SAN VINCENZO DE’ PAOLI
San Vincenzo dee’ Paoli, vissuto fra il 1581 e il 1660 fu un uomo volutamente normale, senza paure e senza forzature. Non fu un dottrinario. Non fu un integralista. Anche lui dovette “convertirsi” . Non certo come San paolo sulla via di Damasco o come Sant’Agostino. La sua conversione fu più sottile e più difficile.
Era un prete che cercava la sua sistemazione, e invece incontrò i poveri. O meglio: i poveri li vedeva, ma non li considerava “suo peso e dolore”. Li riteneva un dato sociale, e invece furono un appello per lui. Cambiò tutto. Cambiò anche lui.
L’intuizione di San Vincenzo fu più ampia. Voleva cambiare la chiesa, secondo lui, non deve essere la chiesa dei ricchi, una realtà liturgico-rituale potente e fastosa, ma la Chiesa che annunciae che serve. In questo i laici hanno un ruolo importante. Il santo creò “le carità” nelle parrocchie in cui i laici erano protagonisti. In particolare diede un nuovo protagonismo alle donne, spesso chiuse in barriere culturale che impedivano una presenza nella società. E dalle “ Carità” nacquero le suore “Figlie della carità”. La sua carità ci rende testimoni non maestri. La frase sintetica del suo insegnamento è: Non mi basta amare Dio se il mio prossimo non lo ama.
Di qui: vedere Cristo nel povero. Rispettarlo. Non fare autopromozione, ma vera assistenza.
Non dare per carità ciò che è dovuto per giustizia.
Aiutare i poveri , afferma il cardinale Tettamanzi, oggi è un urgenza sociale e politica. Nei momenti di crisi chi viene tutelato? Quali sono le priorità? San Vincenzo ci suggerirebbe oggi di tutelare per prima cosa le persone svantaggiate. Si dice che la parola “povero” significa uno che “produce poco”. E siccome i poveri non producono voti vengono emarginati.
Adesso è l’ora dei laici, diceva Don Mazzolari, prima del concilio. La sua intuizione di inca lanare le forze dei laici, uomini e donne, incominciando dai ricchi, sul sociale verso i poveri e gli ammalati, con le visite agli ospedali porta ancora luce alla chiesa e alla società.
Orlando Zambello
=============================================================
La carità e l'asistenza ai poveri è ancora attuale, ovvero da quando l'uomo è apparso sulla faccia della terra è sempre esistita, ed ho la sensazione che sempre esisterà. Gli insegnamenti del Vangelo non hanno ancora inciso nell''atteggiamento da tenere verso un fratello in difficoltà. Si continua ( da circa 5000 anni e più) a pensare solo al denaro ed al potere non curandosi dell'effettive difficoltà della gente.
Quali le soluzioni? Solamente la buona volontà delle persone che si dedicano al volontariato possono alleviare le sofferenze dei fratelli.
Questa nostra società deve essere completamete riscritta per non sprofondare nel baratro dell'indifferenza e dell'apparie, al servizio dei dio denaro.
Evy
Nessun commento:
Posta un commento