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giovedì 11 gennaio 2018

Contratto Sociale (Rousseau)

Contrat Social 2:

Sotto i cattivi governi l’eguaglianza è solo apparente e illusoria: non serve che a mantenere il povero nella miseria e ad assicurare al ricco i frutti dell’usurpazione. Effettivamente le leggi sono sempre utili a chi possiede e nocive per chi non ha niente. Da ciò deriva che lo stato sociale è vantaggioso per gli uomini solo a condizione che essi abbiano tutti qualcosa, e che nessuno di loro abbia niente di troppo.



Contrat Social 3:

La più importante conseguenza dei principi di una buona società è che solo la volontà generale (del popolo)  può dirigere le forze dello Stato secondo il fine per cui esso fu istituito, che è il bene comune; infatti, se l’opposizione degli interessi privati ha reso necessaria l’istituzione della società, è l’accordo di questi stessi interessi che l’ha resa possibile. E’ ciò che vi è di comune fra questi differenti interessi che forma il vincolo sociale; e se non ci fossero alcuni punti sui quali tutti gli interessi si accordano, nessuna società potrebbe esistere.
Ora, è unicamente sulla base di questo interesse comune che la società deve essere governata.


Contrat Social 4:
La sovranità popolare, non essendo altro che l’esercizio della volontà generale non può mai venire alienata (resa estranea, ridotta a cosa o natura, senza libertà); e che il popolo sovrano non essendo altro che un ente collettivo, non può essere rappresentato che da se stesso; si può trasmettere il potere, ma non la volontà.
Perché una volontà sia generale, non è sempre necessario che sia unanime, ma è necessario che si tenga conto di tutti i voti; ogni esclusione formale rompe la generalità.









Contrat Social 5:
Riguardo alla costituzione di uno Stato, ci dovrebbero essere dei limiti all’estensione che esso può avere, affinché non sia troppo grande per poter essere governato, né troppo piccolo per potersi conservare da se. Generalmente uno stato piccolo è proporzionalmente più forte di uno stato grande. Da qui si evince la necessità, per uno stato di dotarsi dei controlli locali (federalismo) che permetta, in accordo con lo stato centrale, di governare i propri cittadini sul territorio. Attraverso la costituzione di un federalismo che consenta di costituire piccoli stati, o regioni, o cantoni, il nome non ha importanza. In  questo modo il popolo controlla i propri amministratori per come amministrano il bene comune.
Più si accentra e più difficile diventa governare bene una nazione, e soprattutto controllare quello che viene fatto; più si decentra e meglio avviene questo controllo.
Gli stati , regionali , cantonali, devono dotarsi di leggi proprie, nel rispetto della Costituzione ed avere un proprio introito che gli deriva dalle tasse che i cittadini pagano.
Lo stato centrale si occupa esclusivamente di  politica economica, politica estera, di sicurezza attraverso le forze di polizia (una sola forza nazionale di sicurezza ed una di lotta all’evasione fiscale. Una terza forza di polizia regionale o cantonale  a disposizione dei vari stati federati). Inoltre detta gli indirizzi per la pubblica istruzione.


Contrat Social 6:
Se si cerca in che cosa consista precisamente il bene più grande di tutti, che deve costituire il fine di ogni sistema legislativo, si troverà che esso si riduce a due obbiettivi principali: la libertà e l’eguaglianza. La libertà, perché ogni dipendenza particolare è altrettanta forza sottratta al corpo dello Stato; l’eguaglianza, perché la libertà non può sussistere senza di essa.
Il termine uguaglianza non deve essere interpretato che i gradi di potenza e di ricchezza siano assolutamente gli stessi; ma che, quanto alla potenza, essa escluda sempre  l’uso della violenza, e non si eserciti mai se non in virtù del grado e delle leggi. Quanto alla ricchezza, che nessun cittadino sia tanto ricco da poterne comprare un altro, e nessuno sia tanto povero da essere costretto a vendersi.
Questa uguaglianza, si dice, è una astratta chimera, che non può esistere nella realtà. Ma se l’abuso è inevitabile, ne consegue forse che non si debba cercare di limitarlo? Proprio perché la forza delle cose tende sempre a distruggere l’eguaglianza, la forza della legislazione deve sempre tendere a mantenerla.




Contrat Social 7:
Uno stato deve essere governato con le leggi, leggi politiche, leggi fondamentali (costituzione) , leggi civili e leggi penali. Queste ultime, in fondo, non sono tanto una categoria particolare di leggi, quanto la sanzione di tutte le altre.
Ne esistono altre, non scritte, molto più importanti che formano la vera costituzione dello Stato; che acquista sempre nuova forza; che, quando tutte le altre leggi invecchiano o si estinguono, le rianima o le sostituisce, conserva nel popolo lo spirito della sua istruzione, e a poco a poco sostituisce la forza dell’abitudine a quella dell’autorità.
Parlo dei costumi, delle usanze e soprattutto dell’opinione pubblica: parte questa sconosciuta ai nostri politici, ma dalla quale dipende il successo di tutte le altre e ne formano l’incrollabile chiave  di uno stato democratico.


Contrat Social 8:
In una legislazione perfetta, la volontà particolare o individuale deve essere nulla, la volontà di corpo propria del governo molto subordinata, e di conseguenza la volontà generale o sovrana sempre dominante e unica regola di tutte le altre.


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