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giovedì 3 ottobre 2013

Religione Assiro-Babilonese

RELIGIONE ASSIRO-BABILONESE

- A Babilonia la religione, che era alla base stessa della vita della città, era più o meno quella degli antichi Sumeri. Il nuovo popolo semitico che si era sovrapposto alla loro civiltà l’aveva rispettata al punto da conservare per le pratiche religiose la stessa lingua dei Sumeri, mentre per gli atti pubblici si usava ormai soltanto l’accadico. Tuttavia a capo dei moltissimi dei locali i Babilonesi avevano posto Marduk, il loro dio nazionale..
Presso i babilonesi si sviluppò un concetto nuovo nel rapporto tra dio e gli uomini: si credeva cioè che il dolore fisico o morale fosse provocato dagli dei, attraverso potenze malefiche , per punire l’uomo delle sue colpe. Si faceva strada quindi l’idea dell’esistenza di demoni, di forze del male, che potevano anche essere evocati da uomini dotati di poteri sovrumani: i maghi e le streghe. Da questa credenza si svilupparono pratiche di esorcismo, per allontanare le forze malefiche, e si cercò di assecondare il volere degli dei tentando di interpretare la volontà in ogni occasione. Nasceva così la pratica della divinazione, esercitata da una categoria di sacerdoti specializzati. Questi sacerdoti-indovini esprimevano i loro giudizi dopo avere interrogato le forze della natura, e soprattutto dopo un’attenta osservazione degli astri, poiché proprio la loro posizione nel cielo poteva rappresentare un messaggio degli dei.
Assidui osservatori del cielo, i Babilonesi già duemila anni prima di Cristo riuscivano a preparare una carta molto precisa della volta stellata. Essi erano stati i primi a capire la differenza tra le stelle ed i pianeti, e avevano segnato con precisione  nelle loro mappe le orbite di ogni pianeta conosciuto del sistema solare, le congiunzioni e le eclissi. Furono pure i primi a precisare le date degli equinozi e dei solstizi, quindi a stabilire con esattezza la durate delle stagioni. Individuarono nelle costellazioni i vari gruppi dello zodiaco e predisposero insomma le basi per le ulteriori più approfondite conoscenze astronomiche. A loro va pure il merito di avere adottato il sistema di numerazione sessagesimale, ancor oggi in uso in geometria e in astronomia, perché una tale numerazione è facilmente divisibile sia per due sia per tre sia per quattro. In base alla numerazione sessagesimale divisero il cerchio in 360 gradi , e l’anno in 360 giorni: l’ora in sessanta minuti e m il minuto in sessanta secondi. L’anno fu inoltre diviso  dai Babilonesi in 12 mesi, di quattro settimane  ciascuno, secondo le quattro fasi lunari. I loro calcoli sul tempo erano così avanzati che introdussero anche l’uso di aggiungere qualche giorno  supplementare, alla fine di ogni anno , per colmare il divario tra l’anno solare e quello di 360 giorni.
I Babilonesi avevano ereditato dai Sumeri la scrittura cuneiforme, sillabica e abbastanza semplice in quanto composto di soli 300 segni . I testi e le registrazioni delle operazioni commerciali si scrivevano incidendo i caratteri cuneiformi con uno stilo appuntito su tavolette di argilla tenera, Se si trattava di testi importanti, che dovevano essere conservati le tavolette in un secondo tempo venivano cotte. Negli scavi archeologici sono state ritrovate  intere biblioteche  formate da migliaia e migliaia  di tavolette, che ci hanno permesso di conoscere a fondo la storia di questo popolo.
In Mesopotamia, al tempo degli Assiro-Babilonesi, esistevano palazzi e templi grandiosi, vere città nelle città. Le case private invece si allineavano lungo le strade e avevano più o meno tutte la stessa pianta: alla base di un alto muro si apriva l’unica porta sulla strada, che dava accesso ad un ampio cortile interno, tutto attorno al quale si aprivano le camere e le stanze di soggiorno, che erano dotate di mobili e di utensili assai confortevoli.


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