geronimo

martedì 8 febbraio 2011

FEUDALESIMO


FEUDALESIMO—FEUDO
Secolo XIV


FEUDALESIMO:
Organizzazione tipica della società franca nell’alto Medioevo , caratterizzata dall’istituto del Feudo, che costituiva una specie di proprietà privilegiata . Diffusosi anche negli stati romano-germanici , il feudalesimo ebbe esemplificazioni anche in paesi lontani, come il Giappone e l’Etiopia. Il suo significato però, a detta degli storici, non sarebbe uno stadio necessario nello sviluppo di tutte le civiltà, ma piuttosto un’esperienza storica  assolutamente originale e individuale.

FEUDATARIO:
 Chi aveva ricevuto l’investitura di un feudo: Signore di un Feudo; per estensione,  ricco proprietario terriero , anche padrone dispotico.

FEUDO:
Ricchezza di beni mobili. Istituto giuridico economico che ha qualificato in un intero periodo  della storia Medioevale  europea (età feudale) dando vita  a un sistema di rapporti e di strutture politiche  (sistema feudale, feudalesimo) entro il quale la distinzione  tra aspetti pubblici e privati  nella vita sociale tende a essere quasi annullata , o almeno, fortemente sfumata. Possedimento Feudale : concedere, ricevere in feudo: Per estensione, grande proprietà terriera , per lo più data in usufrutto  ad altri. Luogo in cui ci si sente padroni assoluti
All’epoca dei Comuni, il compenso corrisposto ai pubblici Ufficiali.

VASSALLO:
Nell’età Feudale, chi dietro giuramento di fedeltà riceve l’investitura di un Feudo dal Signore, al quale restava legato da un rapporto di dipendenza, ricevendone in cambio protezione. Cavaliere che ha giurato fedeltà al Sovrano.

VALVASSORE:
Nel sistema feudale, il vassallo del vassallo. Vassallo del Vassallo.

SIGNORIA:
Forma di governo instauratosi nel tardo medioevo in molte città italiane.

STORIA:
Il termine Feudo appare più tardi dell’istituto corrispondente e cioè non prima  della fine del secolo IX. Deriva a quanto pare dal Germano-francone  fehod , che richiama il tedesco Vieh (bestiame)  e quindi beni in genere .
All’inizio il termine si accompagnò quasi sempre a quello di  beneficium, quod vulgo dicitur feudum .Se il  rapporto feudale caratterizza un periodo della storia europea, qualificandola  come età feudale , ciò non vuol dire che aspetti più o meno appariscenti di tipo feudale non appaiono in altri periodi della storia europea (dalla clientela romana a certe forme di prefeudalesimo in area Bizantina  e Visigotica, e agli stessi rapporti di signoria fondiaria del tardo mondo antico o anche dell’età moderna)  e che forme analoghe e del tutto indipendenti di feudalesimo non si presentino in altre aree del mondo, comeè avvenuto in Giappone, il quale ebbe per molti secoli e fino agli ultimi decenni dell’Ottocento  nei daimyo e nei samurai una nobiltà feudale e militare molto simile a quella occidentale (Vassallaggio e cavalleria) . Il vincolo feudale vero e proprio si presenta  in Europa anzitutto nell’ambito del regno franco , trovando in un istituto del mondo germanico l’elemento di dipendenza personale che più lo ha caratterizzato, e cioè il legame  che univa il capo militare  col suo seguito ( Gefolgschaft, lat. Comitatus) , legame fondato sulla fedeltà dei liberi gregari (antrustiones tra i Franchi del periodo merovingio, gasindii presso i Longobardi ) con il rex, comandante della spedizione.
Accanto a tale vincolo personale di fedeltà e, rispettivamente, di protezione (detto mundeburdio, commendatio e poi vassallaggio), è da porre anche quale premessa al rapporto feudale, un vincolo reale (avente cioè per oggetto una res, una cosa) , consistente nella concessione di una terra o di altro bene in usufrutto, quale corrispettivo di determinati servizi o prestazioni.
Di derivazione tardo romana è tipico di un economia  fondata sul latifondo in un quadro politico sociale   di crisi del potere centrale (crisi dell’Impero) , tale rapporto detto beneficio, trovò vasta utilizzazione  oltre che in campo ecclesiastico , nell’ambito della corte franca ( i cosiddetti vassi  casati, beneficiari cioè di terra  con casa, in compenso dei servizi prestati) e nei rapporti economici e sociali ( vanenti, coloni,massari, concessionari di precarie) .
Quando a partire dalla metà del secolo  VIII , i re franchi della dinastia  carolingia  dovettero far fronte  alla minaccia arabo islamica incombente dalla Spagna attraverso i Pirenei e, per contrastare le incursioni  della cavalleria dei Mori , dovettero armare a loro volta un esercito a cavallo, finanziarono i cavalieri concedendo ad essi in beneficio (precariae verbo regis) terre prelevate dal fisco o dai grandi patrimoni ecclesiastici. Nacque così, in ambito militare, il pieno incontro dei due rapporti, quello personale o vassallatico, legato al giuramento, e quello reale o beneficiario, inteso a permettere  che il cavaliere ( i paladini di Francia dei poemi cavallereschi) potesse, coi proventi che traeva, armare se e il proprio seguito. A tale fase militare del feudalesimo fece seguito il grande e decisivo periodo del feudalesimo  che si può chiamare politico, nel senso che il rapporto feudale (vassallaggio beneficio) penetrò nelle strutture politico amministrative del regno franco divenuto ormai (dall’anno 800) Sacro Impero dopo la coronazione di Carlo magno da parte del papa.
La compagine di questo impero  che tende ad identificarsi con l’Europa, e amministrata localmente da funzionari, militari e civili  a un tempo: conti e marchesi (comites marchiones) , in rapporto inizialmente gerarchico e burocratico con il palazzo imperiale di Aquisgrana (e  per il regno italico, ex longobardo, con il palazzo regio di Pavia). Tale impalcatura amministrativa (nella quale i missi dominaci funzionavano da collegamento tra centro e periferia , ispezionando continuamente il territorio dell’Impero).)  non resse a lungo come tale  e ben presto, già con Carlo magno, subì un inflessione di tipo , appunto, feudale. Il rapporto gerarchico si  andò così rapidamente trasformando in un rapporto Vassallatico sicché Conti e Marchesi ribadirono il loro rapporto verso l’imperatore con giuramento di fedeltà , riconoscendosi suoi vassalli (homagiuum) , e ottenendo per contraccambio in beneficio la contea  o la marca, e cioè proventi derivanti dall’esercizio della giustizia e dall’esazione dei tributi nell’ambito di tale territorio, senza obbligo di versarli nell’amministrazione centrale. Tale esenzione, insieme al diritto di essere giudicati, in caso di un accusa, da una curia o corte dei pari, si disse con termine latino , immunitas, e cioè esenzione da obblighi o tributi (munera) Ecco perché con descrizione assai spicciativa, e valida eventualmente solo per la fase politica, si continua a ripetere che il feudo si compone di tre elementi: Vassallaggio, beneficio e immunità, mentre a qualificarlo  sono sufficienti i primi due. Il processo di feudalizzazione della società europea medioevale, iniziato agli apici si estese gradualmente verso il basso, con subinfeudazioni di cariche e di funzioni minori (capitanei, milites) , sicché ai vassalli maggiori  (conti e marchesi)  si trovarono sottoposti con vincolo analogo e rispettivo beneficio, i valvassori (vassalli, vassallorum)  e, sotto di essi, i valvassini.
La piramide feudale incontrava in tal modo alla sua base quei rapporti di tipo eminentemente privatistico  che legavano i padroni delle terre ai propri concessionari (enfiteuti, livellari) ciò che portava, come disse, a saldare e quasi confondere in una unica complessa struttura l’esercizio dei diritti pubblico amministrativi e a quello di diritti privati connessi con la proprietà e il godimento del suolo. Accanto poi a Conti e Marchesi e agli altri feudatari laici, anche vescovi e abati entrarono, già nel periodo Carolingio, a fare parte in qualche modo del ceto feudale, in quanto già in precedenza nel regno franco era il re a immetterli nel possesso dell’ufficio e del beneficio ecclesiastico, mediante la consegna  del bastone episcopale  o abbaziale (per baculum)  , atto che era gia di natura  tale da includere , per assimilazione, questi uffici ecclesiastici nell’ambito delle strutture feudali. Sicché la formula onnicomprensiva  che spesso si trova nei documenti  imperiali è: episcopi, abbates, comiteset vassalli dominaci.
La cerimonia mediante la quale si veniva a creare  il vincolo di Vassallaggio consisteva nella pronuncia della formula di giuramento  con cui il vassallo  si diceva homo del suo signore  e prometteva di essergli fedele ; ciò dicendo il vassallo metteva  le proprie mani congiunte in quelle del signore . Seguiva da parte del re , per i feudi maggiori (detti hnores) , la consegna dello stendardo (per i vescovi e abati di un bastone o scettro)  La regolamentazione di un istituto, come quello feudale sorto per generazione spontanea quale conseguenza di una crisi delle strutture politiche franche  troppo rapidamente passate da una fase arcaica , di tipo tribale,  a un’imitazione dell’amministrazione  romano bizantina, fu essenzialmente una regolamentazione  di natura consuetudinaria, che sfuggì in gran parte ai controlli dell’Autorità centrale. Questa intervenne solo raramente , come il capitolare di Kiersy ( o Quierzy) dell’877 , in cui Carlo il Calvo permise che i feudi maggiori, prima revocabili e poi vitalizi, divenissero addirittura ereditari, e la Constitutio de feudis  del 1037, con cui Corrado II il Salico concesse a sua volta che nel Regno d’Italia anche i feudatari minori (valvassori) godessero dell’ereditarietà dei loro feudi.
Il processo verso l’ereditarietà dei feudi cui si aggiunse in Italia la divisibilità e l’alienabilità (feudo cosiddetto longobardo) , finì per deformare l’istituto stesso, donde un netto predominio all’aspetto beneficiario rispetto a quello vassallatico, favorendo in tal modo  il particolarismo a tutto scapito  dell’autorità imperiale. Appunto per tentare di contenere questa tendenza, già gli imperatori della casa Sassone, tra la fine del secolo X e l’inizio del secolo XI, avevano fatto ampie concessioni di titoli comitali, o comunque di diritti feudali , ai vescovi i quali non avendo alla loro morte discendenza a cui trasmettere il titolo, non creavano ostacolo alla devoluzione del feudo e alla rinnovata disponibilità di esso da parte dell’impero. . Inoltre, risiedendo il vescovo nella città della quale era pastore, poteva tenere a freno nel territorio circostante (contado) il potere del feudatario laico che comandava dal suo castello, sito nella campagna. Fu da questa contrapposizione che prese avvio la rinascita cittadina e la conseguente economia di mercato, di contro all’economia chiusa e autosufficiente del castello  o della corte feudale (economia curtense).
Infatti sulla base dei diritti e privilegi feudali del vescovo, fosse o non fosse vescovo conte, i cives, chiamati ad assisterlo nell’amministrazione pubblica, andarono intessendo quell’organizzazione cittadina che poi, non senza contrasti, divenne libero comune tra la fine del secolo XI e l’inizio del secolo XII , Sopraffatto nell’Italia centro settentrionale, il feudo sopravvisse nel regno meridionale (Regno di Sicilia) , anche se vi fu validamente contenuto dall’autorità centrale per la presenza, non mai venuta meno, di ampie terre demaniali accanto a quelle infeudate (caratteristica questa del sistema  politico e feudale normanno che si ritrova  anche in Inghilterra) . Fuori d’Italia il sistema feudale diffusissimo in Francia  fu gradualmente contenuto  dalla monarchia che riuscì  a trasformare i feudatari in cortigiani, aprendo così la via verso l’assolutismo: mentre in Germania diede luogo al sorgere di veri e propri principati  territoriali (come del resto avvenne per la Savoia e il Piemonte ) che raggiunsero con i trattati di Vestfalia  (1648) la sovranità territoriale  nell’ambito della superiore  potestà imperiale, sicché Reich germanico offrì in tal modo  il primo modello di stato federale ( Kaiser und Reich, e cioè imperatore  e dieta imperiale) .
Resta da dire che il sistema feudale , che adempì in Occidente a un importante compito   di capillarizzazione dell’autorità nella fase formativa dell’Europa , fu da questa esportato  in altre terre  e continenti (cosiddetto feudalesimo coloniale) . Ciò avvenne anzitutto a seguito delle crociate  per cui, con il formarsi del regno di Gerusalemme  e dell’impero latino d’Oriente, le strutture feudali occidentali furono trapiantate almeno  temporaneamente , in Asia minore . E poi con la scoperta dell’America  e con la conquista coloniale di essa da parte della Spagna , si ebbe un trapianto  dell’istituto feudale di tipo castigliano, ma limitato comunque a forma vitalizia , che permise ai conquistatori  e alle successive generazioni di colonizzatori europei di mettere a profitto, e spesso di sfruttare indiscriminatamente , le terre del Nuovo Mondo.







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