Nella Bibbia, il popolo di cui veniva narrata la storia viene indicato con diverse denominazioni: ebrei, israeliti, giudei. Ecco come vanno compresi.
EBREO: è il nome che appare con molta frequenza nei primi cinque libri della Bibbia, dove indica un gruppo ben differenziato nell'insieme dei popoli semiti (da Sem, figlio di Noé): Abramo è chiamato l'Ebreo e da questo termine ha origine l'ebraismo (da non confondere con il Giudaismo).
ISRAELITA: deriva dal nome dato a Giacobbe. In generale con il nome "Israele" si intende tutto il popolo ebraico nella sua unità di fede, di tradizioni e di religione (la Bibbia usa l'espressione "figli di Israele").
Ma quando il regno unitario di Davide venne diviso si formarono due regni nella terra degli ebrei: il regno del Nord (con 10 tribù) chiamato anche il regno di Israele o di Samaria (la capitale) e il regno del Sud o regno di Giuda (la tribù più grande delle due che lo componevano) .
E' in questo periodo che con il termine "Israelita" si indicano gli abitanti del regno del Nord o di Israele, mentre il termine Giudeo designa gli appartenenti al regno del Sud o di Giuda. Come pure da qui ha origine la diversa denominazione di re di Israele e re di Giuda.
GIUDEO: indica inoltre, a partire dal periodo del dopo esilio (538 a. C.) , chi abita nella Giudea, divenuta provincia Persiana. E' da questo periodo che ha inizio il Giudaismo e prevale il termine "giudeo", mentre l'uso dei termini "ebreo" e "israelita" tende a diminuire.
Si può quindi dire che Abramo era ebreo ma non giudeo (che è denominazione posteriore). Di Gesù, invece si può dire che era ebreo e giudeo. Come pure si può dire che la religione di Abramo era l'ebraismo, ma non il giudaismo. Quella di Gesù e degli ebrei di oggi si può invece chiamare sia ebraismo sia giudaismo.
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