I CINESI
I ritrovamenti archeologici dimostrano che la culla della grande nazione cinese fu il territorio che si estende fra la media e la bassa vale del Fiume Giallo. Le ampie terre coltivabili , la ricchezza delle acque l’abbondanza dei minerali fecero di questi luoghi un centro operoso e attivo fino dall’antichità più remota. Queste zone sono i primi centri d’insediamento umano che si conoscono in Cina, risalgono secondo gli storici a 45.000 anni prima di Cristo.
I più antichi manufatti , oggetto di grande interesse archeologico , risalgono al periodo tra il quarto e il terzo millennio avanti Cristo , cioè al periodo neolitico della civiltà cinese. Sono archi e frecce , basamenti di capanne circolari , forni ed altri oggetti di uso domestico e agricolo . Possiamo così dedurre che in quel periodo veniva già praticata la cultura del miglio ed erano addomesticati diversi animali , fra cui il maiale , il cane, il bue e la pecora . Le capanne erano riunite in villaggi.
Un’epoca molto più recente , di cui si ha conoscenza più esatta grazie a antiche iscrizioni è il periodo della dinastia Shang, che iniziò verso il secolo XVI e terminò verso XI secolo avanti Cristo. Prima ricchezza di quel periodo furono i cereali , miglio e grano , ma già conosciuto era l’allevamento del baco da seta e l’aggiogamento del bue e del cavallo per il lavoro agricolo. Ma forse il segno più evidente di un superiore grado di civiltà fu la capacità acquisita da quegli antichi popoli di controllare le acque impetuose del Fiume Giallo , da sempre un incubo per i popoli cinesi.
Le raffinate capacità nella tecnica metallurgica , l’uso della scrittura a caratteri ideografici , la profonda conoscenza dell’astronomia ci presentano già un popolo di alta civiltà , capace di organizzare una vita complessa , di creare delle strutture sociali il cui fondamento durò poi per molti secoli . Gli storici identificano il periodo della dinastia Chou con il feudalesimo cinese . Questo periodo , che durò quasi 500 anni , ebbe inizio verso il 1120 a . C.. Analogamente a quanto avverrà per l’ordinamento feudale europeo , quasi duemila anni dopo , il vasto territorio cinese fu diviso in feudi cui presiedevano dei signori . La piramide burocratica , che aveva il suo vertice nell’Imperatore , si articolava in una divisione di territori , ciascuno con autonomie proprie , ma legato allo Stato sia per quanto riguardava i tributi sia per l’obbligo della comune difesa. La forza economica dominante si basava anche allora sui contadini . L’agricoltura infatti, e l’artigianato che in gran parte da esso dipendeva , raggiunsero in quel periodo eccellenti livelli.
La popolazione cinese, assai numerosa, anche se sparsa su un vasto territorio , ha sempre rifuggito dall’agglomerarsi i centri urbani colossali.. L’urbanesimo era un fenomeno pressoché sconosciuto ai Cinesi , che vivevano in una miriade di piccoli centri disseminati nella campagna. Le poche città di un certo rilievo erano comunque tutte difese da mura e strutturate in maniera assai elementare: forma rettangolare con due grandi vie trasversali e perpendicolari fra di loro . Un tamburo o una campana , piazzati sulla sommità di una torre al centro della città , segnavano lo scorrere del tempo. Le porte rimanevano chiuse tutta la notte, dal tramonto all’alba.
Le città, le più popolose delle quali non superavano i ventimila abitanti, avevano spesso mercati fiorenti, attività artigiane notevoli e rappresentavano, anche dal punto di vista amministrativo locale , delle comunità autosufficienti.
I cinesi circondavano la figura del loro imperatore di un alone mitico, in quanto per essi il vertice di ogni potere politico era allo stesso tempo anche il vertice di ogni autorità religiosa. L’apparato favoloso che circondava la vita stessa dell’imperatore favoriva e perpetuava una tale mentalità religioso-politica . Il lusso, lo sfarzo, la magnificenza di tutto il complesso apparato imperiale, la fantasmagoria del colori, caratteristica del mondo orientale, esplodevano alla corte del sovrano cinese in modo così violento da abbagliare la già fertile e suggestionabile fantasia della gente più modesta.
Il succedersi delle dinastie non avveniva sempre in modo pacifico, fu anzi spesso il frutto di acerrime guerre di palazzo, in cui la violenza e la prepotenza si manifestavano in forme assai cruente.
Durante il VII secolo a.C. , quarto della dinastia , iniziò la decadenza dei Chou , cui seguì un periodo, chiamato dei Regni Combattenti , il quale durò circa due secoli e mezzo. Alla fine ebbe il sopravvento la breve dinastia Ch’in, che ebbe l’indiscutibile merito di unificare tutta la Cina . Ciò avvenne grazie alle capacità personali dell’imperatore Shih Huang-ti, ma anche a causa dell’irreparabile disgregamento della società feudale precedente. Accentramento politico, comando centralizzato e autoritarismo del sovrano, sostenuti da una potente burocrazia direttamente responsabile davanti all’imperatore, crearono in breve uno stato solido, bene organizzato e sicuro. Si pensi che furono unificati non solo le misure, i pesi e la scrittura, ma perfino la lunghezza degli assi dei carri.
L’imperatore Shih Huang-ti, che diede inizio alla più breve delle dinastie Cinesi, fu probabilmente il più grande imperatore cinese di tutti i tempi. I suoi meriti infatti non si esauriscono nel fatto di avere unito e riordinato il vasto impero, egli allargò i domini ed ebbe l’intuizione di difenderli per mezzo di un potentissimo strumento che ancora oggi riesce a strabiliare per la sua imponenza: la Grande Muraglia. Nata come difesa dagli assalti esterni essa riuscì a resistere ai nemici per secoli. La costruzione della Muraglia iniziò appunto durante la dinastia Ch’in nel III secolo avanti Cristo. Alcuni dati possono essere sufficienti: 6000 chilometri di lunghezza (mille chilometri più della larghezza dell’Europa) , altezza che varia dai 5 ai 10 metri , costruzione possente formata da due mura unite fra loro da una massicciata adibita a strada , camminamenti sotterranei per la conservazione di armi e vettovagliamenti.
Dopo il consolidamento dello stato Cinese avvenuto per opera della dinastia Ch’in , ben quattro secoli di storia cinese furono dominati dalla dinastia Han , che ebbe il grandissimo merito di dare una precisa fisionomia alla cultura, alla politica, alla morale e all’economia. Le due classi tipiche della struttura sociale cinese, contadini e burocrati, si svilupparono in modo definitivo . I primi rappresentavano la classe produttiva, gli altri quella amministrativa e tecnica. Da notare che la carriera burocratica era aperta a tutti, non quindi legata alle origini, ma unicamente alla cultura e alle capacità personali.
Oltre che amministratori, la burocrazia forniva anche tecnici per aziende agricole, artigiane , e per costruzioni belliche. Queste ultime erano più che mai necessarie per la difesa degli assalti nemici. Solo nel 119 a .C. , infatti i cinesi riuscirono a concludere la lunga e sanguinosa guerra contro gli Unni e a occupare definitivamente la regione del Kansu.
Con la vittoria sugli Unni si apriva quella via di comunicazione con l’Europa che venne poi chiamata “ via della seta” dal nome del prodotto tradizionale della Cina.
Quasi leggendaria è l’origine dell’allevamento del baco da seta ed è certo che esso risale ai tempi più remoti. La scoperta, la manifattura e l’industria della seta furono tipiche del popolo cinese, che da esse trasse per millenni una inesauribile fonte di benessere, di ricchezza.
Un’altra grande scoperta di questo popolo dall’inesauribile ingegnosità fu quella della carta. Dalla scorza di diversi alberi veniva ricavata una massa di fibre resistenti che , dopo avere subito una serie di trattamenti speciali, poteva venire ridotta a fogli candidi e sottili adatti per scrivere.
La via della seta incrementò i traffici e le comunicazioni; fu sentita di conseguenza la necessità di spostare più a sud la capitale : da Changan, nello Shensi, a Loyang, nel Honan.
I cinesi non avevano una religione ben definita , possedevano solo un’idea confusa in Dio. L’imperatore, chiamato “ Figlio del cielo” , era l’intermediario cui rivolgere preghiere e voti. Era infatti proprio l’imperatore che si faceva guida religiosa del suo popolo verso l’Ente supremo. I sacrifici erano analoghi a quelli dei popoli primitivi: offerte di cibo e immolazione di animali. Il primo pensatore religioso importante fu Lao-tzu (604 a .C.) che diede inizio al cosiddetto Taoismo, una credenza fondata sul principio supremo che tutto il creato è governato da una legge di eterna armonia.
Bisogna però arrivare fino a Confucio , che nacque a Lu nello Shantung durante la dinastia dei Chou, nel 551 a .C., per incontrare il riformatore religioso fondamentale della Cina. Dopo una vita di equilibrio umano, spirituale e sociale, dedicata in gran parte all’aiuto del prossimo, per l’invidia di molti fu costretto a peregrinare da una città all’altra, finché si ritirò in campagna presso Ch’en, dove morì nel 479. Lasciò molti scritti in cui indica la via del perfezionamento per mezzo della virtù e il modo per costruire una società priva di ingiustizie.
L’elemento architettonico delle costruzioni cinesi che più colpisce la fantasia degli occidentali sono i caratteristici tetti sporgenti e rialzati . All’origine di questo stile esiste una necessità non tanto estetica , quanto funzionale. Nella costruzione delle case , infatti prevale il legno il quale è molto spesso decorato anche all’esterno , laccato e verniciato ; i muri portano decorazioni in metallo ; in maiolica, in porcellana ; il tetto notevolmente sporgente serve quindi a proteggere dalle intemperie le rifiniture esterne della casa. La raffinatezza dei costruttori ha saputo sfruttare questa necessità funzionale anche a scopi strettamente stilistici.
I luoghi di culto più famosi della Cina erano le pagode , situate spesso in zone di montagna . La loro bellezza è ancora oggi in gran parte visibile Ricche di cortili circondate dalle celle dei bonzi , possedevano anche molti luoghi per accogliere animali , portici lunghissimi e ricchi di sculture , padiglioni con logge ornate di statue di pietra e di bronzo . I tetti lucenti di mattoni ,verniciati nei colori dominante verde e giallo , erano arricchiti di dragoni e figure mitiche . Una torre a forma di cupola dominava il complesso architettonico . Sotto la cupola si allargava il tempio di forma quadrata , ricco di mosaici e di bassorilievi in pietra, raffiguranti mostri e animali.
Fra il I e il II secolo d.C. la Cina conobbe una nuova religione : quella di Buddha , proveniente dall’India . I sacerdoti di questa religione erano chiamati bonzi e divisi in due gruppi: uno dedito alla vita contemplativa , l’altro alla vita attiva.
Contemporanea all’espandersi della religione buddista e la prima invasione dei barbari , cioè delle tribù stanziate nelle steppe nordiche. Erano questi dei gruppi continuamente in guerra tra loro , nomadi e quindi sempre alla ricerca di nuovi territori da sfruttare. Fra il 317 e il 386 d.C. si alternarono sul trono cinese di Loyang nei sedici dinastie barbare , che arrecarono un danno incalcolabile all’economia agricola . La più vasta zona del sud , non contaminata dalle invasioni barbare, fu pure sconvolta da un caotico succedersi di dinastie . A ciò si aggiunse una profonda corruzione dell’amministrazione pubblica che, cosa allora sconosciuta in Cina , portò alla trasformazione della classe dirigente in casta ereditaria . L’affluire dei popoli nordici nel sud favorì la totale utilizzazione della terra e più evolute tecniche produttive. Una delle classi in cui si divideva il mandarinato era quella dei “ mandarini di guerra” . Tali cariche si possono paragonare a quella degli ufficiali moderni ; esisteva infatti una dettagliata divisione di compiti : mandarini della retroguardia , dell’ala sinistra , dell’ala destra , del corpo di battaglia , dell’avanguardia . La burocrazia dei mandarini era congegnata in modo tale per cui ciascuno di essi era vigilato e vigilante. I soldati , in genere, non prendevano troppo sul serio la guerra e chi la comandava . Spesso più che di eserciti si trattava di accozzaglie disordinate e tumultuose poco inclini ad ascoltare i richiami dei loro mandarini
Soldati di professione e quindi di diversa tempra erano i Tartari . Reclutati specialmente nelle provincie settentrionali , essi erano perfetti nel momento dell’assalto. Privi però della pazienza , indispensabili alla difesa , erano poco adatti a tenere le posizioni conquistate. Una dinastia del nord di sangue misto , quella Sui, riuscì a unificare la Cina verso il 589 d.C. Opera fondamentale per l’unificazione delle due zone in cui era divisa la Cina , il nord e il sud , fu la costruzione del canale imperiale che collegava Sian e Kaifeng nel settentrione a Hangchow nel meridione . Per oltre mille anni questa gigantesca opera fu la principale via di comunicazione e di traffici . Per mezzo di essa si realizzò quella unificazione politico-economica che doveva durare poi per lungo tempo. Si calcola che circa tre milioni di persone, cioè la metà di quanti erano impegnati nella costruzione del canale, perirono durante i lavori.
I Cinesi , sono per natura un popolo gaio : divertirsi non fu mai per loro un’impresa difficile, anche nei periodi più oscuri della storia . In questo furono favoriti dal gusto per i giochi :carte, dadi, morra, scacchi, domino. Un gioco crudele era quello della lotta degli animali , specialmente galli , quaglie e grilli, diffusissimo in tutto l’oriente. Le scommesse che seguivano a questi combattimenti erano severamente proibite dalle autorità . Tipico gioco dei ragazzi era il “ cervo volante” notissimo anche in Europa, ma che in Cina ha sempre avuto forme e colori particolarmente eleganti e vari.
Le danze cinesi di carattere religioso e militare erano assai numerose e sempre accompagnate da musiche e canti.
La dinastia T’ang , che succedette alla dinastia Sui , aprì alla Cina uno dei periodi più fulgidi della sua storia . La civiltà cinese raggiunse nell’arte il culmine della raffinatezza e il più alto prestigio nella politica . L’arte T’ang rimane ancora oggi a testimoniare un grado di perfezione difficilmente uguagliabile . La Cina divenne centro politico dominante in Asia , mentre il consolidamento amministrativo ridava ordine al’interno . L’agricoltura e l’artigianato raggiunsero un grado di espansione di cui il miglior frutto fu un solido equilibrio fra le varie categorie della società. Anche sul piano militare la dinastia T’ang segnò una notevole espansione territoriale. Fu ancora una rivolta contadina ad abbattete la potenza T’ang , verso la fine dell’800 , la corruzione della burocrazia e i cattivi raccolti risvegliarono nella gente dei campi un sano desiderio di giustizia e di ordine . Le rivolte contadine nella storia della Cina , come si vede, furono spesso determinanti.
Tramontata la gloriosa dinastia T’ang , e dopo mezzo secolo di lotte intestine , la Cina ritrovò il suo equilibrio nell’epoca dei Sung , che ebbe inizio nel 960 . Questa dinastia fu forse la più ricca di contraddizioni : infatti mentre le arti e le scienze continuarono lo splendore dell’epoca T’ang , la politica decadde miseramente . Causa prima di tale decadenza furono le infiltrazioni dal nord di popoli barbari , i quali via via assunsero un peso politico sempre più pericoloso , riuscendo addirittura a creare un regno con capitale Pechino . Anziché combatterli , l’imperatore Sung non trovò di meglio che pagare la loro amicizia .
Con alterne vicende , gli accordi tra i Sung e i barbari si protrassero fino all’inizio del XIII secolo , quando ai confini si delineò la grande minaccia mongola.
Sembra siano stati i cinesi a scoprire la polvere da sparo . Dalla Cina comunque vennero le prime notizie che parlavano di “ canne tonanti” , di “fuochi scagliati contro il nemico” le quali nell’Europa del secolo XIV furono prese più come favole che come realtà . C’è anche chi afferma che l’uso della polvere da sparo risalga in Cina al Mille.
E’ vero anche che i cinesi non ne seppero approfittare in modo efficiente nell’arte militare . La polvere tonante servì loro più spesso come gioco . La sua manipolazione era conosciuta da ogni cittadino , che usava largamente per preparare fuochi d’artificio , arte in cui i cinesi si sono sempre distinti. Solo verso il 1600essi cominciarono ad applicare in modo più serio la polvere da sparo nell’arte militare.
I tentativi di assalto alla Grande Muraglia da parte dei Mongoli guidati dal loro terribile capo Gengis Kan , avevano avuto inizio nel 1210. Solo due anni dopo però i barbari riuscirono ad avere il sopravvento ; la Muraglia che per secoli aveva assolto il suo compito , era ormai superata ; la Cina per la prima volta perdeva l’indipendenza . Nel 1279 a Canton avvenne lo scontro definitivo tra Gengis Kan e l’ultimo degli imperatori Sung . Iniziava così il secolo di dominazione Mongola. Il compito di occupare completamente il territorio cinese non spettò comunque a Gengis Kan , ma al nipote Kublai Kan , il più grande fra tutti gli imperatori mongoli . A lui succedettero imperatori inetti . L’estrema decadenza favorì ancora una volta l’opposizione dei contadini. Essi , col nome di “ turbanti rossi” riuscirono ad abbattere il dominio mongolo. Il capo della rivolta, entrato vincitore in Pechino , fu acclamato imperatore e divenne l’iniziatore di una nuova dinastia: quella Ming.
Il capo dei “turbanti rossi” era figlio di poveri contadini e si chiamava Chu Cuan chang. Egli diede alla sua dinastia il nome di Ming che significa “luminosa” e tale in effetti fu, continuazione di un passato di potenza, di ordine, di bellezza . Essa prima di tutto capovolse la situazione in cui si erano venuti a trovare i contadini per opera dei successori di Kublai , che li avevano privati della terra e degli strumenti per poterla lavorare. Un più accorto sistema di irrigazione permise di sfruttare più ampi territori che vennero naturalmente divisi tra i contadini sostenitori della politica Ming. L’espansione agricola favorì tutta l’economia. La pace tornata dopo cinque secoli di continue invasioni barbare, permise il sorgere di nuove città , di nuovi mercati e di più intensi traffici. La coltura del cotone, assai diffusa, incrementò l’artigianato manifatturiero, che via via si trasformò in vera e propria industria.
Iniziata nel 1378 la dinastia “luminosa” fiorì per ben tre secoli, fino al 1644.
Anche la luce della dinastia Ming pur così splendente , conobbe il suo tramonto , e furono ancora i contadini , dopo quasi tre secoli, a ribellarsi agli ultimi tiranni (1644) , ottenendo su di essi una strepitosa vittoria . Questa volta però si verificò un fatto nuovo: la classe dirigente , spaventata dalla rivolta , chiese in massa l’aiuto alle tribù mancesi confinanti, le qali ben volentieri accorsero, ma si stanziarono in Cina da vere padrone.. Esse fondarono la seconda dinastia barbara, i Ch’ing, destinata ad essere l’ultima della storia cinese: durò infatti fino al 1911.
La dinastia favorì l’incremento della produzione agricola e l’adozione di culture intensive tuttora tipiche della Cina. L’aumento sproporzionato della popolazione vanificò però in parte lo sforzo produttivo. L’artigianato sotto la dinastia Ch’ing si avviò ad assumere aspetti di vera e propria industria. Al progresso economico non corrispose tuttavia un analogo progresso sociale e ciò fu la causa del decadere della cultura cinese nei confronti di quella occidentale.
La società contadina, che fu sempre il più solido fondamento della vita cinese , aveva nella famiglia il primo e più valido nucleo. A capo di essa era il padre , allo stesso tempo patriarca , reggitore e perfino giudice di tutta la società familiare, ivi comprese le persone che a essa erano legate non per parentela, ma per vincoli di dipendenza.La figura del padre era circondata da estrema venerazione sia in vita che in morte , rappresentando essa la continuità della stirpe. Il culto dei morti era un aspetto dei vincoli familiari che durava anche oltre la vita terrena . La volontà del capostipite si perpetuava così per decenni e favoriva l’unione fra i suoi discendenti. Alle madri spettava il compito dell’educazione dei figli, per i maschi essa aveva termine con l’età della scuola, per le femmine invece durava fino al matrimonio . La pietà filiale era incoraggiata dalle pubbliche istituzioni e rappresentava uno dei vertici morali cui potesse giungere un giovane cinese.
In un territorio così esteso come quello cinese , il problema dei trasporti fu sempre uno dei più sentiti , sia per quanto riguarda i traffici , sia per la necessità della difesa. Già abbiamo parlato del grande canale imperiale, arteria di maggior traffico commerciale del tempo , ma notevole fu anche lo sforzo dei Cinesi per realizzare una rete che fosse adeguata al costante aumento della popolazione. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto , tipici sono rimasti i leggeri carrozzini trainati da un uomo, i risciò. Meno conosciuto , ma assai diffuso era anche il carretto a vela , che riduceva la fatica dell’uomo addetto ai trasporti. Le portantine , analogamente a quelle europee , erano riservate ai dignitari , ai signori, ai ministri in quanto era ritenuto disdicevole per tali persone camminare . I trasporti moderni , come i treni e le automobili, entrarono in Cina molto tardi, ma ebbero subito un notevole sviluppo, favorito dalla vastità del territorio.
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