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giovedì 24 ottobre 2013

Religioni Indoeuropee

LE RELIGIONI  ANTICO  EUROPEE  E  INDOEUROPEE

La cultura Indoeuropea, con la sua struttura sociale basata su diverse classi e la sua religione fondata su guerrieri, si impose in Europa in molteplici fasi: giunse dapprima in Europa centrale, nel 4500-3000 a.C. , poi si diffuse a nord e a sud nella prima metà del III millennio a.C. arrivando successivamente alle isole dell’Egeo e del Mediterraneo. Dal III millennio a.C. in poi, comparvero culture e mitologie ibride.
La civiltà in cui si insediò la cultura indoeuropea, l’Europa Antica, con le sue decine di migliaia di statuette, la sua ceramica mirabilmente dipinta , i suoi templi affrescati e le sue città ordinate, scompare. Al suo posto si costruiscono castri, si diffonde l’uso delle armi e fa la comparsa un sistema simbolico completamente diverso.
Il riconoscimento della collisione di due ideologie, quella Antico Europea e quella Indoeuropea, come presentato sopra, si basa sui quasi trent’anni di ricerche di Marja Gimbutas, (studiosa del Neolitico Europeo) riassumibile nei seguenti punti centrali: 1) la definizione dell’Europa neolitica e dell’età del rame, dal 6500 al 3500 a.C. circa, come Europa Antica, in contrasto con quanto si suole chiamare indoeuropeo; 2) la ricostruzione del complesso sistema religioso e filosofico del culto della Dea, che era al centro della cultura antico-europea; 3) la ricostruzione dello scontro tra l’Europa Antica e la Cultura Kurgan proto-indoeuropea, di cui si hanno le prime tracce nella zona del Volga durante il neolitico, e delle successive invasioni di cavalieri Kurgan in Europa centro orientale nel periodo tra il 4500 e il 3000 a.C., che condusse alla trasformazione dell’Europa antica: il mutamento della struttura sociale, la transizione dell’ordine matrilineare a quello patrilineare, da un avanzata teocrazia a un patriarcato militare, dall’eguaglianza sociale alla disuguaglianza, dalla religione della dea ctonia al pantheon indoeuropeo dominato da divinità maschili e celesti; 4) la formazione di una seconda patria, europea, in Europa centrale, composta da elementi indigeni ed elementi Kurgan.
La cultura europea, ma anche quella dell’Anatolia e dell’Asia meridionale, ha due ingredienti costitutivi principali: un substrato (antico-europeo) e uno strato superiore (indoeuropeo) , entrambi ancora esistenti  oggi nella lingua , nel mito, nei simboli . I sistemi di credenza antico-europei e indoeuropeo sono diametralmente opposti. Anche solo questo fatto testimonia della collisione, ovvero del carattere invasivo degli Indoeuropei rispetto all’Europa . Non è possibile che il sistema di credenze indoeuropeo si sia sviluppato linearmente da quello antico-europeo . Così come non è possibile che la società indoeuropea, esogamica, patriarcale, patrilineare e patrilocale, con forte organizzazione clanica e gerarchizzazione sociale, si sia sviluppata dalla società antico-europea, centrata sull’interazione armoniosa degli uomini con la natura e sulla complementarietà dei rapporti tra uomini e donne .
I simboli antico-europei sono intimamente collegati alla terra umida, alle sue acque generative, agli organi procreativi femminili; sono simboli ciclici come la luna e il corpo femminile. La filosofia che produsse queste immagini non ha assolutamente  nulla a che vedere con l’ideologia indoeuropea orientata sul cielo, con i suoi dei guerrieri armati a cavallo, signori del tuono e del fulmine, o le sue divinità degli inferi acquitrinosi, la sua strutturazione polare del mondo (giorno notte, splendente buio,maschio femmina), la sua ideologia in cui le divinità femminili non sono più creatrici, ma ridotte a mere bellezze, “ Veneri” spose degli Dei del cielo.
Sintesi delle funzioni e delle immagini delle dee e degli dei dell’Europa Antica:
Il tema principale del simbolismo della dea antico-europea è il mistero della nascita, della morte e del rinnovamento della vita, mistero che riguarda non solo la vita umana ma tutta la vita sulla terra.
I simboli e le immagini si raggruppano attorno alla Dea partenogenetica (che si genera da sé) . Essa era l’unica fonte di tutta la vita che traeva forza dalle sorgenti e dai pozzi, dalla luna, dal sole, dalla terra, dagli animali e dalle piante. Le sue funzioni fondamentali erano dare la vita, governare la morte, rigenerare. Era anche la Dea della fertilità della terra, che nasce e muore con la vita delle piante. C’erano anche divinità maschili, ma non fungevano da creatori: erano i guardiani o i proprietari della natura selvaggia, o erano metafore dell’energia vitale e dello spirito della vegetazione.

Elargizione e protezione della vita
Fertilità
Donna/uccello, anatra, oca, uccello acquatico, cuculo, altri uccelli primaverili.Vasellame. Menhir.
Donna incinta/fertilità della terra
Donna/serpente, serpente innocuo
Metafore del grembo gravido:collina, pietra, forno, tomba (tomba a forma di forno, di alveare, a camera tonda).
Partoriente (in posizione di parto) antropomorfa e zoomorfa (orsa, cerva).
Donna/scrofa, scrofa.
Nutrice:donna mascherata da orsa che porta una borsa.
Giovane dea in piedi con le braccia alzate e Vecchia strega, la natura morente.
Madonna: antropomorfa o zoomorfa (uccello, orsa, serpente)
Dio della vegetazione che sorge e che muore: uomo itifallico vecchio, sofferente, seduto su di un trono.
Protettrice di animali e piante: Se antropomorfa, affiancata da animali e piante

Guardiano/proprietario (maschio) degli animali selvatici e delle foreste, in sembianze umane porta la barba. Seduto su un trono, regge un uncino.

Governo della morte e rigenerazione
Donna/uccello rapace, avvoltoio, civetta, corvo, cornacchia, cane bianco, cinghiale.
Nuda rigida (“la dama bianca”)  con maschere di civetta o serpente
Orso con occhi di civetta
Triangolo rigenerativo, ascia, clessidra.
Utero in forma zoomorfa: pesce, rospo, porcospino, tartaruga , bucranio, donna/pesce, donna/rana, donna/porcospino.
Colonna della vita: con serpente avvolto in cima,albero, colonna d’acqua, fallo.
Ape, farfalla. Donna/ape, donna/farfalla.
La suddetta tabella indica funzioni e immagini delle dee dell’Europa antica (sulla base di materiali del neolitico e dell’età del Rame, VII-V millennio a.C.

Sintesi delle funzioni e delle immagini delle dee e degli dei indoeuropei           

Il pantheon proto-indoeuropeo era organizzato secondo un ideologia socialmente ed economicamente  orientata: le classi dominanti, quella dei sovrani, dei sacerdoti e dei guerrieri, erano adatte al ruolo predominante della pastorizia in un economia ad allevamento misto, con particolare enfasi sul cavallo. Le più importanti divinità maschili montavano a cavallo e portavano armi. Le funzioni di creazione della vita e di dominio della morte appartenevano alle principali divinità maschili. Le dee, come l’Alba o la Fanciulla Solare, non sono creatrici, ma sono spose o mogli degli dei . La religione era orientata verso la rotazione del sole e altri fenomeni celesti , come il tuono e il fulmine . I loro dei celesti splendevano  “ intensi come il cielo” . Nelle rappresentazioni dell’età del bronzo essi portano armi splendenti , coltelli, dischi d’oro o di rame, ed erano adornati con pettorali di rame  o d’oro e cinture di rame placcato .
D’altro canto, il dio della morte era un dio infero oscuro e spaventoso. Gli indoeuropei glorificavano la velocità della freccia e della lancia e l’affilatezza della lama. Il tocco della lama dell’ascia risvegliava le potenze  della natura e trasmetteva la fecondità del dio ( il dio del tuono) ; con il tocco della punta della sua lancia, il dio della morte e degli inferi destinava l’eroe a una morte gloriosa. Il tempo era concepito come un movimento progressivo inesorabile , come la traccia lanciata da una ruota. Il cavallo tira la ruota delle quattro stagioni e quella del giorno, l’alba al tramonto. Il cielo è visto come una collina: il sole sale e scende sulla collina, tirato su un veicolo (che poi diverrà un cocchio) da cavalli instancabili. Il sole nelle lingue indoeuropee è chiamato “ il corridore”, “l’instancabile” , “va-e-vieni”, o anche “il cavallo”.
C’erano tre divinità maschili principali, nessuna delle quali era subordinata all’altra. Ciascuna era intimamente associata ad animali domestici: il cavallo, il toro e il caprone. Non c’era nessun Grande Dio corrispondente alla Grande Dea; tuttavia il dio del Cielo Splendente in alcune mitologie indoeuropee compare come uno summus deus, il dio più importante . Le immagini associate a questo dio sono le più numerose.
Il Dio del Cielo Splendente
Dio dell’anno, inseparabile dal sole , neonato, giovane maturo, e dalle stagioni che mutano, compare in forme differenti a seconda delle stagioni . In primavera e in estate si presenta come un giovane bello  e vestito come un re . Creatore della vegetazione , degli uccelli e degli animali domestici . Epifanie: cavallo bianco, betulla. Armi: stiletto, spada, alabarda. Guardiano dei contratti . Dio della pace e dell’amicizia .
Il Dio del Tuono
In seminatore della terra . Dio della giustizia . Avversario del dio della morte  e degli inferi con cui combatte  incensantemente con le sue frecce  o asce. Immaginato come un uomo di mezza età con la barba rossa.
Epifania : toro e capro , quercia, sorbo. Armi: ascia, arco e frecce.

Il Dio della Morte e degli Inferi
Crudele e furioso dio della morte immaginato come un vecchio o un dio oscuro. Creatore degli animali repellenti e degli uccelli rapaci , delle conifere e delle radici. Animali: satallone e orso . La comune epifania in lotta con il dio del Tuono : serpente mostruoso in acque torbide . Armi: lancia, cappio dio impiccato . Dio dei contratti .
Satelliti:
Dio della luna
Aspetto notturno del Dio del cielo . Splendente. Guerriero.
I gemelli:
Cavalli o antropomorfi.
Fanciulla Solare:
Dea dell’amore e della bellezza. Epifanie : giumenta e vacca.
Il fratello o servitore dell’alba :
Il mandriano.
Il fabbro celeste:
Forgia il nuovo sole.
Tabella: Funzioni e immagini degli dei e delle dee proto-indoeuropei sulla base della mitologia comparata e dei ritrovamenti archoeologici del IV-II millennio a.C.

Sintesi delle credenze nell’aldilà:
I due sistemi mostrano due tipologie diversissime di credenza nell’aldilà.
Europa Antica:
Una forte credenza nella rigenerazione ciclica è riflessa nei riti funebri del neolitico. L’idea dominante nell’architettura funebre è la tomba (Tomb) come grembo (Womb) . Le tombe sono ovali, a forma di uovo, di forno , di utero, oppure antropomorfiche, concepite come fossero il corpo della dea. Il triangolo generativo compare anche nei profili delle tombe e altari e in altre strutture architettoniche. I simboli sulla pietra delle tombe megalitiche sono simboli di rigenerazione, di acqua vivificatrice e di energia vitale (cappelle, cerchi concentrici con un punto centrale, archi concentrici, serpenti che si attorcigliano, spire, teste di toro come uteri, triangoli, losanghe, forme a clessidra, zigzag , cicli lunari ), o immagini della dea della rigenerazione con labirinti, vulve, seni) .
C’è una barriera di acqua tra questo mondo e l’aldilà, che è attraversata da barche, a loro volta simboli di rigenerazione. La collocazione dell’altro mondo è a ovest. La vita dopo la morte è piacevole, desiderabile.
Indoeuropei:
C’è una continuità lineare tra questa vita e l’aldilà. Per questo si costruiscono case mortuarie e i morti portano con se nell’altro mondo i propri beni, gli oggetti, le armi e gli ornamenti a seconda del loro rango. I doni conferiscono ai morti il loro rango. Le tombe regali e quelle di altri membri importanti della società sono sontuosamente arredate . I re e i capi sono sepolti  con esseri umani  (moglie, servi, bambini) e animali ( cavalli , pariglie di buoi, cani) La morte in battaglia è glorifica.
I doni del cibo continuano ad essere fatti dopo il funerale: necessari al benessere delle ombre.
L’altro mondo è sotterraneo , paludoso, dominato da una divinità sovrana maschile. E’ cupo, freddo e sterile. Il viaggio per l’altro mondo implica  una strada o un fiume e di solito un periodo di tre giorni di viaggio  ( a piedi, a cavallo o su u cocchio) . Le anime restano là e trascorrono al loro esistenza  post mortem in modo fiacco e passivo. Non c’è credenza nella rinascita o nella continuità dell’energia vitale in altri esseri viventi come nell’Europa antica. Per questo occorre ribadire che le credenze degli Indoeuropei non potevano avere un terreno di cultura originario presso gli Antichi Europei. Con la formazione della Cultura Baden-Ezero nell’Europa  centro orientale e quella dell’anfora globulare nell’Europa centro settentrionale  nella seconda metà del IV millennio a.C. il modo indoeuropeo di seppellir e le annesse credenze nell’altro mondo mettono radice in Europa e gradatamente sostituiscono al sepoltura comune di tipo antico-europeo.

Tradizione antico-europea

Serpente benevolo: simbolo dell’energia vitale del cosmo, degli uomini, degli animali e delle piante. Stimola e protegge le potenze della vita della famiglia e degli animali domestici. La spira di serpente è intercambiabile con i sole, la luna e l’occhio.
Serpente velenoso: epifania della Dea della Morte.

Tradizione indoeuropea

Simbolo del male. Epifania del Dio della morte e degli inferi, avversario del Dio del Tuono



Tabella: il serpente.

Il contrasto degli Antichi-Europei e Indoeuropei:
L’analisi dei simboli antico-europei e indoeuropei mostra che le due religioni e mitologie  avevano simbologie completamente diverse . entrambe le simbologie  sono ancora esistenti oggi nelle mitologie e nel folcrore europeo. Nelle tabelle 1, 2, 3 ho fatto solo qualche esempio , non certo l’intero glossario dei simboli . Gli esempi sono presi dal mondo animale , dai corpi celesti e dai colori.

Conclusione:

Le sintesi delle funzioni e delle immagini di dei, di credenze nell’aldilà e delle differenti simbologie, dimostrano l’esistenza di due religioni e di due mitologie, quelle antico-europee indigene, ereditate dal paleolitico, e quelle degli invasori indoeuropei. La loro collisione in Europa provocò l’ibridazione delle due strutture simboliche. Gli indoeuropei prevalsero, ma gli Antichi-Europei sopravvissero come un fiume carsico. Senza il discernimento delle due diverse strutture simboliche, le ideologie dei popoli europei e la genesi e il significato dei simboli, credenze e miti, non possono essere comprese.

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