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venerdì 17 dicembre 2010

I PRIMI PADRONI DELLA TERRA

GLI  ALTRI  PADRONI  DELLA  TERRA

In passato molti animali hanno regnato sui continenti e sugli oceani (e molto più a lungo di noi) . I dinosauri, per esempio, sono stati il gruppo dominante per 160 milioni di anni. Ma mon è niente a confronto dei batteri, che sono stati padroni incontrastati del pianeta per 4 miliardi di anni.
Ecco , Era per Era, chi erano i veri “signori della terra”
Paleozoico : L’ era paleozoica cominciò 550 milioni di anni fa e comprese i periodi Cambiano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano e, infine Carbonifero e Permiano .
Mesozoico da 251 a 65 milioni di anni fa:
La crisi biologica del Permiano la più drammatica delle 5 estinzioni di massa nella storia della terra, lasciò spazio e risorse  ai sopravvissuti . La scomparsa di circa il 90% delle specie che si erano evolute durante il Paleozoico, infatti , permise a un nuovo battaglione  di animali di impadronirsi del nostro pianeta : i rettili. Comparsi già nel Carbonifero  superiore  (Petrolacosaurus Kansensis ne è un esempio) , nel mesozoico però si svilupparono in una grande moltitudine di forme , occupando tutti gli ambienti . Dagli ittiosauri , rettili marini dalla forma  di pesce adattati alla vita acquatica , agli pterosauri, primi vertebrati in grado di volare . Tra questi, il quetzalcoatlo era uno dei più grandi: aveva un’apertura alare superiore ai 15 metri ma pensava, secondo le stime, molto poco rispetto alla sua stazza , grazie alle ossa leggere e cave come quelle degli uccelli . Le ali però avevano una struttura  diversa da quelle degli uccelli . Una membrana partiva dal quarto dito , sproporzionatamente lungo , fino a congiungersi al fianco.
Lucertoloni. Ma furono i grandi rettili terrestri, i dinosauri, i veri protagonisti dell’Era . Apparsi alla fine del triassico medio e scomparsi nel Cretaceo, si diversificarono in almeno 2 mila specie, note, tuttavia alcuni paleontologi stimano che potessero essere molte di più, forse centinaia di migliaia.
Intanto il mare fu colonizzato dalle ammoniti , molluschi cefalopodi dotati di una conchiglia composta di carbonato di calcio , diffusi in una grande varietà di specie a tutte le latitudini. E sulla terraferma le angiosperme , piante con fiori e frutti , soppiantarono le felci e le piante senza frutto.
Precambriano: da 4,5 Miliardi a 550 milioni di anni fa.
All’inizio, 4,5 miliardi di anni fa, la Terra era squassata da terremoti e da eruzioni vulcaniche, bombardata da meteoriti e da comete , colpita da fulmini e da raggi solari . Eppure, dopo 500 milioni di anni dalla sua formazione, la vita ha fatto capolino. I semplici batteri unicellulari acquatici sono rimasti, senza molti cambiamenti, le uniche forme di vita per 4 miliardi di anni.
Di loro non si sa molto : misuravano pochi micrometri (milionesimi di metro), il nucleo era privo di una membrana che lo separasse dal resto della cellula, avevano pochi organuli cellulari, erano per lo più di forma sferoidale o a bastoncello. Lo sappiamo grazie ai fossili, soprattutto stromatoliti, strutture lamellari che si formano dalla sedimentazione di sostanze prodotte  dai batteri.
I primi organismi pluricellulari comparvero solo verso la fine di questo lasso di tempo (detto Precambriano) e sono conosciuti con il nome di “fauna di Ediacara”. I fossili, o meglio le impronte fossilizzate che testimoniano l’esistenza  di questi animali sono presenti in molte rocce di tutto il mondo. Si trattava di bizzarri organismi acquatici ora completamente estinti: la Dickinsonia, per esempio (aveva una forma ovale che poteva raggiungere anche il metro e mezzo di lunghezza) o la Charnia, simile a una fronda sottile che si ancora al fondo marino.
Paleozoico da 550 a250 milioni di anni fa
Dopo 4 miliardi di anni di esseri unicellulari, all’inizio del Paleozoico, in poco più di 10 milioni di anni si verificò la più grande esplosione di vita nella storia del nostro pianeta. Nel Cambiano, il primo dei 6 periodi geologici in cui il Paleozoico è diviso, i mari si popolarono di invertebrati: brachiopodi e trilobiti, i primi antropodi marini, furono tra le forme dominanti, tanto che questi ultimi vengono utilizzati per datare le rocce  dell’era paleozoica. E poi i molluschi, gli echinodermi i briozoi. Il mare pululava  di vita. Dopo i primi 100 milioni di anni, durante i quali predominarono gli invertebrati, tra la fine del Siluriano e l’inizio del Devoniano comparvero i primi vertebrati .I paleontologi, grazie alla ricchezza di forme e di dimensioni di queste creature, hanno chiamato il Devoniano “periodo dei pesci”. Comparvero anche gli antenati degli squali, tra i più antichi vertebrati che abbiano mai vissuto sulla terra.
Le terre emerse, che fino a quel momento erano abitate solo da piante primitive, furono colonizzate dagli insetti, i primi animali, insieme ai ragni e scorpioni, a dominare i continenti. Spesso questi antropodi velenosi raggiungevano dimensioni notevoli.
Nel periodo successivo, il Carbonifero, anche i vertebrati fecero capolino sui continenti per non lasciarli più: gli anfibi iniziarono a colonizzare le rive dei fiumi, delle paludi e dei laghi. Il Paleozoico si chiuse con l’estinzione di massa della fine del Permiano.
Cenozoico: da 65 milioni di anni fa a oggi.
Dopo l’estinzione di massa che spazzò via quasi l’80% degli organismi viventi, ma che è nota soprattutto per aver eliminato i dinosauri dalla faccia della terra, furono i mammiferi a prendere possesso di tutti gli ambienti fino a quel momento dominati dai grandi rettili. Conquistarono la terraferma e (in parte)  anche i mari, differenziandosi nei tre gruppi ancora oggi noti: monotremi, marsupiali e placentari. Alcune specie erano piccole come topi ma altre erano molto grandi, come i pantodonti, animali dall’aspetto davvero particolare. Considerati i primi grandi erbivori, vissero principalmente  in Nord America  e in Asia. Il Barylambda e il Pantolambda non sono un esempio: il primo misurava fino a 3 metri e il secondo, un pò più piccolo, aveva una testa grossa e massiccia. E non mancavano certo i carnivori.
Verso il Miocene. Uno dei più curiosi era l’andrewsarco: considerato il più grande mammifero carnivoro finora conosciuto, aveva un cranio lungo circa 80 cm e largo 50. Il corpo poteva essere lungo anche 5 metri. Il primato del più grande mammifero terrestre lo detiene però l’erbivoro Indricotherium . Questo “rinoceronte senza corno “ poteva raggiungere i 5 metri al garrese e gli 8 metri di lunghezza. A fargli compagnia  c’erano gli entelodontidi, grossi antenati degli attuali suini, che mangiavano carcasse e vegetali, e i brontoteri, erbivori enormi.
 Solo con il Miocene, che iniziò 23 milioni di anni fa, la fauna iniziò ad assumere un aspetto simile a quello attuale. Comparvero gli antenati degli animali odierni, incluse le protoscimmie  antropomorfe, dalle quali discende l’uomo.

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