MOVIMENTI FEMMINILI
Movimenti che rivendicano l’emancipazione delle donne dalle condizioni di inferiorità giuridica e sociale e la loro liberazione dai condizionamenti imposti dai predominanti modelli maschili nelle relazioni tra i sessi.
La lotta per l’emancipazione ; le prime rivendicazioni di parità tra i due sessi si manifestarono sul finire del “ 700 “ , radicate nella “ cultura dei diritti “ illuminista e nei mutamenti strutturali apportati al ruolo della donna al modello familiare borghese .
Nei circoli femminili sorti in Francia durante la rivoluzione ampia diffusione ebbero la “ Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” scritta da Olympia De Gourges (1790) e la Rivendicazione dei diritti della donna dell’inglese Mary Wollstonecraft (1792) .
Il codice napoleonico e la Restaurazione bloccarono tuttavia sul nascere il processo di emancipazione.
La questione del suffragio: esso fu rilanciato alla metà del secolo XIX negli Stati Uniti dì America e in Gran Bretagna dal movimento delle suffragette , che rivendicava il diritto di voto anche per le donne . Sul finire dell’ottocento movimenti e congressi femminili tornarono ad ampliare i confini del dibattito oltre il solo problema elettorale , grazie anche allo stimolo dato alla questione femminile dal movimento socialista ; in forte dissonanza ed entro una cornice più tradizionale rispetto ai movimenti femminili di matrice laica e socialista, fu invece il contributo dato dalle organizzazioni femminili cattoliche . In Italia A.M. Mozzoni fondò nel 1881 la Lega promotrice degli interessi femminili , mentre A. Kuliscioff nel suo Monopolio dell’uomo (1890) pose il problema dell’inferiorità sociale e giuridica della donna. Movimenti femministi si svilupparono anche nella Russia Zarista , e la presenza di numerose donne entro il gruppo dirigente Bolscevico (I. Armand, A. Kollantaj, C. Zetkin) favorì l’approvazione di leggi emancipatrici della donna dopo la rivoluzione del 1917 .
Nel secolo XX il diritto di voto alle donne ( già concesso tra il 1893 e il 1908 in Nuova Zelanda, Australia, Finlandia e Norvegia, nonché nei diversi Stati degli USA tra il 1869 e il 1920) fu riconosciuto solo lentamente (1918 Austria e Germania ; 1928 Gran Bretagna; 1945 Francia; 1946 Italia) , ma nel frattempo erano maturate le premesse per nuove rivendicazioni sul piano giuridico , professionale, salariale e assistenziale , dal 1910 richiamate ogni 8 marzo nella giornata mondiale della donna, istituita dal consiglio mondiale dei movimenti femminili.
Il femminismo: Nel secondo dopoguerra in Italia i temi complessivi della tutela e dell’assistenza delle donne furono posti dall’Unione Donne Italiane , legata ai partiti di sinistra, mentre in campo cattolico operava il Centro Italiano Femminile . A partire dagli anni 60 si affermarono negli USA (Women’s Lib) e in Europa (MLD, Movimento di Liberazione della Donna) correnti di pensiero animatrici del femminismo (emblematico il contributo della statunitense B. Friedan con la sua Mistica della Femminilità, 1963) : la questione femminile cessava di essere posta esclusivamente in termini di rivendicazione di una parità giuridica per coinvolgere più radicalmente gli elementi strutturali della relazione con l’universo maschile , a partire dala sfera della sessualità (dove veniva criticata la subalternità femminile ai tradizionali modelli sopraffattori del maschilismo), alla ricerca e valorizzazione della specifica identità femminile. In quest’epoca ebbe notevole importanza , sia pure nella sua dimensione élitaria , l’attività dei piccoli gruppi di “ autocoscienza” . La battaglia per la liberazione della donna ha avuto in Italia significativi risultati negli anni 70 con l’istituzione del divorzio, l’approvazione del nuovo diritto di famiglia , la depenalizzazione dell’aborto. Negli anni 80 l’attenzione si è centrata sulle “ azioni positive” per rendere effettivi nella società i diritti conseguiti sul piano giuridico e assicurare “ pari opportunità “ di realizzazione professionale e di rappresentanza politica (per esempio, in base alla legge del 1993 di riforma delle elezioni comunali nelle liste dei candidati almeno un terzo dei posti devono essere riservati alle donne).
SUFFRAGETTE:
movimento femminile inglese che dalla seconda metà del secolo XIX cercò di ottenere il diritto di voto alle donne. Le prime organizzazioni suffragiste furono fondate da John Stuart Mill nel 1865, ma il movimento suffragista si impose all’opinione pubblica con l’intrepida azione di E. Pankhurst, che fondò nel 1903 la Women ’s Social and Political Union (WSPU , unione sociale e politica delle donne) , e organizzò fino al 1914 una serie di clamorose manifestazioni pubbliche. In Gran Bretagna il diritto di voto fu concesso alle donne sposate di oltre trenta anni nel 1918 e nel 1928 fu esteso a tutte le donne.
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