Il Prete Pietrificato
La seconda leggenda si riferisce ad un episodio realmente accaduto nel quale realtà e fantasia si fondono e si confondono.
Cecco d’Ascoli era uno studioso delle più svariate discipline, era astrologo, astronomo, alchimista, scienziato e scrittore, fu professore all’Università di Bologna e fu anche contemporaneo di Dante Alighieri con il quale ebbe diverse aspre polemiche.
Essere un astrologo ed alchimista nel tredicesimo secolo era davvero molto rischioso ed infatti il povero Cecco fu accusato di stregoneria e condannato a morte.
Mentre Cecco veniva portato al rogo fuori delle mura, come era consuetudine per le condanne a morte, il carroccio su cui era incatenato transitò accanto alla chiesa di Santa Maria Maggiore.
Uno dei frati si era affacciato ed assisteva al passaggio del mesto corteo da una finestrella del vecchio campanile; aveva però notato che il condannato aveva chiesto dell’acqua da bere ad uno dei soldati del Bargello che erano di scorta al suo ultimo cammino.
Convinto che “lo stregone” Cecco avesse stretto un patto con il diavolo e considerando il fatto che stesse per essere arso vivo, il frate gridò ai soldati : “ fermi! Se berrà l’acqua non morrà mai” … e Cecco d’Ascoli lo fulminò con uno sguardo e gli rispose: “ e di costì il capo non toglierai”… ed il frate rimase pietrificato alla finestra!
Con questo racconto finiscono le storie del quartiere di Santa Maria Novella (rossi)
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