Il Carro dei Grulli
In via della Scala, proprio di fronte a via del Porcellana, sorge il palazzo Dal Borgo, dal nome della famiglia omonima che lo fece costruire nel quindicesimo secolo.
I Dal borgo, come conferma il nome, avevano origine da Borgo San Lorenzo; una volta insediati in città avevano ricoperto per diverse volte la carica di priori in Palazzo Vecchio .
A Firenze però la famiglia era meglio conosciuta con il nome di “ Grulli” per via di una singolare analogia. Il giorno di Pasqua, infatti, per la cerimonia dello scoppio del carro, erano due le famiglie che, da tempo immemorabile, avevano il privilegio di gestire la manifestazione.
La famiglia dei Pazzi aveva la prerogativa di conservare le pietre focaie che dovevano appiccare il fuoco prima alla colombina e poi al carroccio.
La famiglia Dal Borgo, invece, aveva l’onere di far trainare il “ brindellone” , il carroccio in gergo popolare , da due coppie di buoi, rigorosamente di razza chianina.
I Buoi venivano guidati da due campagnoli, provenienti dalle terre dei Dal Borgo l’appellativo che veniva dato a tutti coloro che accudivano ed accompagnavano gli animali era “ Grulli” .
Nel giorno dello scoppio del carro, il corteo si inoltrava lungo le vie della città tra due ali di folla, le massime autorità cittadine avanzavano a passi lenti e cadenzati, tra colpi di tamburi, chiarine e bandiere, gli abiti sfarzosi, la piume dei cappelli al vento, i volti fieri, gli sguardi altezzosi e severi, le barbe ed i capelli ben curati.
Davanti a quelle figure così dignitose e signorili, l’ammirazione e lo stupore del popolo era generale… poi arrivavano i Grulli con i buoi ed il Carroccio… e qui l’immagine cambiava completamente.
I povero contadini, scaraventati dalla campagna in quel contesto raffinato e così diverso da loro, vestiti in maniera dimessa, con i volti scavati dal duro lavoro e l’espressione di sorpresa , un po’ stupita, così lontani da tutto il resto della sfilata … venivano impietosamente e crudelmente derisi e scherniti dal popolino: “ ecco i grulli! “, “arrivano i grulli”.
Da qui l’origine del termine “ grullo” , comunemente usato per significare una persona sempliciotta, sciocca, stolta, ingenua.
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