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giovedì 11 gennaio 2018

VOTARE PER DECIDERE INSIEME

VOTARE PER DECIDERE INSIEME


La storia ha dimostrato che la Democrazia, se vuole essere una democrazia veramente compiuta, deve spingersi oltre la sola elezione dei rappresentanti politici. Oggi i cittadini hanno a disposizione strumenti di partecipazione diretta alle decisioni politiche. Utilizzandoli possono farsi ascoltare, possono sviluppare nuove norme legislative, approvare bilanci preventivi, porre in vigore modifiche costituzionali, fermare grandi opere pubbliche decise dall'alto, contare di più in politica.
La Democrazia Diretta, quale integrazione della Democrazia rappresentativa, è tutt'altro che una vecchia idea. Si tratta invece di un concetto moderno cresciuto in un secolo e mezzo di applicazione concreta in vari Stati e continuamente in via di perfezionamento in varie realtà del mondo industrializzato così come in paesi in via di sviluppo. Negli Stati Uniti si sono svolti numerose votazioni referendarie a livello di Comuni, Contee e Stati Federati Così come in Svizzera ed in Baviera.
Da tutte queste esperienze ha tratto giovamento anche la politica in termini di una maggiore apertura e vivacità di rapporti fra rappresentanza politica ed elettorato che ha favorito la partecipazione civica.
Parte dalla richiesta della popolazione di avere più voce in capitolo nelle decisioni politiche. Il riaffiorare del desiderio di partecipazione da parte del popolo è causato anche da un malessere diffuso nei confronti della classe politica e del sistema partitico.
In Italia fra governanti e governati si registra un palese scollamento che apre la strada a demagoghi e allontana ampie fasce di popolazione dalla politica, da ogni impegno per il bene comune e persino alla partecipazione alle elezioni politiche. Un numero crescente di cittadini sono delusi dalla mancanza di coerenza dei politici, e sono stufi della generale rissosità nel sistema dei partiti in una democrazia spettacolarizzata dai media, per questo le persone tendano a chiudersi nel privato.
Come migliorare la qualità della nostra democrazia recuperando la sostanza reale della partecipazione popolare al di là delle procedure, forme e ritualità della politica rappresentativa? Una delle risposte si può trovare in un deciso rilancio della Democrazia Diretta che non significa smontare il sistema rappresentativo o ridurre il ruolo dei politici, né rilanciare approcci superati volti a trasformare il sistema parlamentare in una democrazia assembleare di base.
La democrazia diretta, termine che comprende i diritti e gli strumenti referendari delle democrazie moderne, non è altro che la seconda gamba di una democrazia compiuta con lo scopo di integrare i meccanismi di rappresentanza. Gli strumenti della democrazia diretta consentono ai cittadini di decidere in prima persona, ogni volta che essi lo ritengono urgente e necessario. Come diritto fondamentale la democrazia diretta fa parte di diverse convenzioni internazionali e di tante costituzioni nazionali; spesso però questi diritti sono male applicati o non sono applicati affatto.
In Italia lo strumento principale è il referendum abrogativo, mentre il referendum facoltativo, con effetto di sospensione di una legge appena approvata dal Parlamento, esiste solo per le modifiche costituzionali ed è previsto un alto quorum di partecipazione, il 50%, che ha comportato il frequente fallimento delle votazioni referendarie. Questa esperienza referendaria ha dato un immagine alquanto riduttiva della democrazia diretta. Oggi in Italia servono strumenti referendari più robusti per rilanciare la partecipazione attiva dei cittadini. Si tratta di ampliare le possibilità che consentono  ai cittadini organizzati di entrare meglio nelle arene politiche avanzando  proposte competenti e condivise da una cittadinanza attiva ed interessata,per risolvere i problemi politici, dello Stato, delle Regioni e delle Provincie, con maggior legittimazione.
Per comprendere meglio come funziona un sistema di democrazia diretta più completo bisogna partire dalle ragioni di fondo di questi diritti che nel passato e nel presente hanno ispirato singoli ed organizzazioni della società civile in Italia ed in altri paesi. Come funzionano, questi strumenti, nella pratica e quali sono le regole principali che ne consentano un buon funzionamento garantendo la partecipazione dei cittadini ? Quali sono infine gli effetti di una democrazia diretta compiuta dopo decenni di applicazione?
Il dibattito attorno al ruolo dei referendum, nella forma limitata previsti dalla nostra Costituzione, ha preso spunto da varie obiezioni, sul cui merito occorre riflettere, affrontando anche  vecchi miti che continuano a rifiorire.; c’è per esempio il mito del “ cittadino incompetente” , secondo cui il cittadino comune non sarebbe in grado di valutare le problematiche complesse  della politica. Di riflesso fra i cittadini si rafforza la convinzione che siano gli esperti a essere chiamati a risolvere tutto e che gran parte della politica sia inaccessibile alla mente del cittadino comune
Nel mondo odierno dove la globalizzazione ed il partito del pensiero unico impera serve che il popolo manifesti concretamente la volontà di riappropriarsi dei propri diritti, in quanto dei rappresentanti eletti in parlamento non si fida più.
Troppo spesso i parlamentari eletti hanno tradito la fiducia degli elettori ed in molti casi hanno cambiato schieramento politico. Bene questi signori dovrebbero render conto a chi gli ha eletti per esser giudicati politicamente.
Quante volte è successo che amministratori locali, Regioni, Provincie e Comuni, hanno dato vita ad opere delle quali i cittadini ne contestavano la realizzazione. Sono questi i casi in cui i cittadini dovrebbero partecipare alla decisione di realizzare o meno le opere. Allo stato attuale delle cose non è possibile intervenire fino a quando una amministrazione locale viene cambiata mediante elezioni amministrative.
La democrazia diretta dovrebbe andare ad integrare quella rappresentativa istituendo la possibilità di indire i referendum, ad esclusione della politica estera, politica economica e difesa, sia abrogativi, sia di iniziativa popolare e propositivi, ed il plebiscito.
Su questi argomenti dovrebbero incentrarsi le iniziative politiche per rendere credibile un vera Democrazia nella quale il popolo sovrano ne faccia parte a tutti gli effetti.
Infine una cosa è assolutamente necessaria, abbiamo una Costituzione, applichiamola nei suoi principi fondamentali e modifichiamola, modernizzandola nell’ordinamento della Repubblica (parte II) attraverso una nuova costituente.



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