MAZDEISMO
Religione (dal nome della divinità Ahura Mazdah) dell’Iran preislamico , sviluppatasi probabilmente
attorno al secolo VII a.C. e chiamata anche
zoroastro, dal nome del suo fondatore Zoroastro
(Zarathustra) . Pur monoteista , il mazdeismo contiene forti elementi di
dualismo , per la contrapposizione fra il bene luce (il dio Ahura Mazdah) e il male tenebra (Angra Mainyu o Arimane): Ahura Mazdah ha creato l’uomo per farsene
un alleato nella lotta contro Arimane , Libro
sacro è l’Avesta . Diffusosi in tutto l’impero achemenide, con l’appoggio
della corte imperiale, e dotatosi di un influente clero addetto ai riti sacri (i cosiddetti “Magi”), il mazdeismo subì
l’influsso ellenistico con la conquista di Alessandro Magno . Sotto i Sassanidi
(secolo III-IV) divenne religione di Stato. La conquista islamica della Persia portò
però alla sua scomparsa nella regine , mentre nell’area indiana
permangono a tutt’oggi piccole minoranze zoroastriane (i Parsi).
forma grecizzata del persiano
Zarathustra , colui a cui la tradizione fa risalire la fondazione del mazdeismo
perciò detto anche zoroastrismo dal suo nome. Di Zoroastro non si hanno reali
testimonianze storiche tanto che gli studi più recenti (M.Molé) vedono in lui
non un uomo veramente vissuto bensì un personaggio mitico fenomenologicamente
definibile come un “eroe cultuale” .
Nella lettura del suo mito , poi,
si potrà scorgere il senso di questa presenza , sia che essa significhi
l’azione liturgica o il sacerdozio
prototipico ( come è stato detto) sia che significhi altro. Sta di fatto che
Zoroastro risulta un essere preesistente alla nascita materiale , inviato sulla
terra come un fuoco celeste (da cui resta gravida la donna che lo partorirà) da
Ahura Mazdah per predicare agli uomini
la vera religione.
AVESTA’
libro sacro del mazdeismo , il
libro sacro del mezdeismo . Il nome Avestà deriva dal pahlavico Apastak ( testo fondamentale ) contrapposto allo Zand (commento) che l’accompagna.
Quale ci è stato tramandato dalla
tradizione zoroastriana .L’avestà non costituisce un opera unitaria , ma un
copleso di libri liturgici e rituale, redatti in un dialetto iranico
nord-orientale (avestico) , databili dal periodo achemenide (secolo V-VI a.C.)
all’inizio dell’era volgare. L’avestà completo sarebbe stato composto , secondo
la tradizione , di 21 libri, perduti in seguito alla conquista di Alessandro
Magno ; attualmente ci resta solo una piccola parte , tramandata oralmente per
molti secoli e messa per iscritto con un
alfabeto di origine semitica nel secolo
V d.C. . Essa consta di quattro parti fondamentali: gli Yasna (preghiera,
celebrazione), comprendenti le preghiere che il sacerdote recitava nella
preparazione e nell’offerta dell’
Haoma, la bevanda sacrificale
degli Irani; il loro nucleo più antico è costituito dalle Gàthà, diciassette
inni sacri redatti in una lingua più arcaica
delle altre parti e contenenti la dottrina originale di Zarathustra ; il
Visprat (tutti i giudici) , che comprende il complesso di formule
integrative degli Yasna ; il Videvdat (
la legge contro i demoni) , che contiene le regole della purificazione ; il
Khwartak Apastak (piccolo avestà) , una sorta di estratto dell’avestà per il
servizio divino ordinario . Di esso fanno parte
gli Yast , inni dedicati a singole divinità , che costituiscono una
preziosa raccolta di miti prezoroastriani.
PARSI
Nome dei membri di una comunità
etnico-religiosa d’origine persiana (donde il nome , che in persiano indica
appunto il popolo omonimo), stanziatisi in India, nel secolo X . La comunità conta
tutt’oggi oltre 100.000 individui nella regione di Bombay e professa una
religione, detta carsismo, che è uno sviluppo locale del mazdeismo iranico.
Dopo la conquista araba della Persia e la sua islamizzazione, un folto gruppo
di fedeli volendo mantenere la propria fede si rifugiò in India.
Il mazdeismo dei Parsi, privato
della sua base sociale e nazionale, ha subito inevitabili trasformazioni
schematicamente riconducibili a un impoverimento dottrinale e a una
contaminazione con la tradizione religiosa indiana .
Fino a quando essi poterono
mantenere i contatti con i nuclei mazdei rimasti in Persia, riuscirono a
mantenere intatta la propria fede , ma alla fine del secolo XVIII con la conquista di Kirman da parte degli
Afgani e la conseguente eliminazione di ogni residuo mazdeo in Persia, i Parsi rimasero completamente
isolati e divennero incapaci persino di comprendere la lingua dei loro
testi sacri che venivano recitati
meccanicamente , quasi con formule magiche , durante le azioni culturali .
Coinvolti inoltre nella politica religiosa di Akbar, che cercò di formulare un
sincretismo solare capace di riunire la fede islamica, e la tradizione induista
dei suoi sudditi, essi vi aderirono con entusiasmo per i molti elementi mazdei
che questa formulazione conteneva. In realtà però, più che una conversione
degli Indiani alla fede mazdea, si trattò della conversione di questi mazdei
trapiantati alle suggestioni del nuovo
ambiente culturale. Ciò che restò di una grande tradizione religiosa fu
soltanto un complesso ritualismo , in funzione del quale fu conservata, ancorché divenuta incomprensibile , quella
parte dell’Avestà che proprio per il suo uso liturgico viene detta Yasna ( persiano, celebrazione)
E’ la cerimonia più importante del Carsismo : viene compiuta da almeno una
coppia di sacerdoti , un “recitante” (zòt) e un assistente (ràspì) dopo varie azioni preliminari si passa alla
consacrazione dell’haoma, una bevanda ricavata dai rami pestati di un’efedracea, che costituisce la
materia del sacrificio ; la consacrazione è fatta sostanzialmente mediante la
recitazione dei 72 capitoli dell’Avesta
che vengono chiamati Yasna . Tutto il culto dei Parsi si muove nella
dialettica fra puro e impuro : il fine è sempre quello di evitare l’impurità
o di ristabilire la purità . In questa dialettica si spiega la nota e caratteristica usanza funeraria delle
cosiddette “torri del silenzio” , ossia
di quelle torri in cima alle quali vengono esposti i cadaveri perché siano
scarnificati dagli avvoltoi ; si evita così di contaminare il fuoco, la terra e l’acqua, rispettivamente
con la cremazione , l’inumazione o l’abbandono dei corpi nei fiumi , usanze
tutte note nell’ambiente indiano . Una ripresa del carsismo in senso dottrinario si è avuta dopo
l’esplosione di studi mazdei da parte degli occidentali in seguito alla
scoperta dell’Avestà a opera di Anquetil
Duperron (secolo XVIII) . In un certo senso i Parsi hanno accolto gli studi
occidentali come si accoglie una teologia ; hanno appreso da essi i fondamenti dottrinali della propria religione . Il che ha condotto
anche una specie di azione modernista del carsismo , realizzatasi in due
direzioni: l’insorgenza di formule teosofiche capaci d’inserirsi nella
religiosità occidentale , e una produzione di scritti apologetici per tener testa , nell’ambito di questa
religiosità , al cristianesimo. La politica nazionalista dell’Iran sotto i
Pahlavì portò al riconoscimento della cittadinanza iraniana per i Parsi
desiderosi di stabilirsi nella loro patria originaria.
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