Il significato simbolico nella Bibbia
Oltre al valore quantitativo di unità di misura, nella Bibbia, i numeri esprimono più frequentemente un valore qualitativo, che da loro un particolare significato simbolico. Questa precisazione è necessaria, per evitare di cadere in una lettura, fondamentalista della Bibbia, limitata cioè al solo significato letterale dei numeri.
Il primo numero dal ricco simbolismo è il sette. In esso è racchiusa l'idea di ciò che è perfetto, compiuto, poiché evoca il compimento della creazione e il riposo della festa (al settimo giorno Dio si riposò).
Il quattro è il numero che allude all'universalità e che racchiude tutta la realtà creata: " i quattro angoli della terra", significano tutta la superficie della terra (indicata attraverso i quattro punti cardinali ).
Il numero sei simboleggia tutto ciò che è imperfetto, incompiuto e negativo: E' il numero dei sei giorni lavorativi, che raggiungono il loro compimento nel " riposo" del settimo giorno. A questo significato di incompiutezza alludono pure le espressioni, "un tempo, più tempi e la metà di un tempo", oppure " un tempo, due tempi e la metà di un tempo".
Al numero dodici è attribuito il simbolismo della totalità perfetta, come appare nella designazione delle 12 tribù di Israele e dei 12 apostoli. E' anche il simbolo di abbondanza: pensiamo alle 12 ceste di pane avanzate dopo il miracolo della moltiplicazione. Il quadrato di dodici moltiplicato per 1000 (simbolo di universalità) è all'origine del numero 144.000, che nell'Apocalisse indicava l'universalità della salvezza e non un numero determinato.
Nel numero quaranta sono simboleggiati gli anni di una generazione, ma anche la durata di un periodo di prova (i 40 anni di Israele nel deserto) o di preparazione alla missione (i 40 giorni di Gesù sottoposto alla tentazione).
Presso gli ebrei i numeri vengono indicati anche dalle 22 lettere del loro alfabeto. Ad esempio il numero 666 riportato in Ap 13,18 corrisponderebbe alle parole " Cesare Nerone", l'imperatore romano persecutore dei cristiani.
Sant'Agostino amava dire che con le Sacre Scritture "Dio non voleva fare dei matematici, ma dei cristiani.
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