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mercoledì 3 gennaio 2018

IDEA - IDEOLOGIA

Lo scopo è quello di capire cosa si intende, filosoficamente parlando, per la parola" idea "e per la parola "ideologia" scoprendo attraverso il pensiero di Platone e Nietzsche.
Molte volte ci troviamo di fronte ad alcuni termini che apparentemente sembrano semplici da utilizzare nel nostro elssico e che il più delle volte riescono a mascherare bene l'etimologia della parola stessa. In verità, sono di una complessità unica e irriducibile. Spesso non basta l'Etimo della parola stessa per capirne il significato. Ma per capire concretamente è d'obbligo che alla base ci sia sempre la storia. Solo così si potrà giungere veramente alla radice di ogni singola parola.
Se pensiamo al termine Idea , ci rifacciamo a qualcosa di " personale" e quyindi è qualcosa che non è necessariamente condivisa. Il termine idea deriva dal greco "orao" che significa vedere. Infatti, colui il uqle ha immesso con prepotenza questo termine nella storia del pensiero (e non solo) è Platone.
Platone spiega che bisogna vedere qualcosa con gli occhi della mente (visione intellettuale) o ancor meglio  , contemplare qualcosa,. Cosa vorra dire? Significa che l'immagine rimane fissa nella propria mente; quindi la contemplazione implica la fissità dell'oggetto contemplato, che a sua volta non mutua.
Dire con gli occhi della mente per Platone è molto importante, proprio perché se ci limitassimo solo a vedere con gli occhi naturali, noi non potremmo mai contemplare in maniera veramente esterna. Quindi, la domanda che pongo ancora una volta è: Perché Platone si rifà all'occhio della mente e non all'occhio naturale? Perché l'occhio è l'organo vincente che riguarda la vista, ma come tutti gli altri organi non è mai costante. Esempio: già il semplice fatto di levarsi gli occhiali ti porta a non vedere le stesse cose; se li rimetto si avrà una visione delle cose molto diversa; anche se cambierò il colore delle lenti vedrò le cose di diverso colore. E questa si può chiamare vista. Ma se io sono lontano  da un qualcosa lo vedrò rimpicciolito, mentre se sarò vicino lo vedrò ingrandito. Platone questa realtà la chiama " mutevole". Cosa si inventa di preciso? Che la realtà vera è diversa da quella che vediamo, tocchiamo ecc......proprio perché è mutevole.
Qual'è il presupposto di partenza di Platone? Ma se voglio conoscere qualcosa, ovvero avere in mano qualcosa che non mutua, altrimenti oggi vedo una cosa, domani un'altra e cambio idea, quand'è che posso dire di conoscere qualcosa veramente? Posso dire di essere arrivato alla realtà solo quando sono arrivato a quella parte  di realtà che non mutua pur nel mutare degli accidenti sensibili ( di ciò che vedo, sento). E siccome, però, sono mutevoli, la vera realtà è quella che mi prospetta la mente, ovvero le idee (Platone).
Ecco perché le idee derivano da Platone.
Però se noi diciamo che le idee sono qualcosa di personale, saremo in disaccordo con ciò che afferma Platone. perché se è personale l'idea allora cambia, in quanto ogni persona ha la propria idea.
Nietzsche, invece, giustifica il fatto che l'idea venga ritenuta come un qualcosa di personale,. Infatti è anti-platonico. Cosa fa? Trasvaluta i valori. Dice Nietzsche " ma perché abbiamo creduto a Platone? Perché abbiamo creduto che oltre al mondo dei sensibili ci possono essere entità reali, più reali della stessa realtà sensibile?
Quindi Nietzsche  va alla ricerca del problema. Infatti, spiega che noi crediamo in Dio perché usiamo il linguaggio dei soggetti e dei predicati. Se noi non avessimo accettato tale linguaggio  non potremmo  credere in Dio; perché non avremmo qualche cosa che non mutua. Dio come tipo di entità ha le stesse realtà delle idee platoniche, perché è  qualcosa che non mutua, che rimane sempre uguale a se stesso che non ha nulla da spartire con aldiquà, tanto da doverlo creare tale mondo. Questo per dire che Nietzsche è stato ancora più radicale nel ribaltamento dei valori.
Poiché non ha soltanto detto: " Dio l'abbiamo ucciso tutti! , ma sostiene che ci siamo resi conto tutti noi che era un'invenzione ciò che aveva detto Platone. Allora perché siamo tutti responsabili? Proprio perché abbiamo dato ragione a Platone. Ma poi c'è stata, per fortuna, una storia del pensiero attraverso Kant, che man mano ci ha fatto rendere conto che il dirsi di Platone sulle idee era un'illusione. Ma se Platone si è inventato tutto ci sarà un motivo? Lui spiega che se ognuno di noi avesse la propria idea non ci potremmo intendere; perché non ci sarebbe comunità civile, non ci sarebbe possibilità di compenso intorno. Allora la soluzione qual'è? Quella di un altro mondo che ci garantisce l'esistenza di idee comuni soprattutto in via del bene. In queste sue ragioni, è sorto tutto un linguaggio che parla di sovra-mondo, di anima (altra invenzione). noi siamo due, la parte incorruttibile e la parte corruttibile: anima e corpo. Nasce il dualismo. E Nietzsche non crede a ciò.
Invece qual'è la tesi che porta avanati Nietzsche? Ogni volta che noi portiamo avanti delle idee è di noi che si parla. Le idee non sono altro che il risultato del gioco degli istinti vitali in noi. L'insieme di passioni, di odi, di amori, che noi ci portiamo dentro. Tutto ciò che dice Nietzsche si potrebbe anche riferire alla parola idea, ma soprattutto alla parola ideale, ideale è opposto a reale.
Per Platone, l'idea è qualcosa di universale (non di personale). Ma grazie anche allo shock culturale di Nietzsche, noi ormai diamo per scontato che non può esistere nulla di veramente universale. Perché la cosa grave che ci ha messo addosso Nietzsche è che se a questo punto non c'è nulla di uguale sempre a se stessi, che tutti possiamo condividere, allora non esiste la verità. Con e dopo Nietzsche finiamo di credere alla verità. Tanto da parlare di " relativismo": non esiste una verità unica, universale assoluta. Ma ogni verità è frutto della nostra prospettiva. E' la nostra prospettiva che la vede in quel modo e deve doverla vedere in quel modo. Ecco che noi oggi siamo figli di quella consapevolezza e non possiamo prescindere da quelli che Nietzsche ciama " orizzonti di senso" (ovvero i nostri mondi culturali, valoriali). Ognuno di noi è portatore di un mondo. E' quindi il rispetto di una verità generale, universale diventa difficile. Ma nello stesso tempo, possiamo rimanere fermi all'idea che ogni verità è relativa: ad un ambiente, ad una nazione, ad una cultura, ad una religione.
Mentre, ideologia, significa, sistema organizzato di idee fra loro legate (ecco perché si legge come un qualcosa di imposto), solidali, non sono separati secondo un ragionamento.
Che conflitti nascono? Quindi delle professioni di fede nella verità, ovvero, si deve  dichiarare di credere in qualcuno o qualcosa. Ad esempio anche quelli che noi chiamiamo terroristi, da loro punto di vista sono dei santi (il tutto perché credono in una verità).
Quindi alla domanda, perché l'ideologia oggi è vista cone una imposizione? Centra la storia mondiale.
L'ideologia: un sistema di idee organizzate che si accettano un po' per dogma, un po' per ragionamento. L'ideologia è ciò che nella storia del 900 ha dato origine ai partiti politici. Mentre oggi l'ideologia ci spiega che non è importante da quale sistema di idee partiamo, ma l'importante è ottenere risultati, che siano concreti e pragmatici.
In conclusione, abbiamo voluto brevemente capire il vero significato del termine Idea e Ideologia partendo dalla storia della filosofia e immergendoci nelle due opposte visioni di pensiero dei filosofi Platone e Nictzsche.

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