geronimo

venerdì 4 giugno 2010

LA CAMPAGNA DEI POVERI

LA CAMPAGNA DEI POVERI

“ Siamo entrati in un epoca in cui siamo chiamati a sollevare determinate questioni di fondo su tutta la società. Siamo ancora chiamati a prestare aiuto al mendicante che si trova nell’angoscia e nel tormento sulla strada della vita. Ma un giorno, dovremo chiederci se un edificio che produce mendicanti non debba essere ristrutturato e rimesso a nuovo. Ecco dove ci troviamo adesso”.
“ Abbiamoli potere di cambiare l’America e di dare una sorta di nuova vita alla religione di Gesù Cristo. E possiamo far capire ai giovani e alle giovani che hanno perduto la fede nella chiesa, che Gesù era un uomo serio proprio perché aveva a che fare con quella traccia di umano contenuta nella luce del Divino, e aveva a cuore proprio i loro problemi. Si preoccupava del pane; l’operazione Borsa della spesa è stata avviata e aperta da lui, molto tempo fa. E’ stato lui ad inaugurare il primo sit-in. E’ il più grande rivoluzionario che la storia abbia mai conosciuto. E quando noi prendiamo una posizione , e gli altri ci dicono che ci siamo ispirati a questo o a quello, bisogna tornare indietro e spiegargli bene da dove abbiamo preso l’ispirazione”.
“ Ho letto Das Kapital e il manifesto comunista, anni fa, quando studiavo al college. E molti movimenti rivoluzionari del mondo sono sorti in conseguenza di quanto Marx aveva detto.
La grande tragedia è che il cristianesimo non ha saputo accorgersi di avere questo taglio rivoluzionario. Non c’è bisogno di andare da Karl Marx, ha preso l’ispirazione da un uomo di nome Gesù, un santo della Galilea che ha detto di essere stato unto dal Signore per guarire chi aveva il cuore spezzato. Era stato unto per affrontare i problemi dei poveri. Ed è qui che noi prendiamo la nostra ispirazione.Noi usciamo in un giorno in cui abbiamo un messaggio per il mondo, e possiamo cambiare questo mondo e possiamo cambiare questo paese”.
Era l’anno 1968 ed era in atto a Memphis uno sciopero di 1300 netturbini , Martin L. King prese la parola e disse:
“ Allora, fatemi dire una parola a quellifra di voi che sono in sciopero. Siete fuori da un po di giorni, ormai, ma non disperate. Senza sacrifici non si ottiene nullache valga la pena di avere. Quel che dovete fare è restare uniti e dire a tutti in questa comunità che terrete duro fino alla fine, finche non saranno accettate tutte le vostre richieste, eche direte sempre: Non permetteremo a nessuno di farci tornare indietro. Dev’essere noto ovunque che quello per cui lottare, oltre al salario e agli altri benefici, è il diritto di associarvi e di essere riconosciuti.
Insieme tutti noi possiamo ottenere più di quanto otteniamo singolarmente, ed è così che acquistiamo maggior potere. Il potere è la capacità di conseguire i propri obbiettivi, il potere è la capacità di introdurre il cambiamento, e noi abbiamo bisogno di potere. E io voglio che voi teniate duro, così da costringere il Sindaco e gli altri a dire “ si” anche se vorrebbero dire “no” .
Bene, la seconda cosa che voglio dire è che se non si fa pressione non si ottiene nulla. Non permettete a nessuno di dirvi di tornare al lavoro e di farvi discorsi paternalistici, del tipo “ voi siete miei uomini, ci penserò io a mettere le cose a posto per voi. Voi pensate solo a tornare a lavorare”. Non tornate a lavorare finché non avranno accettato le vostre richieste. Non dimenticate mai che la libertà non è una cosa che l’oppressione concede spontaneamente; è una cosa che gli oppressi devono pretendere. La libertà non è una pietanza di lusso che la struttura di potere e i dirigenti bianchi fanno girare su di un piatto d’argento, mentre i negri non fanno altro che metterci l’appetito. Se vogliamo ottenere l’uguaglianza, se vogliamo ottenere salari decenti, dovremo lottare per riuscirci…
Sapete che Gesù, con una magnifica parabola, ci ha ricordato un giorno che un uomo andò all’inferno perché non voleva i poveri. Si chiamava EPULONE. E c’era un uomo chiamato LAZZARO che veniva tutti igiorni alla sua porta, che non aveva la possibilità di soddisfare i più elementari bisogni vitali, ma EPULONE non fece nulla per lui. Così alla fine si trovò all’inferno. Nella parabola non si dice affatto che EPULONE sia finito all’inferno perché ricco. Gesù non ha mai proclamato una condanna universale contro la ricchezza. E’ vero che un giorno un giovane ricco e potente venne da lui per parlare della vita eterna, e Gesù gli consigliò di vendere tutto, ma in quel caso, Gesù ha fatto una prescrizione individuale, non ha proclamato una diagnosi universale. Se continuerete a leggere quella parabola in tutte le dimensioni e in tutto il suo simbolismo, ricorderete che fra il cielo e l’inferno si svolge un dialogo. All’altro capo di quella telefonata interurbana fra il cielo e l’inferno si trova Abramo, che sta in cielo e parla con Epulone che sta all’inferno. Non è un milionario all’inferno che parla con un povero in cielo, è un piccolo milionario all’inferno che parla con un multimilionario in cielo.
Epulone non è andato all’inferno perché era ricco; la sua ricchezza era l’opportunità di cui disponeva per gettare un ponte sull’abisso che lo separava dal suo fratello Lazzaro. EPULONE è andato all’inferno perché ha lasciato che LAZZARO diventasse invisibile. EPULONE è andato all’inferno perché ha lasciato che i mezzi con i quali viveva tenessero a distanza i fini per cui viveva. EPULONE è andato all’inferno perché ha voluto essere un obbiettore di coscienza nella guerra contro la povertà.
Ora io vengo qui per dire anche l’America andrà all’inferno , se non usa la sua ricchezza. Se l’America non userà le sue immense risorse di ricchezza per mettere fine alla povertà e rendere possibile a tutti i figli di Dio di soddisfare i bisogni elementari della vita, andrà all’inferno anche lei. Sentirò l’America parlare attraverso i suoi storici, negli anni e nelle generazioni future, per dire: “ Abbiamo costruito edifici giganteschi, fino a toccare il cielo. Abbiamo costruito ponti mastodontici, per attraversare i mari. Con le nostre navicelle spaziali siamo riusciti a creare autostrade nella stratosfera. Con i nostri sottomarini siamo riusciti a penetrare negli abissi degli oceani” . E mi sembra di udire Dio dell’universo che dice: “ Anche se avete fatto tutto questo, io ero affamato e voi non mi avete dato da mangiare. Ero nudo e non mi avete rivestito. I bambini dei miei figli e delle mie figlie avevano bisogno di sicurezza economica e voi non gliel’avete data. E dunque non potete entrare nel regno della grandezza” . Questa potrebbe essere davvero la condanna dell’America: E questa stessa voce, a Memphis, dice al sindaco, all’intera struttura del potere: “ Quanto avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei figli l’avete fatto a me”.
Dovendo vivere ogni giorno sotto la minaccia della morte, talvolta mi perdo di coraggio. Dovendo sopportare tanti insulti e critiche, a volte dal mio stesso popolo, talvolta mi perdo di coraggio. Dovendo tanto spesso andare a dormire frustrato dai gelidi venti dell’avversità che minacciano di farmi crollare, talvolta mi perdo di coraggio e mi sembra che il mio lavoro sia inutile.
Ma poi lo Spirito Santo risuscita la mia anima. A Gileard, c’è un balsamo che risana i feriti. Se sapremo credere questo, costruiremo una nuova Memphis. E faremo nascere il giorno in cui si colmi ogni valle, ogni monte o colle si abbassi. L’erta si cambi in piano e le scabrosità in liscio suolo. Così si mostrerà la magnificenza del Signore, e ogni uomo potrà vederla”.

Tratto dall’autobiografia di Martin Luther King
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Commento:

Certo che in King c’era sicuramente una fede fuori dal comune per quello che ha potuto fare e quello che sta continuando a fare anche dopo la sua morte.
Certo rimango esterefatto da queste parole che riescono a giungere al cuore di chi le legge. Dopoo tanti anni Epulone esiste ancora ed è più forte che mai, anche in Italia gli Epuloni fanno tabula rasa di tutto ciò che non riguarda l’ego personale, il successo ad ogni costo, il dio Denaro. Sono tornate di moda anche le città di Sodoma e Gomorra dove il divertimento allo stato puro sopravanza le reali necessità delle due città.
Epulone continua a non guardare e naturalmente considerare i poveri i diseredati, chi necessita di aiuto per le enormi difficoltà del momento. Epulone continua a non guardare chi ha perso il lavoro, chi non può pagare il mutuo per la casa, chi non riesce a sfamare i propri figli. Epulone non guarda chi è solo, gli anziani, le persone che sono in Italia per lavorare e per cercare di sopravvivere alla miseria o alla morte sicura per fame nei loro paesi di origine.
Epulone ama solo il dio Denaro e la consapevolezza che riesce sempre o quasi a dividere il popolo con falsi miraggi.
Sinceramente auguro a Epulone, quello Italiano, di ravvedersi e di capire che bisogna guardare più in la del proprio naso. Ma auguro a tutti i cittadini che vivono nel nostro paese onestamente di svegliarsi dal torpore che ci ha cacciato Epulone, e con Amore, ripudiando l’odio, di far capire ad Epulone che sta sbagliando. Guardiamo con fiducia verso il futuro, perché abbiamo avuto la fortuna di avere, ai nostri tempi, due persone che ci hanno indicato la strada sicura per la giustizia e la pace.
Grazie fratello King, grazie fratello Gandhi !!!!

Evy

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