
APACHE
( Gokhlayeh )
GO-KHLA-YEN) nato in Arizzona nel 1929, chiamato Geronimo dai suoi nemici Messicani, è sicuramente il più famoso capo pellerossa. Dopo una vita spesa a combattere i messicani e bianchi, fu deportato con i resti della sua tribù, in una riserva militare in Oklahoma dove morì nel 1909.
Geronimo non è mai stato un capo tribù ma piuttosto il più grande capo di guerra degli Apache Chiricahua. Da alcuni libri si evince che gli Apache erano la più aggressiva tribù indiana, votata alla guerra. Dentro una più grande ed armoniosa idea della natura, è vero che però prevede il conflitto da sempre fino dal mito e dalla religione. Le continue razzie e uccisioni di Geronimo sono narrate ,da lui stesso, con assoluta tranquillità; per lui erano del tutto naturali. Gli Apache straordinari guerrieri e cavalieri marciatori in grado di percorrere a piedi per chilometri con la bocca piena d’acqua senza né inghiottire né fare uscire una goccia, erano nomadi abituati ad appropriarsi, nei loro immensi territori, di tutto ciò che la natura metteva loro a disposizione; però solo e sempre a seconda delle necessità, senza sprecare nulla, in accordo con un ciclo naturale divenuto ormai un perfetto mistero per noi, cittadini di un mondo stanziale abituati all’idea di possedere e accumulo di beni e alla recinzione di terreni e case.
Al contatto con i coloni bianchi, una civiltà ancora più aggressiva di agricoltori e allevatori affamata di terra e fondata sulla proprietà privata , la tragedia era inevitabile; il razziatore, colui che usa i beni della natura liberamente secondo le proprie necessità, diventa un bandito, un criminale.E’ innescata la spirale delle vendette, e alla vendetta degli indiani segue il loro sterminio.
La presunta civiltà civile non si è voluta convincere della ragione degli indiani, un popolo alla ricerca delle proprie origini e della propria felicità in armonia con tutta la natura esistente nei loro territori. La civiltà civile si è insediata violentemente in quei territori, che non gli appartenevano, ed hanno distrutto tutto ciò che gli impediva di lucrare e di appropriarsi delle terre che rendevano denaro. Naturalmente hanno imposto le proprie leggi incuranti che su quelle terre esistessero, da molti anni prima del loro arrivo, un popolo di Pellerossa che aveva le proprie leggi ed usanze. Questo modo di fare viene denunciato oggi come appropriazione indebita e violazione di domicilio. Quindi i cosiddetti civilizzanti uomini bianchi dovrebbero se pur in ritardo riconoscere i loro crimini verso un popolo di Pellerossa, fatti oggetto di barbarie e stermini in nome della civiltà. Mi domando chi erano gli incivili?, mi domando chi erano i le persone aggressive?. I numerosi film in cui hanno fato apparire gli indiani d’America come selvaggi e assassini, oggi rimane solamente propaganda a cui solamente persone guerrafondaie riescono a crederci.
Geronimo fu uno degli ultimi capo guerrieri che si arresero all’uomo bianco , ed applicò contro di loro la tattica detta del mordi e fuggi (oggi leggasi guerriglia) che gli permise di tenere sotto smacco sia l’esercito Messicano che il più potente esercito degli Stati Uniti d’America.
In un libro dove viene narrata la storia auto biografica di Geronimo vi si legge che nell’estate del 1858 mentre la tribù degli Apache viveva in pace con il Messico , si spostò nel sud di questo paese per commerciare. Qui vennero attaccati dall’esercito messicano e furono uccisi numerosi indiani compreso donne e bambini. Fra queste Geronimo perse la madre, la moglie, ed i tre figli.
Da questo episodio Geronimo cominciò la sua vendetta verso i messicani e l’uomo bianco fino alla resa avvenuta nel 1866 nelle mani del generale Miles. In quel momento finiva il mondo degli Apache Chiricahua. Gli Apaches furono caricati su un treno per la Florida, a raggiungere altri deportati, La tribù passò 10 anni in Florida e nell’Alabama, decimata dal clima ostile, addomesticata, sfiancata. Poi i superstiti furono trasferiti in un quadratino di terra nella riserva militare di Fort Sill, Oklahoma. Geronimo ridivenne contadino, tornò a coltivare le sue angurie. Morì all’interno di una riserva indiana il 17 febbraio1909.
SAGGEZZA INDIANA
Ci sono quattro strade che possono portarti dove vuoi andare. La prima ti conduce dove ti manda il tuo primo pensiero. Non è la strada giusta. Rifletti un poco. Affronti allora la seconda. Rifletti nuovamente ma non scegli ancora. arresero all’uomo bianco, attuò per primo un metodi di fare guerra Finalmente, alla quarta riflessione tu sarai sulla strada giusta. Così non rischierai più nulla. Qualche volta, lascia passare una giornata prima di risolvere il tuo problema. ===============================================================================
La sola cosa necessaria per la tranquillità del mondo, è che ogni bambino possa crescere felice" Un uomo Sacro ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta: un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono, che gli insegna tante cose. Uno sciamano desidera essere in un luogo dove si senta solo il ronzio degli insetti. Se ne sta seduto, con il viso rivolto a ovest, e chiede aiuto. Parla con le piante, ed esse rispondono. Ascolta con attenzione le voci degli animali. Diventa uno di loro. Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui. Anche lui emana qualcosa: come e che cosa io non lo so, ma è così. Io l'ho vissuto. Uno sciamano deve appartenere alla terra: deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro.Cervo ZoppoSioux
"Quando siete giunti in questo continente avete trovato un popolo di pelle rossa. Era in armonia con tutti gli esseri viventi. Ma voi non avete visto la sua bellezza sul cammino della vostra civiltà', guardate ora la disperazione che gli ha dato l'avervi conosciuto. E in quella disperazione ammirate quella che ogni giorno date a voi stessi." Nuvola Azzurra, Sioux Lakota.
Evy
Anarco-pacifismo
RispondiEliminaDa Wikipedia,
L'anarchismo pacifista, o anarcopacifismo, è una forma di anarchismo che raggruppa i movimenti anarchici che rifiutano ogni tipo di azione di lotta che preveda la violenza fisica, e che si propone quindi di realizzare la società anarchica tramite una rivoluzione pacifica, con metodi della tradizione non-violenta.
Bandiera anarco-pacifistaIndice [nascondi]
1 Storia
2 Metodi di lotta
3 Simbolo
4 Anarco-pacifisti
5 Voci correlate
6 Note
Storia [modifica]
Nel corso della sua storia, l’anarchismo è stato considerato come parte integrante di quelle ideologie che prevedono lotte sociali che accettano anche la violenza per eliminare qualsiasi autorità costituita, particolarmente nei periodi rivoluzionari a cavallo tra il XIX e XX secolo.
Secondo gli anarcopacifisti i principi postivi dell'anarchismo sono stati oscurati dalla serie di insurrezioni violente e atti di terrorismo, realizzatesi in quel periodo, che portarono all'identificazione dell'anarchia con l'insurrezionalismo armato, gli attentati politici e altre forme implicanti l'uso della forza. In quest'ottica, l'anarchismo pacifista propone il rifiuto totale della violenza, da parte dei popoli o dei singoli individui, come mezzo per abbattere autorità e gerarchia, così come, in accordo con la dottrina generale, ripudia radicalmente la guerra e qualsiasi tipo di intervento armato da parte degli stati.
Per gli anarcopacifisti contemporanei proprio lo sviluppo delle moderne reti di comunicazione ha permesso il riscatto dei veri principi dell’anarchismo: uguaglianza e libertà. L'anarchismo pacifista è spesso associato con gli anarchismi religiosi, come ad esempio quello di Lev Tolstoj, ed in effetti l'anarcopacifismo non condanna radicalmente i diversi credo religiosi, ma si oppone alle gerarchie ecclesiastiche, riconoscendo in queste ultime una forma di autorità. Esso comunque non ha un carattere prettamente e unicamente religioso.
Metodi di lotta [modifica]
I metodi proposti dai gruppi anarco-pacifisti per il raggiungimento dell'obbiettivo finale sono:
La resistenza nonviolenta
La disobbedienza civile
Il boicottaggio
L'obiezione di coscienza al servizio militare
La diffusione telematica delle idee anarcopacfiste
L'educazione alla pace e alla nonviolenza
Simbolo [modifica]
Simbolo dell'anarcopacifismo è la bandiera bianca-nera diagonale.
Anarco-pacifisti Oltre al citato Lev Tolstoj[1], altro pensatore affine a cui vengono attribuiti ideali anarcopacifisti è Gandhi. Ricordiamo inoltre, in questo ambito, Simone Weil[2] e Dorothy Day [3].Vinoba Bhave, discepolo del Mahatma.
Altri personaggi che si sono dichiarati pacifisti e anarchici al contempo sono: Henry David Thoreau, Erich Muhsam, Gustav Landauer, Bartholomeus de Ligt[4], e Fabrizio De André[5].
21 ottobre 2010 05:53
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un saluto Evandro
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