Le Cipolle del Caparra (3)
Prima della costruzione di Palazzo Strozzi la piazza antistante era comunemente chiamata “Piazza delle Cipolle” perché vi si svolgeva il mercato ortofrutticolo e quindi vi si vendevano cipolle , cocomeri,poponi, ortaggi, verdure e frutta di stagione.
Messer Filippo Strozzi fece costruire il suo splendido palazzo quattrocentesco da Benedetto da Maiano e Giuliano da Sangallo e anche durante i lavori nella piazza si continuava a vendere cipolle.
Un giorno, con sua grande sorpresa, messer Filippo notò tra i venditori di verdure anche Niccolò Grosso, famoso fonditore e battitore di ferro, detto “Il Caparra” perché aveva l’abitudine di non iniziare mai un lavoro senza aver ricevuto prima un congruo anticipo.
Se un famoso artista era costretto per vivere a vendere cipolle in piazza, voleva dire che non doveva viaggiare in buone acque, pensò messer Strozzi e si impietosì.
Non si è mai saputo se quello stato di bisogno del Caparra fosse reale o se fosse piuttosto un’abile finzione, dato che il palazzo era stato quasi completamente costruito e mancavano soltanto le rifiniture… in ferro!
Filippo Strozzi commissionò a Niccolò Grosso tutti i lavori in ferro battuto, tra cui battenti, porta fiaccole, porta bandiere e quattro grandi lanterne da collocare agli angoli del palazzo… ovviamente anticipando all’artista un acconto sul pagamento finale!
Tuttavia il Caparra non sembrò restare insensibile a quell’episodio, al punto che, nel forgiare le quattro lanterne, si ispirò a quella piazza tanto da fondere delle lunghe reste che ricordavano proprio gli steli delle cipolle.
Le quattro lanterne oggi visibili sono soltanto delle copie, mentre una parte dell’originale ancora esistente è stata collocata, dopo molti restauri, all’angolo tra via Strozzi e via Dé Pescioni, proprio di fronte all’antica Piazza delle Cipolle.
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