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venerdì 4 aprile 2014

BATTISTI

BATTISTI   

Il termine derivante dalla consuetudine di battezzare solo i credenti adulti, indica una confessione sorta in seno alle Chiese riformate nel XVI secolo senza legami diretti con gli anabattisti.
Trasse infatti le sue origini dall’iniziativa di alcuni non conformisti inglesi, che all’inizio del regno di Giacomo I (1603-25) , per sottrarsi alle persecuzioni ordinate da questo sovrano, si rifugiarono in Olanda . Qui , grazie a contatti diversi specie con gli arminiani, elaborarono una teologia incardinata sui temi dell’universalità della salvezza, del libero arbitrio dell’uomo, dell’imprescindibilità di un opzione esplicita nell’aderire al cristianesimo e quindi nel ricevere il battesimo. Modellato su analoghe direttrici di pensiero, si sviluppò in Inghilterra, verso il 1630, un analogo movimento. I battisti inglesi conobbero sullo scorcio del 700 significativi incrementi numerici e intensificarono soprattutto il loro impegno missionario in India, Ceylon, bengala e Birmania. Anche negli USA, già a partire dal primo trentennio del secolo XVII, sorsero Chiese battiste presto resesi importanti per numero di seguaci, ma anche frammentatesi su diverse opzioni teologiche e soprattutto sul problema  della schiavitù. Venne così formalizzandosi una scissione fra la Northern Baptist Convention (Conversione Battista del Nord) e la Southern Baptist Convention (Convenzione battista del Sud).

Assai elevata fu e rimane la percentuale della popolazione negra aderente ai gruppi battisti. Vi risaltò la figura del pastore Martin Luther King, fautore di una costante e coerente azione non violenta per conseguire l’integrazione raziale.

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