VOTARE PER DECIDERE INSIEME
La storia ha dimostrato che la Democrazia,
se vuole essere una democrazia veramente compiuta, deve spingersi oltre la sola
elezione dei rappresentanti politici. Oggi i cittadini hanno a disposizione
strumenti di partecipazione diretta alle decisioni politiche. Utilizzandoli
possono farsi ascoltare, possono sviluppare nuove norme legislative, approvare
bilanci preventivi, porre in vigore modifiche costituzionali, fermare grandi
opere pubbliche decise dall'alto, contare di più in politica.
La Democrazia Diretta, quale integrazione
della Democrazia rappresentativa, è tutt'altro che una vecchia idea. Si tratta
invece di un concetto moderno cresciuto in un secolo e mezzo di applicazione
concreta in vari Stati e continuamente in via di perfezionamento in varie
realtà del mondo industrializzato così come in paesi in via di sviluppo. Negli
Stati Uniti si sono svolti numerose votazioni referendarie a livello di Comuni,
Contee e Stati Federati Così come in Svizzera ed in Baviera.
Da tutte queste esperienze ha tratto
giovamento anche la politica in termini di una maggiore apertura e vivacità di
rapporti fra rappresentanza politica ed elettorato che ha favorito la
partecipazione civica.
Parte dalla richiesta della popolazione
di avere più voce in capitolo nelle decisioni politiche. Il riaffiorare del
desiderio di partecipazione da parte del popolo è causato anche da un malessere
diffuso nei confronti della classe politica e del sistema partitico.
In Italia fra governanti e governati si
registra un palese scollamento che apre la strada a demagoghi e allontana ampie
fasce di popolazione dalla politica, da ogni impegno per il bene comune e
persino alla partecipazione alle elezioni politiche. Un numero crescente di
cittadini sono delusi dalla mancanza di coerenza dei politici, e sono stufi
della generale rissosità nel sistema dei partiti in una democrazia
spettacolarizzata dai media, per questo le persone tendano a chiudersi nel
privato.
Come migliorare la qualità della nostra
democrazia recuperando la sostanza reale della partecipazione popolare al di là
delle procedure, forme e ritualità della politica rappresentativa? Una delle
risposte si può trovare in un deciso rilancio della Democrazia Diretta che non
significa smontare il sistema rappresentativo o ridurre il ruolo dei politici,
né rilanciare approcci superati volti a trasformare il sistema parlamentare in
una democrazia assembleare di base.
La democrazia diretta, termine che
comprende i diritti e gli strumenti referendari delle democrazie moderne, non è
altro che la seconda gamba di una democrazia compiuta con lo scopo di integrare
i meccanismi di rappresentanza. Gli strumenti della democrazia diretta
consentono ai cittadini di decidere in prima persona, ogni volta che essi lo ritengono
urgente e necessario. Come diritto fondamentale la democrazia diretta fa parte
di diverse convenzioni internazionali e di tante costituzioni nazionali; spesso
però questi diritti sono male applicati o non sono applicati affatto.
In Italia lo strumento principale è il referendum abrogativo, mentre il referendum facoltativo, con effetto di
sospensione di una legge appena approvata dal Parlamento, esiste solo per le
modifiche costituzionali ed è previsto un alto quorum di partecipazione, il
50%, che ha comportato il frequente fallimento delle votazioni referendarie.
Questa esperienza referendaria ha dato un immagine alquanto riduttiva della
democrazia diretta. Oggi in Italia servono strumenti referendari più robusti
per rilanciare la partecipazione attiva dei cittadini. Si tratta di ampliare le
possibilità che consentono ai cittadini
organizzati di entrare meglio nelle arene politiche avanzando proposte competenti e condivise da una
cittadinanza attiva ed interessata,per risolvere i problemi politici, dello
Stato, delle Regioni e delle Provincie, con maggior legittimazione.
Per comprendere meglio come funziona un
sistema di democrazia diretta più completo bisogna partire dalle ragioni di
fondo di questi diritti che nel passato e nel presente hanno ispirato singoli
ed organizzazioni della società civile in Italia ed in altri paesi. Come
funzionano, questi strumenti, nella pratica e quali sono le regole principali
che ne consentano un buon funzionamento garantendo la partecipazione dei
cittadini ? Quali sono infine gli effetti di una democrazia diretta compiuta
dopo decenni di applicazione?
Il dibattito attorno al ruolo dei
referendum, nella forma limitata previsti dalla nostra Costituzione, ha preso
spunto da varie obiezioni, sul cui merito occorre riflettere, affrontando
anche vecchi miti che continuano a
rifiorire.; c’è per esempio il mito del “
cittadino incompetente” , secondo cui il cittadino comune non sarebbe
in grado di valutare le problematiche complesse
della politica. Di riflesso fra i cittadini si rafforza la convinzione
che siano gli esperti a essere chiamati a risolvere tutto e che gran parte
della politica sia inaccessibile alla mente del cittadino comune
Nel mondo odierno dove la
globalizzazione ed il partito del pensiero unico impera serve che il popolo manifesti
concretamente la volontà di riappropriarsi dei propri diritti, in quanto dei rappresentanti
eletti in parlamento non si fida più.
Troppo spesso i parlamentari eletti
hanno tradito la fiducia degli elettori ed in molti casi hanno cambiato
schieramento politico. Bene questi signori dovrebbero render conto a chi gli ha
eletti per esser giudicati politicamente.
Quante volte è successo che
amministratori locali, Regioni, Provincie e Comuni, hanno dato vita ad opere
delle quali i cittadini ne contestavano la realizzazione. Sono questi i casi in
cui i cittadini dovrebbero partecipare alla decisione di realizzare o meno le
opere. Allo stato attuale delle cose non è possibile intervenire fino a quando
una amministrazione locale viene cambiata mediante elezioni amministrative.
La democrazia diretta dovrebbe andare ad
integrare quella rappresentativa istituendo la possibilità di indire i
referendum, ad esclusione della politica estera, politica economica e difesa, sia
abrogativi, sia di iniziativa popolare e propositivi, ed il plebiscito.
Su questi argomenti dovrebbero
incentrarsi le iniziative politiche per rendere credibile un vera Democrazia
nella quale il popolo sovrano ne faccia parte a tutti gli effetti.
Infine una cosa è assolutamente necessaria,
abbiamo una Costituzione, applichiamola nei suoi principi fondamentali e
modifichiamola, modernizzandola nell’ordinamento della Repubblica (parte II)
attraverso una nuova costituente.
Nessun commento:
Posta un commento