprile del 1818
alla confederazione germanica, il Piloro partecipò alle lotte per
l’unità del 1848-49) insorgendo nel il 19 marzo 1848, insorgendo il 19 marzo
1848. centro di una forte corrente irredentista , nel 1855 vi fu fondata la società
“ Pro Patria”. Invano richieste dal governo italiano nel 1914-15 quale compenso
per l’occupazione austriaca della
Serbia, alla fine della prima guerra mondiale fu preso dalle truppe Italiane
(novembre del 1918).
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