IL LUTERANESIMO
Il luteranesimo è, con
calvinismo, la maggiore confessione in cui si articola il protestantesimo, cioè
il cristianesimo rifondato e rimodellato dalla Riforma del XVI secolo . Nato
in Germania dalla predicazione di Martin
Lutero , è oggi diffuso in tutto il
mondo con circa 70 milioni di fedeli.
Come le altre grandi confessioni
cristiane storiche è in espansione nelle chiese del cosiddetto Terzo Mondo,
mentre subisce un certo ridimensionamento numerico nelle Chiese d’Europa e nel
Nordamerica.
Il luteranesimo ha dato e
continua a dare contributi rilevanti sia alla testimonianza e missione
cristiana nel mondo, sia al movimento ecumenico, sia alla riflessione
teologica. Luterani erano E. Troelsch, A. Schweitzer, N. Soderblom, Reinhold e
Richard Niebuhr, D. Bonhoeffer, M. Niemoller, P. Tillich , per limitarci a qualche personaggio del 900 .
Ma non solo il cristianesimo,
anche la cultura ha ricevuto molto dalla comunità luterana. Luterani, per
menzionare solo i più grandi, erano Bach, Kant, Hegel,Kierkegaard, Thomas Mann,
Hammarskjold.
Il luteranesimo è la confessione
che si rifà alla riforma di Lutero portandone anche il nome, nonostante il
parere contrario di Lutero stesso, dichiarato fin dal 1522 in una Sincera ammonizione a tutti i cristiani,
in cui chiedeva di non citare il suo nome e di non dirsi luterani ma cristiani;
infatti “ Chi è Lutero? Come potrei accettare… che il mio misero nome venga
attribuito al figlio di Cristo? No, cari amici! Adoperiamoci piuttosto ad
estirpare le partigianerie e chiamandoci discepoli di Cristo, dal quale viene
il nostro insegnamento”. Effettivamente nel corso di tutto il XVI secolo le
Chiese nate dall’iniziativa di Lutero
non si chiamarono luterane ma evangeliche oppure Chiese della confessione di
Augusta. E’ solo a partire dal XVII
secolo , quando la coscienza della propria identità si accentuò e irrigidì in
ciascuna confessione cristiana, che l’aggettivo “luterana” comparve come
qualifica di una chiesa, affiancandosi ad evangelica. Il nome ufficiale di gran
parte delle chiese figlie della riforma di Lutero divenne “ evangelica-luterana” e tale è oggi ancora. Il numero di queste
chiese è nel mondo all’incirca 150. La maggior parte è raccolta nella Federazione
Luterana Mondiale creata nel 1947, con sede a Ginevra.
La tipologia delle Chiese
luterane è molto varia. Alcune, come quelle scandinave, sono fin dai tempi
della riforma e oggi ancora Chiese di Stato, alle quali appartiene la quasi
totalità della popolazone; esse hanno conservato l’ordinamento episcopale che avevano quando accettarono la Riforma. Insieme
ad altre Chiese luterane episcopali (ma non di stato), come quelle dei paesi
baltici, nel settembre 1996 hanno istituito, grazie all’accordo di Porvoo, la
piena comunione ecclesiale, quindi l’unità sostanziale (pur restando distinti i
diversi corpi ecclesiastici), con la chiesa Anglicana d’Inghilterra e
d’Irlanda. Altre chiese luterane in Germania specialmente, sono territoriali,
(landeskirchen) e di popolo (Volkskirchen) ,cioè a larga base popolare (perciò dette
anche multitudiniste) e hanno quasi tutte un ordinamento sinodale.. Sempre in
Germania , patria del Luteranesimo, le più grandi Chiese territoriali ( quelle
della Renania e della Westfalia) sono unite, cioè comprendono comunità sia
luterane, sia riformate.. Le chiese luterane fuori dalla Germania e dalla Scandinavia sono indipendenti dallo stato e vivono in
condizioni di minoranza, in contesti sociali, culturali e politici
diversissimi.
Così all’interno di una stessa
famiglia confessionale coesistono esperienze di fede, vita e testimonianza
estremamente diversificate: questo può talvolta
creare tensione, ma alla fine arricchisce il patrimonio spirituale
comune di una confessione.
La prima apparizione ufficiale
del luteranesimo nella storia Europea può essere ravvisata nella
presentazione della Dieta di Augusta
(1530) indetta dall’imperatore Carlo V,
di una confessione di fede redatta da Zelantone, amico e collaboratore di
Lutero, e sottoscritta dai principi dei territori che avevano accolto la predicazione
di Lutero e attuano le riforme che essa implicava.
I principi evangelici e le Chiese
da essi rappresentate intendevano con questa confessione documentare
l’ortodossia cristiana delle dottrine da
loro professate e la legittimità evangelica
delle riforme da loro attuate , ponendosi così in continuità con la
grande tradizione della Chiesa e in comunione
reale, anche se critica, con la parte della Chiesa d’Occidente rimasta
fedele al papa.. La proposta del protestantesimo nascente fatta alla Dieta non
era di separazione, ma di unità nella diversità. I principi chiedevano che,
sulla basedi quella che poi verrà chiamata la Confessione di
fede di Augusta (o Augustana) , le Chiese “luterane” potessero
continuare a far parte della Chiesa d’Occidente, senza imporre le loro scelte a
tutta la Chiesa
e allo stesso tempo senza rinunciare alle riforme adottate .Se questa proposta
fosse stata accettata, la
Chiesa d’Occidente
sarebbe rimasta unita , pur differenziandosi al suo interno in un area tradizionale e una riformata. .
Le cose andarono diversamente: La
confessione di Augusta venne confutata dai teologi del papa e respinta nel suo
insieme (solo alcuni articoli vennero approvati), la proposta di unità nella
diversità cadde nel vuoto , la condanna delle dottrine luterane venne ribadita,
e in questo modo la divisione divenne ineluttabile. Ne le Chiese che avevano
accettato la Riforma
erano disposte a ritornare indietro abiurando, ne la Chiesa di Roma era disposta
a vivere in comunione con Chiese che essa giudicava “ eretiche”
L’occidente cristiano si divise
in tre confessioni maggiori: cattolicesimo, luteranesimo, calvinismo.. Il primo
riconoscimento giuridico ufficiale del luteranesimo si ebbe con la pace di
Augusta del 1555 , che sancì il principio del cuius regio eius religio,in base al quale i sudditi di un
determinato territorio dovevano seguire la confessione religiosa di colui che
li governava. L’unità religiosa dell’impero venne infranta e l’Europa divenne confessionalmente pluralista, anche
se ogni singolo Stato rimase al suo interno
religiosamente omogeneo. Solo con la pace diWestfalia del 1648, al
termine della Guerra dei trent’anni, il principio del cuius regio eius religio
venne esteso anche alla confessione calvinista o riformata.
La storia successiva del
luteranesimo segue le grandi tappe della storia del protestantesimo.
Tra il XVI e il XVII secolo è il tempo dell’ortodossia luterana ,
caratterizzata, da un lato, dallo sforzo di costruire un organico sistema
dogmatico (il cui cemento era la dottrina dell’ispirazione verbale, cioè alla
lettera, della Sacra Srittura e, dall’altro, da un accentuata
confessionalizzazione della propria teologia, contrapposta vivacemente sia a
quella cattolico-romana, sia a quella calvinista..
Nel 1675 venne pubblicato il
celebre manifesto del pietismo ( i pia Desideria di I Spener) , che è stato nel
protestantesimo continentale una specie di seconda riforma nel segno della santificazione ( il cui
corrispondente nel mondo Anglosassone è stato il metodismo.. Altri eponenti di
primo piano del pietismo sono A. Franche, grande promotore in seno al
luteranesimo del lavoro sociale, che
conoscerà poi una straordinaria fioritura, e L. Von Zinzendorf che con la
comunità di Hernhut diede impulsi decisivi all’opera missionaria.
Il luteranesimo subì , come tutto
il cristianesimo, i contraccolpi dell’illuminismo. Il cristianesimo , i
contraccolpi dell’illuminismo: gli interessi dogmatici cedevano il posto a
quelli storici, la ragione diveniva apertamente o segretamente sovrana anche
nei confronti della Rivelazione, il pensiero critico entrava nella cittadella
della fede e cominciava ad esercitarsi nei confronti di tutta la tradizione
cristiana (Bibbia, dogmi, storia della Chiesa) . Esponenti di spicco di questa
revisione sono J.S. Semler e H.S. Reimarus
e in modi diversi, ma nello stesso versante culturale, G.E. Lessino e I.
Kant. Successivamente la teologia romantica superò la crisi provocata
dall’illuminismo , detronizzando, per così dire , la ragione,con la quale,
secondo i romantici, la religione non ha nullam a che fare , perché è
completamente autonoma sia rispetto alla
metafisica , sia rispetto alla morale , essendo fondata soltanto sul sentimento e sulle facoltà intuitive dell’anima. Preparata in parte almeno da J.G.
Herder, la teologia romantica ha il suo massimo esponente in F. Schleiermacher
(che però era riformato, non luterano, ma si adoprò molto per il progetto di
unione delle due confessioni). Nel XIX secolo anche il luteranesimo venne
rianimato dal Risveglio, da cui si sprigionarono nuove energie spirituali
investite specialmente nelle missioni estere, nell’evangelizzazione interna,
nella creazione di molte opere sociali e nella nascita di due movimenti: quello
del cristianesimo sociale e quello del
socialismo cristiano. Tra i teologi del Risveglio spicca A. Tholuch.
In teologia si fronteggiavano una
tendenza conservatrice “neoluterana” e una progressista costituita dalla
teologia liberale, che ebbe rappresentanti illustri come A. Harnach. La prima
guerra mondiale seppellì sotto le macerie il sogno, coltivato dai liberali, di
un progresso ininterrotto e di una civiltà cristiana che avrebbe dovuto
conquistare il mondo. Durante il regime
nazista il luteranesimo tedesco espresse luminose figure della Resistenza, come
M. Niemoller e D. Bonhoeffer, e una minoranza partecipò alla testimonianza
della Chiesa confessante ma la
maggioranza non seppe opporsi (come non lo seppero le altre Chiese
cristiane) con sufficiente
determinazione e coraggio ne alla dittatura politica, ne allo sterminio degli
ebrei. Nel secondo dopo guerra il rinnovamento biblico e teologico legato al
nome di K. Barth (che era riformato) ha avuto anche numerosi esponenti luterani
che hanno contribuito alla rinascita della vita delle Chiese e a una intensa e
proficua rivisitazione del pensiero di Lutero( con G. Ebeling, in particolare)
. Il luteranesimo si rinnova riprendendo il suo cammino in stretto
collegamento con il movimento ecumenico.
La fede dei luterani è la
fede cristiana espressa dalla Riforma protestante, con quattro capisaldi: sola Scriptura (solo la Bibbia ha l’autorità
normativa per la fede e la vita; tutte le altre autorità, concili,sinodi,
pastori, teologi, i grandi riformatori stessi, le sono subordinati) ; sola Fide (la salvezza è un puro dono
di Dio; le opere non servono per essere salvati, ma sono indispensabili per
manifestare la salvezza ricevuta); sola
Gratia (siamo salvati dai meriti di Cristo, non dai nostri; la salvezza è
grazia immeritata e incondizionata); solus
Christus (Cristo è l’unico mediatore tra Dio e l’umanità; la sua mediazione
è sufficiente, le altre sono superflue). Come tutta la riforma protestante, i
luterani si sono posti in continuità non solo con la fede biblica, ma anche con
quella della Chiesa antica. Ecco perché l’elenco
dei “ testi simbolici” , che orientano e nutrono la loro teologia e ispirano la loro testimonianza (pur essendo
subordinati dall’autorità superiore della Sacra Scrittura), inizia con tre confessioni della Chiesa
antica (il Credo detto apostolico, il Niceno costantinononopolitano e
l’Atanasiano) , dopo vengono il piccolo e il Grande Catechismo di Lutero
(1529), la Confessione
di Augusta (1530) e la sua Apologia (1531) entrambe di Melantone , gli articoli di Smalcalda (1537) di Lutero, il trattato
sul potere e il primato del papa (1537) di Melantone , la Formula di concordia
(1577) con la quale i teologi luterani raggiunsero un consenso su alcune
questioni controverse.
Il culto luterano, che conserva
alcune antiche parti liturgiche cantate dal pastore, ruota intorno alla
predicazione dell’Evangelo, accompagnata
dalla celebrazione dei due sacramenti: il battesimo e la cena del Signore
(eucaristia). Molto ricca e sostanziosa, nel passato e nel presente è la produzione
di inni e canti comunitari. Alcuni dei più noti furono composti dallo stesso
Lutero, secondo il quale la musica è, dopo l’Evangelo, il più bel dono fatto da
Dio all’uomo.
MARTIN LUTERO
Nome italianizzato del
riformatore tedesco Martin Luteher (Eisleben 1483-1546) . Nacque da famiglia contadina
(sono un figlio di contadini, il bisnonno , mio nonno e mio padre sono stati
veri contadini diceva di se) , si fece monaco agostiniano nel 1506 e nel 1512
divenne professore di Sacra Scrittura, che insegnò per tutta la vita presso
l’università di Wittemberg. A partire dal 1517 avviò un movimento di riforma
della chiesa che, strenuamente avversato da Roma , sfociò nella nascita del
protestantesimo e cambiò il volto della cristianità occidentale e
dell’Europa religiosa del tempo, dando
vita ad una nuova cultura cristiana . Oggi Lutero è unanimemente riconosciuto
come uno dei grandi teologi cristiani, ma fu anche predicatore instancabile e
di grande efficacia, autore di una traduzione della Bibbia largamente
utilizzata ancora oggi, fondamentale per la formazione della lingua tedesca,
grande comunicatore dell’evangelo (specialmente con il piccolo e il grande
Catechismo, entrambi del 1529) , musicista e innologo di talento, pastore. Fu
anche marito e padre di famiglia sensibile ed affettuoso (lo attestano le sue
lettere alla moglie ed ai figli) : si sposò relativamente tardi (nel 1525), a
42 anni, con Caterina von Bora, che gli diede sei figli ( dopo la parola non
esiste tesoro più prezioso di un santo matrimonio. Il dono più grande di Dio
sulla Terra e una moglie pia, allegra, che teme Iddio, capace di
amministrare la casa…) . La sua attività
principale fu di spiegare la Bibbia. Scrisse
una serie di grandi commentari, che lo introdussero nel cuore del messaggio
biblico: ai Salmi (1513-15; 1519-21) alla lettera ai Romani (1515-16); alla
lettera ai Galati (1516-17 ;1519-23- 1531) , alla lettera agli Ebrei (1517), al
Deuteronomio (1523-25), all’Ecclesiaste (1526) e a vari altri libri dell’Antico
e del Nuovo Testamento, fino al monumentale commento sulla Genesi, al quale
dedicò gli ultimi dieci anni della sua vita (1535-45).
Chinandosi sul testo biblico e scandagliando a
fondo nelle lingue originali con grande passione filologica (la grammatica
applicata al testo sacro, è la vera teologia egli diceva) , sorretta da
un’intelligenza spirituale fuori del comune, Lutero scoprì l’evangelo della
sola grazia di Dio, che divenne l’anima
di tutta la Riforma
protestante .L’evangelo della sola grazia e l’annuncio elementare , ma
salutare, che il peccatore è perdonato da Dio
gratuitamente, senza meriti suoi ( i meriti sono tutti di Cristo) e
senza condizioni preventive (il perdono è dono assoluto, pura grazia, che la
fede riceve non perché suffragata da evidenze morali o razionali o da garanzie
ecclesiali, ma in forza della sola promessa di Dio contenuta nella sua parola)
. Questo Vangelo metteva ovviamente in crisi irreversibile l’intero sistema
penitenziale della Chiesa del tempo e il
clero che lo gestiva . L’obbiezione principale mossa da Lutero alla chiesa gerarchica (di cui peraltro
riconosceva ancora fino al 1520 l’autorità) era di avere in larga misura
trasformato l’Evangelo in legge , imbrigliando nella rete di innumerevoli
precetti il libero corso della grazia divina, e così imprigionando le coscienze
invece di liberarle. “Liberare le coscienze e renderle certe nella fede””:
questo, diceva Lutero, è il compito della Chiesa, che può svolgerlo in un modo
soltanto: predicando fedelmente e instancabilmente l’Evangelo della grazia. E’
nell’annunzio del perdono gratuito che avviene la comunicazione della salvezza.
La parola da quello che dice, crea quello che annuncia. Anche nei sacramenti è la Parola l’elemento
costitutivo: ciò che li istituisce e rende efficaci non è il sacerdote in virtù
dei poteri ricevuti con l’ordinazione, è la parola in virtù dei poteri che Dio
le conferisce: “Tutta la vita e la sostanza della Chiesa sta nella Parola di
Dio”. Il baricentro della fede si sposta quindi da sacramento alla parola. I
poteri un tempo attribuiti al sacerdote vengono ora riconosciuti come
appartenenti alla Parola , il cui servizio diventa il compito principale del
mistero cristiano.
La rottura con la chiesa di Roma:
Con le 95 tesi “per accertare l’efficacia delle indulgenze” (ottobre novembre
1517) affisse sulla cattedrale di Wittemberg, Lutero sollevò il problema della
vera penitenzae denunciò il carattere non evangelico della prassi
penitenzialecorrente perché generava false sicurezze nei fedeli e favoriva una gestione a buon mercato, cioè senza la predicazione
della croce, della grazia divina. Era però inevitabile che dalla questione
delle indulgenze la disputa si spostasse presto sul terreno dell’autorità della Chiesa: già con l’incontro col
Cardinale Caetano (1518) e poi nella disputa di Lipsia con il teologo curiale Eck (1519) , Lutero
affermò l’autorità della Scrittura come superiore a quella della Chiesa, del
papa e degli stessi concili. Il 1520 è
l’anno cruciale : da un lato il progetto di riforma della Chiesa si precisò
in alcuni scritti programmatici (l’appello alla nobiltàcristiana della nazione
tedesca; La cattività babilonese della Chiesa; La libertà del cristiano) ,
dall’altro a Roma venne stilatala bolla papale con la quale Lutero
era minacciato di scomunica se
non avesse ritrattato entro due mesi: invece di ritrattare, Lutero bruciò
pubblicamente la bolla insieme al Codice di Diritto canonico e ad alcune opere
di teologia scolastica. Nell’aprile del 1521, a Worms, Lutero rifiutò di trattare anche
davanti all’imperatore e alla Dieta: venne perciò messo al bando dall’impero.
Scomunicato dalla Chiesa e
bandito dall’Impero, Lutero proseguì la sua battaglia che si ampliò
contemporaneamente su diversi fronti, anche interni al campo della Riforma. I
principali interlocutori di Lutero, in rapporto ai quali si sviluppò la sua
iniziativa,furono, oltre alla teologia scolastica, (Disputa di Heidelberg,
1518) , al papato ( il papato di Roma, 1520)
e alla chiesa di Roma (Gli articoli di Smalcalda, 1537; Sui concili e le
chiese, 1539) ; Carlostadio e la sua
dottrina dello spirito (Contro i profeti celesti, 1525) ; Erasmo da Rotterdam e
la sua concezione della libertà umana
davanti a Dio ( il servo arbitrio, 1525); Muntzer, con il suo rifiuto
dello stato e la sua teologia della rivoluzione
(Esortazione alla pace, 1525 e altri scritti) ; Zwingli e la sua
interpretazione simbolica della Cena (la cena di Cristo, confessione, 1528) .
Lutero scrisse anche sui Turchi, vedendoli come giudizio di Dio sull’Europa
scristianizzata ; sugli “ epicurei” , cioè sull’umanesimo che sfociava
sull’ateismo ; e sugli ebrei, a proposito dei quali ripetè i pesanti e fatali
pregiudizi di una secolare cultura antiebraica di matrice cristiana (Gli ebrei
e le loro menzogne, 1542) : in questo campo non fu per nulla riformatore.
Morì nella sua città natale il
18.11.1546. Le sue ultime parole furono: “ Siamo mendicanti” s’intende della
grazia divina, “questo è vero” . In effetti egli ha capito e spiegato meglio di
chiunque altro l’Evangelo della giustificazione
gratuita e incondizionata del
peccatore . Malgrado la divisione della chiesa seguita alla sua scomunica , il
cristianesimo occidentale nel suo
insieme ha tratto grande beneficio dall’iniziativa di Lutero, rinnovandosi
profondamente , anche se in maniera differenziata, in tutte le sue espressioni.
Riforma Protestante:
Il termine Riforma, affermatosi
in sede storeografica è ormai entrato nell’uso corrente, non è forse il più
idoneo a descrivere quanto è accaduto nella cristianitàeuropea occidentale
nella prima metà del secolo XVI. Le nozioni di riforma e persino di continua
riforma, sono legate a quelle bibliche di rinnovamento, rinascita, conversione
e sono perciò ricorrenti nella storia del cristianesimo, particolarmente in
quello occidentale , tenute vive soprattutto (ma non solo ) dalla tradizione
monastica. Lo stesso monachesimo può essere considerato una riforma del
cristianesimo (una delle prime), e non è un caso che Lutero fosse un monaco.
Eppure quanto accadde nel XVI secolo e che abitualmente viene rubricato come
Riforma non rassomiglia a nessuna delle riforme precedenti e a nessuna di quelle successive , La chiesa
del XVI secolo non l’ha riconosciuta come riforma, anzi l’ha condannata come
“ eresia”.
La riforma è stata sicuramente
qualcosa di più e di diverso da una semplice riforma, volle essere una
rifondazione e risostanziazione biblica della fede e della vita cristiana.
Lutero, professore di Bibbia all’università di Wittemberg, intese rimettere in
luce , attingendo dalla Sacra Scrittura il significato originario e autentico
di categorie cristiane fondamentali come penitenza, peccato, perdono, giustizia
di Dio, grazia, libertà, battesimo, sacerdozio. Ne nacque una comprensione del
cristianesimo e una visione delle Chiese diverse da quelle tradizionali , che nel corso dei
secoli si erano venute progressivamente distanziando dai modelli biblici. E’ comprensibile che
quando Lutero e gli altri riformatori affermarono e attuarono con rigore il principio del primato
della Scrittura nei confronti della Tradizione, sia del Magistero, dando forma
a un cristianesimo rimodellato secondo
il parametro biblico , la
Chiesa del tempo non vi si riconobbe. Questo tipo di
cristianesimo, nuovo rispetto alla tradizione ecclesiastica medioevale, ma dal cuore antico, rispetto
alla parola biblica che gli diede vita,
si chiamò “ protestante” a partire dal 1529. La Bibbia è stata la
norma e la sostanza della riforma protestante
e anche la forza che l’ha generata. La Riforma è stata un’opera
capillare di alfabetizzazione biblica della fede.
Contrariamente ad un opinione
molto diffusa, la Riforma
protestante fu un fenomeno europeo e non nazionale: essenzialmente tedesco, in
seguito esportato altrove. Si manifestò contemporaneamente in forme diverse e
in diversi paesi europei. L’iniziativa di Lutero costituì il detonatore di un
imponente processo che ebbe molti alrti
protagonisti, e coinvolse con esiti diversi l’intera cristianità dell’Europa
occidentale, Inghilterra compresa e di quella
centrale. Nel ventennio successivo all’affissione delle 95 Tesi (1517) con cui
Lutero avviò ufficialmente la protesta contro la chiesa romana, uno sguardo
d’insieme sulla Riforma in Europa rivela che oltre a Wittemberg con martin
Lutero e i suoi primi compagni e seguaci come Filippo Melantone , N. Amsdorf
(1483-1535) , J Jonas (1493-1555) , G. Spalatin (1484-1545), vi furono altri
epicentri della riforma come Strasburgo con l’ex domenicano Martin Bucero e
tanti altri.In Boemia e in Moravia il pensiero della riforma s’incontrò con quella dell’Unità dei
Fratelli, erede (con gli utraquisti)
dell’hussitismo del XV secolo : l’unità subì l’influsso della riforma
pur conservando una fisionomia spirituale propria..
Anche in Italia la riforma ebbe
numerosi seguaci. Come altri paesi europei all’inizio si fece sentire
l’influenza di Lutero, poi prevalse quella di Calvino . Nel Veneto ci fu una
notevole influenza anabattista (nel 1559 a Venezia ebbe luogo un
sinodo con 60 delegati) , in seguito annientata dall’Inquisizione. La
diffusione del pensiero della Riforma in Italia fu preparata specialmente dal
cenacolo napoletano di Juan de Valdes <81498-1541) , e in generale da quello
che si usa dire l’evangelismo cattolico , presente fino alla sua repressione da parte di Papa Paolo IV
anche in alcuni alti esponenti della gerarchia ecclesiastica. Una presenza
protestante si manifestò in quasi tutte le regioni d’Italia: in diverse
località ( Lucca,Chieri,Faenza ecc)
sorsero vere e proprie comunità riformate. L’intera comunità protestante
italiana subìla repressione dell’inquisizione, che la cancellò del tutto (con
l’unica eccezione delle Valli Valdesi) .
Dalla riforma italiana propriamente detta va distinto un
cospicuo gruppo di credenti eterodossi che furono dall’Inquisizione accomunati
ai protestanti come “ eretici”, ma che sostenevano posizioni assai diverse, in
quanto criticavano non solo la tradizione cattolica, ma anche i dogmi della
chiesa antica condivisi da tutto il
protestantesimo . In particolare essi rifiutavano il dogma trinitario e la
divinità di Cristo, di cui valorizzavano l’insegnamento morale, soprattutto il
sermone sul monte vissuto alla lettera; furono inoltre fra i primi sostenitori
della libertà di coscienza. Espulsi dall’Italia e anche da Ginevra, trovarono
una seconda patria in Polonia, dove fondarono una chiesa poi chiamata
“unitariana”. I principali esponenti italiani dell’antitrinitarismo del 500
furono Gian Pietro Alciati,Giorgio Blandrata, Matteo Gribaldi , Valentino
Gentili e soprattutto Lelio Sozzini e suo nipote Fausto che diedero vita al
socinianesimo.
Le questioni storiografiche aperte:
Le questioni storiografiche
aperte sulla Riforma protestante sono numerose tuttavia due sono quelle di
fondo. La prima si interroga sulle ragioni per cui, nonostante la
scomunica papale e la messa al bando imperiale, la Riforma si è così
largamente diffusa in Europa, mettendo radici profonde nel popolo, così da
diventare, per circa metà della cristianità europea una scelta irrevocabile. Si
possono dare due risposte. La prima è che un’adesione così massiccia e convinta
dipese dalla sensazione di molti che la Riforma era la risposta adeguata all’esigenza
universalmente avvertita di un rinnovamento profondo e generale della Chiesa.
La seconda è che la forma (fedeltà alla Sacra Scrittura) e la sostanza
(annuncio della grazia immeritata e incondizionata) del messaggio della Riforma
affrancavano le coscienze cristiane da molte ansie e inquietudini , rendendole
sicure e libere nella fede.
Alla domanda se fu la Riforma oppure il suo
rifiuto a causare la rottura dell’unità della Chiesa d’Occidente (del resto già
seriamente incrinata dalle dissidenze valdese e Hussita, si può rispondere
osservando che la scomunica (probabilmente affrettata e troppo sbrigativa) di Lutero senza dubbio complicò una
situazione gia difficile rendendo del tutto problematica una soluzione positiva della crisi. D’altra
parte nel conflitto tra Roma e Lutero le divergenze erano profonde. Per Lutero
, in particolare, l’esperienza di fede
si basa sulla Scrittura. La parola biblica che risuona nella Sacra scrittura
era (ed è) l’autorità immediata e ultima della fede della Chiesa. In queste
condizioni la rottura, allora, non poté essere evitata.
Oggi nel dialogo ecumenico , c’è
consenso tra le chiese nel riconoscere in primo luogo che la Bibbia è il canone
fondamentale della Chiesa, cioè la
misura, la regola e il nutrimento della sua fede, e in secondo luogo che nella
definizione della verità cristiana entrano in gioco, insieme alla Sacra
scrittura, anche la tradizione e il magistero (nelle varie forme in cui sono
intesi e vissuti nelle diverse chiese e confessioni) . Non c’è però ancora un
consenso ecumenico che illustri in modo soddisfacente per tutti il primato,
cioè la canonicità, della Scrittura rispetto alla tradizione e al magistero.
Tutte le Chiese cristiane riconoscono l’importanza primordiale della Sacra
Scrittura e il suo valore unico per la fede, esse però non traggono ancora da
questo riconoscimento le stesse conseguenze.
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