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sabato 27 dicembre 2014

GUERRA e STERMINIO

Dalla guerra Santa alla ricerca di pace

Sono frequenti nella Bibbia le pagine che racchiudono episodi di guerra e di violenza, segni vivi della incarnazione della parola di Dio nel nostro mondo percorso dal peccato. Il loro racconto riguarda le guerre di conquista della terra di Canaan all'epoca di Giosuè e quelle del periodo della monarchia in Israele.
Queste guerre si svolgono sotto la protezione di Dio, alla luce di un usanza caratteristica degli antichi popoli, che la Bibbia sintetizza nel termine chérem (in ebraico "sterminio) . Nella vittoria riportata, il popolo di Israele vedeva l'opera di Dio, che combatteva al suo fianco. A lui andava perciò consacrato o riservato (è questo il significato originario del termine cherém) quanto era stato conquistato, senza riservare nulla per se. Chi avesse infranto questa norma veniva punito. Così la guerra era intesa come "guerra santa", in cui Dio era  il protagonista e Israele lo strumento per punire i popoli idolatri.
La guerra, certo, non va mai giustificata. Il Nuovo Testamento al riguardo è esplicito. Ma non essendoci nell'antichità la tutela di un diritto internazionale, la guerra con le sue conseguenze era intesa come atto di sopravvivenza.
Se a volte emergono nella Bibbia episodi di ferocia e violenza bisogna anche dire che Dio stesso si impegna in un'opera educatrice paziente e progressiva nei confronti dei limiti dell'umanità ferita dal peccato.
La Bibbia conosce anche norme di particolare mitezza. Nell'assedio di una città bisogna evitare di danneggiare gli alberi da frutto. Dalla guerra era esonerato chi si era appena sposato, per rimanere nel primo anno di matrimonio accanto alla sposa.


L'Arca dell'alleanza era il segno visibile della protezione di Dio per il popolo di Israele in guerra. (L'Arca dell'Alleanza incisa nella roccia. Rilievo trovato a Cafarnao, IV secolo d.C.)

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