ZINGARI
Popolazione nomade di origine Indiana , che vive dispersa in numerosi paesi europei, nella Turchia Asiatica, in Iran, , in Afghanistan, Siberia, Egitto, sulla costa settentrionale dell’Africa e in America. Nella loro lingua essi si chiamano “rom” o “manush” cioè “ uomini” .
La loro patria originaria è l’India settentrionale , da cui migrarono in diverse fasi, probabilmente a partire dal secolo V attraverso l’Iran . Dal territorio bizantino si diffusero fra il secolo X e il XIV da un lato verso l’Africa settentrionale, da cui raggiunsero la Spagna (dove si sono perlopiù sedentarizzati pur senza assimilarsi con la popolazione locale ) , dall’altra verso l’Europa .
Nel secolo XIV comparvero i Valachia in Transilvania, dove furono ridotti in schiavitù , e in Germania, e da qui passarono in Italia e nella Francia Meridionale. Durante la II guerra mondiale i nazisti praticarono lo sterminio sistematico degli Zingari considerati “ razza antisociale” , facendo decine di migliaia di vittime.
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Nome con cui vengono impropriamente designati in Italia i nomadi provenienti dall’Est , dediti in prevalenza all’accattonaggio , al piccolo contrabbando , all’artigianato alla chiromanzia . Correttamente il nome deve essere dato , come in passato alla solo etnia dei Rom parlante una lingua propria, (romesh) della famiglia indo iraniana . Gli zingari Rom conservano tutt’ora i caratteri antropologici di un tipo fisico particolare del gruppo europoide: cranio dolicomorfo ; faccia lunga e stretta con naso prominente e affilato; occhi scuri leggermente incavati e allungati ; bocca larga con labbra spesse ; corporatura longiforme e statura alte; capelli lunghi e ondulati e scarsa pelosità ; pelle di colore bruno scuro. Gli zingari Rom chiamati nei paesi Danubiani Tzigani , in Spagna Gitanos , nei paesi anglosassoni Gipsies , in Francia Bohémiens , penetrarono in Europa verso il secolo X provenienti dall’India, qui tentarono di stabilirsi nella valle del Danubio ma si scontrarono con le genti slave che ne provocarono la dispersione; la maggioranza migrò verso l’Europa occidentale e settentrionale, una parte restò nella penisola balcanica e altri si rifugiarono nei paesi dell’est . Le comunità più numerose che mantennero il tradizionale modo di vivere nomade , si costituirono in Iuguslavia , Romania Ungheria, Germania, Italia, Francia e soprattutto Spagna ( dove ancor oggi contano il maggior numero di rappresentanti); piccole unità migrarono anche in Armenia e Anatolia. Ovunque però furono isolate dagli abitanti locali, il che accentuò il carattere indipendente e l’unità di stirpe di questo popolo e ne caratterizzò sempre più il modo di vivere da girovaghi. Nonostante siano genti pacifiche dallo spiccato senso dell’ospitalità, sono stati sempre trattati in modo ostile e spesso sono stati vittime di persecuzioni, la più feroce delle quali è stata perpretata dai nazisti che ne sterminarono oltre un milione in Germania e nei paesi occupati. Nel corso dei secoli si sono anche fusi con le genti locali dando origine a gruppi misti sedentari o girovaghi (spesso dediti all’attività di giostrai.
I Rom puri mantengono inalterate le proprie usanze e tradizioni. La struttura è basata sulle grandi famiglie matrilineari raggruppate in piccole tribù e la stirpe è rigidamente endogamica: choi si sposa con stranieri viene bandito dal gruppo . La religione è un miscuglio di credenze animiste cristiane e buddhiste ; assai accentuata è la superstizione che ha portato a molti tabù e alla loro ferma convinzione della “ veridicità” della chiromanzia; ricco è il patrimonio di leggende e di favole che si tramandano oralmente nella loro lingua , anche se gli Zingari conoscono e parlano numerose altre lingue e spesso frequentano le scuole dei paesi dove vengono a trovarsi durante il loro peregrinare . Tipici della loro cultura ancestrale sono: l’abilità nell’allevare i cavalli , nel lavorare il rame , metalli preziosi , cuoio , nell’eseguire delicati lavori manuali di precisione , una sensata e innata sensibilità musicale , soprattutto nell’uso del violino , tanto che in passato venivano ricercati quali suonatori per feste e cerimonie , nonché una notevole attitudine alla danza. Un tempo si spostavano su carri coperti trainati da cavalli e abitavano in grandi tende poligonali di feltro , oggi usano roulottes; poiché a differenza di altri gruppi di nomadi cui vengono impropriamente accomunati , rifuggono da ogni forma di accattonaggio, ritenuto lesivo della loro dignità , etica e religiosa , i Rom svolgono quali attività prevalenti l’artigianato tradizionale , l’allevamento dei cavalli (Francia e Spagna) , l’attività di giostrai ( Italia) e la chiromanzia da parte delle donne , l’allestimento di spettacoli ambulanti di saltimbanchi e il lavoro stagionale soprattutto negli allevamenti e nelle officine meccaniche .
Quando vivono negli accampamenti portano i tradizionali costumi dai colori sgargianti impreziositi , soprattutto dalle donne , da un gran numero di monili di loro produzione.
NOMADISMO
Sistema di vita dei popoli che non vivono stabilmente su un territorio e si procurano i mezzi di sussistenza spostandosi con frequenza . Per lo più nomadi furono le comunità di cacciatori-raccoglitori della preistoria , almeno fino al Neolitico , quando cominciarono le prime attività agricole.. La precarietà della vita nomade comportò sempre strutture socio-politiche poco complesse , senza particolari forme gerarchiche, di proprietà o divisione del lavoro .
Il nomadismo è alla base di importanti vicende storiche , fra cui le grandi migrazioni umane e le invasioni barbariche. Forme di nomadismo, di tutta una popolazione o di una parte (seminomadismo) , sono sopravvissute sino ai nostri giorni: riguardano allevatori di grosso bestiame (mongoli, bantu, beduini) , agricoltori alla zappa (boscimani,alcune tribù africane e amazzoniche). Altra forma di nomadismo è ancora quella praticata dagli Zingari.
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Il significato di nomade è: che vaga pascolando ( dal greco nomàs-àdos , tramite il latino nomas-àdis) . Che non ha stabile dimora riferito ai quei popoli dediti alla caccia e alla pastorizia , chi non ha fissa dimora o cambia spesso residenza.
Ilnomadismo è un genere di vita tipico di quei gruppi umani che si spostano di continuo entro aree molto vaste senza mai stabilire una fissa dimora .
In psicopatologia , tendenza abnorme a cambiare continuamente residenza . Il nomadismo fu considerato da numerosi studiosi ( e per alcuni lo è tutt’ora) uno dei modi di vita più arcaici conseguente la scarsità dei mezzi di produzione e il sistema economico dipendente dalla natura . Gli studi e le ricerche attuali hanno in parte modificato tale ipotesi : è certo che il nomadismo assoluto , salvo eccezioni, in pratica non è mai esistito per cui è più corretto parlare di nomadismo regionale o di seminomadismo, intendendo con ciò il fatto che un gruppo umano si sposta entro una determinata regione tornando periodicamente nei luoghi precedentemente abitati . Questo modo di vivere , verificatosi tanto nel passato quanto in tempi storici , è praticato tutt’ora da vari gruppi etnici sia in Africa sia nell’America meridionale; quindi non può essere considerato una tappa “ arcaica” nell’evoluzione della società umana. A prova di ciò sta innanzitutto il fatti che i mezzi di produzione delle genti preistoriche sono sepre stati perfettamente adatti al modo di vita dell’epoca e al sistema economico , prevalentemente basato sulla caccia e la raccolta ; in secondo luogo il debole incremento demografico (dovuto ad una elevata mortalità e a una relativa breve durata della vita), unito al fatto di disporre di ampi territori vergini da sfruttare, non richiedeva un nomadismo assoluto; infine i siti preistorici studiati rilevando spesso che furono occupati dalle stesse genti per lungo tempo e ripetutamente . La diffusione dell’uomo moderno in tutte le terre emerse fu dovuta piuttosto che al suo nomadismo , sia alla mutazione climatico-ambientale conseguente la glaciazione sia alle ripetute diaspore effettuate per mantenere inalterato il rapporto con l’ambiente , in effetti, contrariamente a quanto ritenuto in passato , l’alimentazioni e le condizioni di vita delle genti preistoriche erano di buon livello, così come quelle attuali genti seminomadi; per conservare questa condizione, avendo spazi liberi intorno , andava da se che i gruppi si frammentassero; tale usanza era praticata in tempi storici nelle Americhe, in Africa, in Oceania. La struttura sociale di queste genti era, con ogni probabilità, basata originariamente sulla grande famiglia matrilineare: anche quando la pastorizia sostituì la caccia e molte tribù adottarono strutture patrilineari , rimasero tracce di questa più antica organizzazione; non dovevano esistere proprietà privata, gerarchie, ceti sociali, e la suddivisione del lavoro tra uomo e donna rispondeva a precise necessità del gruppo , infatti i soli beni materiali erano quelli posseduti dai singoli (oggetti d’uso corrente) e il territorio era un bene comune a tutti. Tutto questo appare non solo dall’organizzazione degli attuali gruppi residuali seminomadi ma anche dalle strutture della parentela , dal ricco patrimonio culturale , dall’elaborazione dei miti e dei riti , dall’analisi dei siti preistorici e protostorici e persino dalle implicite testimonianze contenute nei testi classici di ogni parte del mondo..
Le variazioni del ” nomadismo relativo” di genti abitanti in regioni in fase di trasformazione climatico-ambientale portarono sia a migrazioni sia a forme di “ nomadismo chiuso” (ossia entro aree limitate) ; in seguito alla scoperta delle coltivazioni basate sul disboscamento e dell’allevamento allo stato brado , il depauperamento continuo del suolo spinse da una parte i contadini a trasformare le proprie tecniche (questi divennero agricoltori sedentari che si stanziarono nelle valli fluviali) , dall’altra i pastori a cercare sempre nuovi pascoli , il che li spinse a migrazioni anche imponenti , con tutte le conseguenze socio-economiche connesse . Solo laddove le condizioni ambientali lo permisero , e l’entità dei gruppi rispetto ai territori era ben equilibrata , si poterono mantenere condizioni di nomadismo relativo, così come avvenuto fino in tempi storici nell’America Settentrionale , in Australia e Nuova Guinea , in America Meridionale .
Oggi solo qualche piccolo gruppo di Amerindi conduce ancora vita seminomade in piccole aree di rifugio, mentre è noto un solo popolo che pratica il nomadismo quale scelta di vita : questi sono i Rom, noti anche come Zingari.
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