...Scrive l'auore della lettera agli Ebrei: "La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e della midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". Occorre prendere sul serio l'esortazione a considerare la parola di Dio come un arma indispensabile nella lotta spirituale; essa agisce efficacemente e porta frutto se impariamo ad ascortarla, per poi obbedire ad essa.
Spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica : " Obbedire nella fede e sottomettersi liberamente alla Parola ascoltata, perchè la sua verità è garantita da Dio, il quale è la Verità stessa" Se Abramo è il modello di questo ascolto che è obbedienza. Salomone si rileva a sua volta un ricercatore appassionato dalla sapienza racchiusa nella parola. Quando Dio gli propone: "Chiedimi ciò che io devo concederti", il saggio re risponde: "Concedi al tuo servo un cuore docile". Il segreto per avere "un cuore docile" è di formarsi un cuore capace di ascoltare. Ciò si ottiene meditando senza sosta la parola di Dio e restandovi radicati, mediante l'impegno di conoscerla sempre meglio.
Vi esorto ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perché sia per voi come una bussola che indica la strada da seguire. Leggendola imparerete a conoscere Cristo. Osserva in proposito San Gerolamo: " L'ignoranza delle scritture è ignoranza di Cristo " Una vita ben collaudata per approfondire e gustare la parola di Dio è la lectio divina, che costituisce un vero e proprio itinerario spirituale a tappe. Dalla lectio, che consiste nel leggere e rileggere un passaggio della Sacra Scrittura cogliendone gli elementi principali, si passa alla meditatio, che è come una sosta interiore, in cui l'anima si volge a Dio, cercando di capire quello che la sua parola dice oggi per la vita concreta. Seguire per l'oratio, che ci fa intrattenere con Dio nel colloquio diretto, e si giunge infine alla contemplatio, che ci aiuta a mantenere il cuore attento alla presenza di Cristo, la cui parola è "lampada che brilla in luogo oscuro, finchè non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori"
La lettura, lo studio e la meditazione della parola devono poi sfociare in una vita di coerente adesione a Cristo ed ai suoi insegnamenti.
Avverte San Girolamo: "Siate di quelli che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. Perchè se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la Parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio appena s'è osservato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla"
Chi ascolta la parola di Dio e ad essa fa costante riferimento poggia la propria esistenza su un saldo fondamento. "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, dice Gesù, è simile ad un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia" ; non cederà alle intemperie.
Costruire la vita su Cristo, accogliendone con gioia la parola e mettendone in pratica gli insegnamenti: ecco quale dev'esere il vostro programma! E' urgente che sorga una nuova generazione di apostoli radicati nella parola di Cristo, capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo e pronti a diffondere dappertutto il Vangelo. Questo vi chiede il Signore, a questo vi invita la Chiesa, questo il mondo, anche senza saperlo, attende da voi!
Maria, presente nel Cenacolo con gli Apostoli in attesa della Pentecoste, vi sia madre e guida. Vi insegni ad accogliere la parola di Dio, a conservarla e meditarla nel vostro cuore come Lei ha fatto durante tutta la sua vita. Vi incoraggi a dire il vostro si al Signore, vivendo l'obbedienza della fede. Vi aiuti a rstare saldi nella fede, costanti nella speranza, perseveranti nella carità, sempre docili alla parola di Dio. Io vi accompagno con la mia preghiera, mentre di cuore tutti vi benedico.
di papa Benedetto XVI
Riflessione:
Concordo con questa bellissima frase del nostro papa. "La Bibbia è come una Busola che indica la Strada". La Bibbia è la nostra Bussola senza la quale ci perderemo nel buio. Ma bisogna anche ammettere che la strada non è semplice da percorrere anche avendo la Bussola ci si può perdere in quanto si tende a leggerla in maniera errata, essendo avvolti da quello che ci propina il mondo moderno. Roba futile, ma che attrae tutti facendoci perdere di vista qual'è la nostra strada. Troppi cristiani non hanno più in mano la Bussola e si stanno perdendo nelle tenebre, facendo perdere di credibilità l'intero sistema Chiesa. A queste persone vorrei augurare di riprendere il proprio cammino con la Bussola in mano, perchè quando saranno giunti alla fine del proprio percorso verrà il giorno del giudizio, il quale sarà tremendo per chi avrà commesso crimini e avrà contribuito a distruggere la credibilità della Chiesa nel mondo.
Tutti quanti siamo in tempo, Dio lascia libero arbitrio ad ognuno di noi, nonostante i peccati commessi, in qualsiasi momento a riprendere l'esortazione fattaci dal Santo Padre, a lui il compito di epurare all'interno della Chiesa di tutte quelle persone che non conoscono il Vangelo o non vogliono leggere la Bussola.
Concludo mettendo in guardia tutti quanti noi dal Maligno, il quale si insinua costantemente nel mondo per convincerci che tutto sommato Dio non esiste e che la Chiesa, predica bene e razzola male. Questo male oscuro che avvolge le menti ad operare senza l'uso della Bussola, ci vuole portare alla perdizione ed a non operare per il bene comune. A noi cristiani, pur con i nostri limiti, il compito di vigilare che ogni uomo abbia la sua Bussola.
Evy
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