BATTISTI
Il termine derivante dalla
consuetudine di battezzare solo i credenti adulti, indica una confessione sorta
in seno alle Chiese riformate nel XVI secolo senza legami diretti con gli
anabattisti.
Trasse infatti le sue origini
dall’iniziativa di alcuni non conformisti inglesi, che all’inizio del regno di
Giacomo I (1603-25) , per sottrarsi alle persecuzioni ordinate da questo
sovrano, si rifugiarono in Olanda . Qui , grazie a contatti diversi specie con
gli arminiani, elaborarono una teologia incardinata sui temi
dell’universalità della salvezza, del libero arbitrio dell’uomo,
dell’imprescindibilità di un opzione esplicita nell’aderire al cristianesimo e
quindi nel ricevere il battesimo. Modellato su analoghe direttrici di pensiero,
si sviluppò in Inghilterra, verso il 1630, un analogo movimento. I battisti
inglesi conobbero sullo scorcio del 700 significativi incrementi numerici e
intensificarono soprattutto il loro impegno missionario in India, Ceylon,
bengala e Birmania. Anche negli USA, già a partire dal primo trentennio del
secolo XVII, sorsero Chiese battiste presto resesi importanti per numero di
seguaci, ma anche frammentatesi su diverse opzioni teologiche e soprattutto sul
problema della schiavitù. Venne così
formalizzandosi una scissione fra la Northern Baptist
Convention (Conversione Battista del Nord) e la Southern Baptist
Convention (Convenzione battista del Sud).
Assai elevata fu e rimane la
percentuale della popolazione negra aderente ai gruppi battisti. Vi risaltò la
figura del pastore Martin Luther King, fautore di una costante e coerente
azione non violenta per conseguire l’integrazione raziale.
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