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sabato 22 giugno 2013

RELIGIONE ETRUSCA

RELIGIONE ETRUSCA

Le comuni credenze religiose furono di fondamentale importanza per l’affermarsi della potenza etrusca. Infatti le singole città – stato sarebbero state incapaci di affermarsi, se non fossero state unite in una federazione che traeva coesione proprio dalla fede e dai periodici incontri delle feste religiose. Gli dei adorati dagli Etruschi erano molti, alcuni locali, altri di origini sicuramente greca. Il dio principale era il potentissimo Tinia , associato con Uni , che corrisponde alla dea Giunone e con Minerva, la Pallade Atena dei greci. L’identificazione di molti dei locali con divinità greche è sorprendente e ripropone il problema  delle origini di questo popolo . Tra le pratiche religiose  etrusche assumeva un’importanza fondamentale  quella della divinazione , praticata dagli aruspici. Questi indovini erano così famosi e accreditati che persino i romani , più tardi li vollero presso di se, e li aggregavano anche agli eserciti che partivano per la guerra..
Ogni città etrusca possedeva numerosi templi, di cui però ci restano  poche tracce , poiché alla conquista romana ben poco rimase in piedi dell’antica architettura etrusca. Uno dei pochi capolavori d’arte sacra giunti sino a noi e un gruppo di due maestosi cavalli alati che adornavano la facciata di un tempio a Tarquinia.
Gli Etruschi usavano costruire le dimore dei morti a imitazione  di quelle dei vivi , e perciò le loro necropoli hanno l’aspetto di estese città, con strade che s’intersecano, tombe che si allineano una accanto all’altra, con belle facciate architettoniche  che imitano le case e i templi. Le forme dei sepolcri variano da luogo a luogo, a seconda dei materiali disponibili.
Dove era possibile, gli Etruschi preferivano scavare le stanze funebri nel tufo, una roccia tenera tipica delle colline dell’Etruria .Nel tufo, per esempio, sono scavate le grandi tombe di Tarquinia, famose per i bellissimi affreschi dipinti sulle pareti, su uno strato di gesso e calce.
Ancora oggi si continua a scavare per portare alla luce nuove tombe, in varie necropoli; gli scavi permettono di recuperare un incredibile quantità di materiale archeologico, terrecotte, bronzi, piccoli oggetti in metallo finemente lavorato che insieme alle numerose pitture funebri ci permettono di conoscere  fin nei minimi particolari i costumi e la vita  di questo popolo che non ha lasciato una storia scritta delle vicende che lo portarono allo splendore  e alla decadenza.
Di solito le necropoli sono allineate lungo le strade che escono dalla città. Alcune occupano una superficie di vari chilometri quadrati. Purtroppo nel corso dei secoli molte tombe fra le più ricche sono state profanate  dai ladri e saccheggiate. Un esempio abbastanza completo della struttura urbanistica delle città etrusche ci è dato dagli scavi di Marzabotto, che hanno portato alla luce un vasto centro abitato. Dalle rovine dissepolte in questa località abbiamo la conferma che le citta avevano strade rettilinee intersecatesi ad angolo retto, lungo le quali sorgevano grandi caseggiati rettangolari, detti “ insulae” , che più tardi i Romani copiarono.
Le strade erano ben selciate, e fornite di pietre rialzate per il passaggio dei pedoni, qualcosa di molto simile alle moderne strisce pedonali. Quelle principali erano larghe anche quindici metri e dotate di un sistema  di fognature molto perfezionato.. I materiali con cui venivano costruiti case e palazzi erano piuttosto vari: la pietra era usata soprattutto per le fondamenta , mentre per le parti in elevazione si impiegavano in abbondanza mattoni e legname.
Di solito ogni città possedeva nel punto più elevato un acropoli, con templi e altari dedicati ai numerosi dei. Interi rioni erano abitati da stranieri, specialmente Greci, che si dedicavano all’artigianato e al commercio.


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