RELIGIONE ETRUSCA
Le comuni credenze religiose
furono di fondamentale importanza per l’affermarsi della potenza etrusca.
Infatti le singole città – stato sarebbero state incapaci di affermarsi, se non
fossero state unite in una federazione che traeva coesione proprio dalla fede e
dai periodici incontri delle feste religiose. Gli dei adorati dagli Etruschi
erano molti, alcuni locali, altri di origini sicuramente greca. Il dio
principale era il potentissimo Tinia , associato con Uni , che corrisponde alla dea Giunone
e con Minerva, la Pallade Atena
dei greci. L’identificazione di molti dei locali con divinità greche è
sorprendente e ripropone il problema
delle origini di questo popolo . Tra le pratiche religiose etrusche assumeva un’importanza fondamentale quella della divinazione , praticata dagli
aruspici. Questi indovini erano così famosi e accreditati che persino i romani
, più tardi li vollero presso di se, e li aggregavano anche agli eserciti che
partivano per la guerra..
Ogni città etrusca possedeva numerosi
templi, di cui però ci restano poche
tracce , poiché alla conquista romana ben poco rimase in piedi dell’antica
architettura etrusca. Uno dei pochi capolavori d’arte sacra giunti sino a noi e
un gruppo di due maestosi cavalli alati che adornavano la facciata di un tempio
a Tarquinia.
Gli Etruschi usavano costruire le
dimore dei morti a imitazione di quelle
dei vivi , e perciò le loro necropoli hanno l’aspetto di estese città, con
strade che s’intersecano, tombe che si allineano una accanto all’altra, con
belle facciate architettoniche che
imitano le case e i templi. Le forme dei sepolcri variano da luogo a luogo, a
seconda dei materiali disponibili.
Dove era possibile, gli Etruschi
preferivano scavare le stanze funebri nel tufo, una roccia tenera tipica delle
colline dell’Etruria .Nel tufo, per esempio, sono scavate le grandi tombe di
Tarquinia, famose per i bellissimi affreschi dipinti sulle pareti, su uno
strato di gesso e calce.
Ancora oggi si continua a scavare
per portare alla luce nuove tombe, in varie necropoli; gli scavi permettono di
recuperare un incredibile quantità di materiale archeologico, terrecotte,
bronzi, piccoli oggetti in metallo finemente lavorato che insieme alle numerose
pitture funebri ci permettono di conoscere
fin nei minimi particolari i costumi e la vita di questo popolo che non ha lasciato una
storia scritta delle vicende che lo portarono allo splendore e alla decadenza.
Di solito le necropoli sono
allineate lungo le strade che escono dalla città. Alcune occupano una superficie
di vari chilometri quadrati. Purtroppo nel corso dei secoli molte tombe fra le
più ricche sono state profanate dai
ladri e saccheggiate. Un esempio abbastanza completo della struttura
urbanistica delle città etrusche ci è dato dagli scavi di Marzabotto, che hanno
portato alla luce un vasto centro abitato. Dalle rovine dissepolte in questa
località abbiamo la conferma che le citta avevano strade rettilinee
intersecatesi ad angolo retto, lungo le quali sorgevano grandi caseggiati
rettangolari, detti “ insulae” , che più tardi i Romani copiarono.
Le strade erano ben selciate, e
fornite di pietre rialzate per il passaggio dei pedoni, qualcosa di molto
simile alle moderne strisce pedonali. Quelle principali erano larghe anche
quindici metri e dotate di un sistema di
fognature molto perfezionato.. I materiali con cui venivano costruiti case e
palazzi erano piuttosto vari: la pietra era usata soprattutto per le fondamenta
, mentre per le parti in elevazione si impiegavano in abbondanza mattoni e
legname.
Di solito ogni città possedeva
nel punto più elevato un acropoli, con templi e altari dedicati ai numerosi
dei. Interi rioni erano abitati da stranieri, specialmente Greci, che si
dedicavano all’artigianato e al commercio.
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