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lunedì 2 maggio 2011

San Cipriano

                               Seconda domenica di Pasqua della divina misericordia
Cipriano (Cartagine, Tunisia, c. 210  Sesti presso Cartagine 14 settembre 258) convertitosi dal paganesimo nel 245, divenne vescovo di Cartagine nel 249, morì martire nel 258, primo fra i vescovi Africani, durante la persecuzione di Valeriano. I dati biograficisono riconducibili all'operadel diacono Ponzio, agli Atti del martirio ed ai suoi scritti.
I contemporanei ne elogiavano: la rettitudine del pensiero, la fermezza dell'insegnamento, la nobiltà di carattere, la generosità e la disponibilità verso gli altri, la fedeltà all'impegno cristiano e ai doveri di vescovo.
Nelle sue opere, strettamente legate al ministero pastorale, ricorrente è il tema della Chiesa: Chiesa visibile, gerarchica e chiesa invisibile, mistica.
nel  De Unitate, Cipriano afferma che "Non può avere Dio come padre chi non ha la chiesa come mdre" e sottolinea che caratteristica irrinunciabile per la chiesa è l'unità, simboleggiata dalla tunica di Cristo senza cuciture  unità che trova il suo fondamento in Pietro e la sua perfetta realizzazione nell'Eucarestia.
Benedetto XVI scrive: Cipriano si colloca alle origini di quella feconda tradizione teologico spirituale che vede nel cuore il luogo privilegiato della preghiera. Stando alla Bibbia e ai padri, infatti, il cuore è l'intimo dell'uomo, il luogo dove abita Dio.

Tiziana B.Di Blasio (storica della chiesa)

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