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domenica 24 dicembre 2017

ETICA

ETICA
VIVERE E’ UN DOVERE O UNA SCELTA?
Già all’epoca degli antichi greci, molto prima del cristianesimo, si ponevano queste domande e i filosofi hanno dato le loro risposte, anche se non univoche.
PLATONE:
Il primo a sostenere che “ all’uomo non è lecito privarsi della vita spontaneamente” è Platone. Anticipando l’idea cristiana di una remunerazione del bene e del male dopo la morte, egli condanna il suicidio come atto empio e afferma che la vera vita non è quella terrena, ma quella oltremondana, in previsione della quale l’uomo deve sopportare le pene che gli sono date in sorte, senza poter disporre della propria esistenza.
SENECA:
Il paradigma della “ qualità della vita” trova per certi versi un antecedente nell’etica stoica, soprattutto nella versione formulatane da Seneca, per il quale “ il bene non consiste nel vivere, ma nel vivere bene”: non la vita in sé, come fatto biologico, è un bene, ma la vita buona, cioè degna di essere vissuta. E deve essere l’individuo a decidere se la sua vita sia, davvero tale e a poterne  disporre come crede. Ecco perché il suicidio è lecito, e talvolta opportuno.
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I sette Savi, riflessioni morali (gnomici, da gnome, “sentenza”)

“Conosci te stesso”;
“I più sono malvagi” ;
“La carica rivela l’uomo”;
“Sappi cogliere l’opportunità” ;
“Prendi a cuore le cose importanti”;
“Ottima è la misura”;
“Indaga le parole a partire dalle cose, non le cose a partire dalle parole”.




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