Il Papa Lampo (13)
Lo splendido palazzo Corsi Salviati in via Tornabuoni , già storica sede fiorentina della Banca Commerciale italiana, nasconde al suo interno una serie di curiosità per lo più sconosciute al grande pubblico.
Un palazzo costruito intorno ad una piazza, gli appartamenti privati del “ Papa lampo” , una loggia che cambia angolo, la stanza dove venne eseguita la prima opera lirica al mondo ne fanno uno dei più originali palazzi rinascimentali fiorentini.
Il palazzo è sorto dalle fondamenta di tre precedenti edifici medioevali che facevano parte della “consorteria” delle famiglie Tornabuoni e Tornaquinci; in uno di questi nacque e visse Lucrezia Tornabuoni, mamma di Lorenzo il Magnifico .
Le tre case si affacciano in una piazzetta interna, collegata da due chiassi alle adiacenti strade principali ed il grande architetto Michelozzo Michelozzi, su ordine di Giovanni Tornabuoni , prese lo spunto per costruirvi tutto intorno all’attuale palazzo, realizzando l’elegante cortile che ancora oggi si può ammirare entrando nel portone principale, dal quale si diparte lo scalone che porta ai piani superiori, il tutto puro stile rinascimentale.
Il nuovo proprietario del palazzo, Alessandro dè Medici, divenuto Arcivescovo di Firenze, vi aveva trasferito la sede dell’arcivescovado in quanto la storica sede di Piazza san Giovanni era stata devastata da un incendio e necessitava di lunghi lavori di ricostruzione e restauro. Alessandro si era circondato per l’abbellimento del palazzo di valenti artisti come Agostino Ciampelli e Lodovico Cardi detto “ il Cigoli”.
Mentre il Ciampelli aveva affrescato diverse sale ispirandosi a storie del Vecchio Testamento, il Cigoli, questa volta nelle vesti di architetto, aveva ristrutturato una precedente loggia posta sull’angolo che si affacciava sulle attuali via Strozzi e via Tornabuoni, il famoso “Canto dei Tornaquinci” .
La rapida carriera ecclesiastica aveva portato Alessandro de Medici lontano da Firenze; venne eletto cardinale e si trasferì a Roma portandosi dietro il fido Ciampelli, poi, ormai ottantenne, divenne Papa con il nome di Leone XI. Si trattò di un pontificato fulmineo (1.27 aprile 1605) ma talmente fulmineo che il popolo fiorentino lo ribattezzò sarcasticamente “ Il Papa Lampo”.
Il palazzo era nel frattempo passato di proprietà alla famiglia Corsi e fu proprio Iacopo Corsi, personaggio di spicco, raffinato mecenate nonché grande appassionato di musica, ad ospitare abitualmente nel palazzo i maggiori poeti e musicisti dell’epoca come Claudio Monteverdi, Torquato Tasso, Ottaviano Rinuccini, Jacopo Peri, Giovanbattista Marino.
Questo gruppo prestigioso di artisti formò l’accademia della Musica.
Nella “ sala delle muse” venne rappresentata nel 1594 la “Dafne” con musica del Peri su libretto del Rinuccini; questa fu in assoluto la prima rappresentazione al mondo, in forma privata, del moderno melodramma che si sarebbe poi sviluppato in modo più sistematico nella famosa “ sala bianca” di Palazzo Strozzi. Oggi una lapide in via dei Corsi ne ricorda l’esecuzione.
Quanto alla loggia del Cigoli sul Canto dei Tornaquinci, durante i successivi lavori di ampliamento di via dei Ferravecchi (via Strozzi), il palazzo venne arretrato di qualche metro lasciando la loggia troppo sporgente sulla via di una posizione piuttosto ingombrante; venne quindi completamente smontata, pezzo per pezzo, per poi rimontarla nell’altro angolo del palazzo, quello tra Via Tornabuoni e via dei Corsi, dove ancora oggi può essere ammirata.
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