geronimo

venerdì 22 ottobre 2010

IL NOMADISMO

ZINGARI

Popolazione nomade di origine Indiana , che vive dispersa in numerosi paesi europei, nella Turchia Asiatica, in Iran, , in Afghanistan, Siberia, Egitto, sulla costa settentrionale  dell’Africa e in America. Nella loro lingua essi  si chiamano “rom” o “manush  cioè “ uomini” .
La loro patria originaria è l’India settentrionale , da cui migrarono in diverse fasi, probabilmente a partire dal secolo V attraverso l’Iran . Dal territorio bizantino si diffusero fra il secolo X e il XIV da un lato verso l’Africa settentrionale, da cui raggiunsero la Spagna (dove si sono perlopiù sedentarizzati pur senza assimilarsi con la popolazione locale ) , dall’altra verso l’Europa .
Nel secolo XIV comparvero i Valachia in Transilvania, dove furono ridotti in schiavitù , e in Germania, e da qui passarono in Italia e nella Francia Meridionale. Durante la II guerra mondiale i nazisti praticarono lo sterminio sistematico degli Zingari considerati “ razza antisociale” , facendo decine di migliaia di vittime.
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Nome con cui vengono impropriamente designati in Italia i nomadi provenienti dall’Est , dediti in prevalenza all’accattonaggio , al piccolo contrabbando , all’artigianato alla chiromanzia . Correttamente il nome deve essere dato , come in passato alla solo etnia dei Rom  parlante una lingua propria, (romesh)  della famiglia indo iraniana . Gli zingari Rom conservano tutt’ora  i caratteri antropologici  di un tipo fisico particolare del gruppo europoide: cranio dolicomorfo ; faccia lunga e stretta con naso prominente e affilato; occhi scuri leggermente incavati e allungati ; bocca larga con labbra spesse ; corporatura longiforme  e statura alte; capelli lunghi e ondulati  e scarsa pelosità ; pelle di colore bruno scuro.  Gli zingari Rom chiamati nei paesi Danubiani  Tzigani , in Spagna Gitanos , nei paesi anglosassoni  Gipsies , in Francia  Bohémiens , penetrarono in Europa  verso il secolo X provenienti dall’India, qui tentarono di stabilirsi nella valle del Danubio ma si scontrarono con le genti slave che ne provocarono la dispersione; la maggioranza migrò verso l’Europa occidentale  e settentrionale, una parte restò nella penisola balcanica  e altri si rifugiarono nei paesi dell’est . Le comunità più numerose che mantennero  il tradizionale modo di vivere nomade , si costituirono  in Iuguslavia , Romania Ungheria, Germania, Italia, Francia  e soprattutto Spagna ( dove ancor oggi contano  il maggior numero di rappresentanti); piccole unità migrarono  anche in Armenia e Anatolia. Ovunque però furono isolate  dagli abitanti locali, il che accentuò il carattere indipendente e l’unità di stirpe  di questo popolo  e ne caratterizzò sempre più il modo di vivere da girovaghi. Nonostante siano genti pacifiche dallo spiccato senso dell’ospitalità, sono stati sempre trattati  in modo ostile e spesso sono stati vittime di persecuzioni, la più feroce delle quali  è stata perpretata  dai nazisti  che ne sterminarono oltre un milione in Germania e nei paesi occupati. Nel corso dei secoli si sono anche fusi con le genti locali dando origine a gruppi  misti sedentari  o girovaghi  (spesso dediti all’attività di giostrai.
I Rom puri mantengono inalterate le proprie usanze  e tradizioni. La struttura è basata sulle grandi famiglie matrilineari raggruppate in piccole tribù e la stirpe è rigidamente endogamica: choi si sposa con stranieri viene bandito dal gruppo . La religione è un miscuglio  di credenze animiste  cristiane e buddhiste ; assai accentuata è la superstizione che ha portato a molti tabù  e alla loro ferma convinzione della “ veridicità”  della chiromanzia; ricco è il patrimonio di leggende  e di favole che si tramandano oralmente nella loro lingua , anche se gli Zingari conoscono e parlano numerose altre lingue e spesso  frequentano le scuole dei paesi  dove vengono a trovarsi  durante il loro peregrinare . Tipici della loro cultura ancestrale sono: l’abilità nell’allevare i cavalli , nel lavorare il rame , metalli preziosi , cuoio , nell’eseguire delicati lavori  manuali di precisione , una sensata e innata sensibilità musicale , soprattutto nell’uso del violino , tanto che in passato venivano ricercati quali suonatori per feste  e cerimonie , nonché una notevole attitudine alla danza. Un tempo si spostavano su carri coperti trainati da cavalli  e abitavano in grandi tende poligonali di feltro , oggi usano roulottes; poiché a differenza di altri gruppi  di nomadi cui vengono  impropriamente accomunati , rifuggono da ogni forma di accattonaggio, ritenuto lesivo della loro dignità , etica e religiosa , i Rom svolgono quali attività prevalenti l’artigianato tradizionale , l’allevamento dei cavalli  (Francia e Spagna) , l’attività di giostrai ( Italia) e la chiromanzia da parte delle donne , l’allestimento di spettacoli ambulanti  di saltimbanchi e il lavoro stagionale soprattutto negli allevamenti e nelle officine meccaniche .
Quando vivono negli accampamenti portano i tradizionali costumi  dai colori sgargianti impreziositi , soprattutto dalle donne , da un gran numero di monili di loro produzione.

NOMADISMO
Sistema di vita dei popoli  che non vivono stabilmente su un territorio e si procurano i mezzi di sussistenza  spostandosi con frequenza . Per lo più nomadi furono le comunità di cacciatori-raccoglitori della preistoria , almeno fino al Neolitico , quando cominciarono le prime attività agricole.. La precarietà della vita nomade comportò sempre strutture socio-politiche poco complesse , senza particolari forme gerarchiche, di proprietà o divisione del lavoro .
Il nomadismo è alla base di importanti vicende storiche , fra cui le grandi migrazioni umane e le invasioni barbariche. Forme di nomadismo, di tutta una popolazione o di una parte (seminomadismo) , sono sopravvissute sino ai nostri giorni: riguardano allevatori di grosso bestiame (mongoli, bantu, beduini) , agricoltori alla zappa (boscimani,alcune tribù africane e amazzoniche). Altra forma di nomadismo è ancora quella praticata dagli Zingari.
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Il significato di nomade è: che vaga pascolando ( dal greco nomàs-àdos , tramite il latino  nomas-àdis) . Che non ha stabile dimora  riferito ai quei popoli dediti alla caccia e alla pastorizia , chi non ha fissa dimora o cambia spesso residenza.
Ilnomadismo è un genere di vita tipico di quei gruppi umani  che si spostano di continuo  entro aree molto vaste  senza mai stabilire una fissa dimora .
In psicopatologia , tendenza abnorme a cambiare continuamente residenza . Il nomadismo fu considerato da numerosi studiosi ( e per alcuni lo è tutt’ora) uno dei modi di vita più arcaici conseguente la scarsità dei mezzi di produzione e il sistema economico dipendente  dalla natura . Gli studi e le ricerche attuali hanno in parte modificato tale ipotesi : è certo che  il nomadismo assoluto , salvo eccezioni, in pratica non è mai esistito per cui è più corretto parlare di nomadismo regionale o di seminomadismo, intendendo con ciò il fatto che un gruppo umano si sposta entro  una determinata regione tornando periodicamente nei luoghi precedentemente abitati . Questo modo di vivere , verificatosi tanto nel passato quanto in tempi storici , è praticato tutt’ora da vari gruppi etnici sia in Africa sia nell’America meridionale; quindi non può essere considerato  una tappa “ arcaica” nell’evoluzione della società umana. A prova di ciò sta innanzitutto il fatti che i mezzi di produzione  delle genti preistoriche sono sepre stati perfettamente  adatti al modo di vita dell’epoca e al sistema economico , prevalentemente basato sulla caccia e la raccolta ; in secondo luogo  il debole incremento demografico  (dovuto ad una elevata mortalità e  a una relativa breve durata della vita), unito al fatto di disporre  di ampi territori vergini da sfruttare, non richiedeva un nomadismo assoluto; infine i siti preistorici studiati rilevando spesso  che furono occupati dalle stesse genti  per lungo tempo e ripetutamente . La diffusione dell’uomo moderno in tutte le terre emerse fu dovuta piuttosto che al suo nomadismo , sia alla mutazione climatico-ambientale conseguente la glaciazione sia alle ripetute diaspore  effettuate per mantenere inalterato il rapporto  con l’ambiente , in effetti, contrariamente a quanto ritenuto in passato , l’alimentazioni e le condizioni di vita delle genti preistoriche erano di buon livello, così come quelle attuali  genti seminomadi; per conservare questa condizione, avendo spazi liberi intorno , andava da se che i gruppi si frammentassero; tale usanza era praticata in tempi storici nelle Americhe, in Africa, in Oceania.  La struttura sociale di queste genti era, con ogni probabilità, basata originariamente sulla grande famiglia matrilineare: anche quando la pastorizia sostituì la caccia e molte tribù adottarono strutture patrilineari , rimasero tracce di questa più antica organizzazione; non dovevano esistere proprietà privata, gerarchie, ceti sociali, e la suddivisione del lavoro  tra uomo e donna rispondeva a precise necessità del gruppo , infatti i soli beni materiali erano quelli posseduti dai singoli (oggetti d’uso corrente) e il territorio era un bene comune a tutti. Tutto questo appare non solo dall’organizzazione degli attuali gruppi residuali seminomadi  ma anche dalle strutture della parentela , dal ricco patrimonio culturale , dall’elaborazione dei miti  e dei riti , dall’analisi dei siti preistorici  e protostorici e persino dalle implicite testimonianze contenute nei testi classici di ogni parte del mondo..
Le variazioni del ” nomadismo  relativo” di genti abitanti in regioni  in fase di trasformazione climatico-ambientale portarono sia a migrazioni  sia a forme di “ nomadismo chiuso”  (ossia entro aree limitate) ; in seguito alla scoperta delle coltivazioni basate sul disboscamento  e dell’allevamento allo stato brado , il depauperamento continuo  del suolo spinse da una parte i contadini a trasformare le proprie tecniche (questi divennero agricoltori sedentari  che si stanziarono nelle valli fluviali) , dall’altra i pastori a cercare sempre nuovi pascoli , il che li spinse a migrazioni  anche imponenti , con tutte le conseguenze socio-economiche connesse . Solo laddove le condizioni ambientali lo permisero , e l’entità dei gruppi rispetto ai territori era ben equilibrata , si poterono mantenere  condizioni di nomadismo relativo, così come avvenuto fino in tempi storici nell’America Settentrionale , in Australia e Nuova Guinea , in America Meridionale .
Oggi solo qualche piccolo gruppo di Amerindi conduce ancora vita seminomade in piccole aree di rifugio, mentre è noto un solo popolo che pratica il nomadismo quale scelta di vita : questi sono i Rom, noti anche come Zingari.

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