Esiste
un antico poema indiano , Mahabharata, nel quale appare istruttivo il dialogo
fra il guerriero Arjuna, l’eroe del poema,
e Krishna, suo amico e consigliere. Siamo alla vigilia della grande
battaglia di Kurukshetra, località vicina a Delhi. La conversazione verte sui
doveri degli esseri umani in generale e di Arjuna in particolare e vede i due
personaggi sostenere concezioni radicalmente opposte.
Arjuna esprime le sue
profonde perplessità sul fatto di prendere parte alla battaglia, non ha dubbi
che si tratti di una guerra giusta ed è convinto che la sua fazione sia la più
forte. A turbarlo è il fatto che in questa battaglia dovrà uccidere un gran
numero di persone e che sarà una carneficina. Aggiunge inoltre che forse
sarebbe meglio non combattere e dare all’avversario quello che lui richiede (
territorio proprio)
Krishna si oppone e la sua
risposta si concentra sull’importanza di fare il proprio dovere, senza guardare
alle conseguenze. Cioè combattere senza guardare gli esiti dello scontro.
Questa sua posizione derivava dal volere difendere il regno dal nemico
invasore……………..
Poema
scritto nel VII- VI secolo a.C.
Il
16 luglio 1945 Julius Robert Oppenheimer , responsabile dell’equipe americana
che durante la seconda guerra mondiale mise a punto la bomba atomica, quando
constatò la forza spaventosa della prima esplosione nucleare realizzata
dall’uomo citò le parole pronunciate da Krishna, nella Mahabharata, per
giustificare il proprio impegno tecnico professionale a dotare di una bomba
quella che era chiaramente la parte giusta in quei giorni. Oppenheimer, il
fisico, segui il consiglio che Arjuna, il guerriero, aveva ricevuto da Krishna
circa il dovere di servire la giusta causa con le armi. Più tardi sollevando
dubbi sul proprio contributo alla creazione della bomba, lo scienziato avrebbe
considerato a posteriori le circostanze: “ Quando sei alle prese con qualcosa
di tecnicamente allettante, vai avanti e lo realizzi. Ti interroghi su ciò che
hai fatto solo dopo che hai centrato il tuo obbiettivo tecnico”.
Nonostante
il dovere di andare avanti Oppenheimer avrebbe dovuto riflettere anche sui
timori di Arjuna , anziché lasciarsi affascinare solo dalle parole di Krishna.
Come è pensabile che da un tale massacro possa venire qualcosa di buono? E
perché dovrei limitarmi a fare il mio dovere di fisico, senza tenere conto di
tutte le conseguenze inclusa la morte e la desolazione che le mie azioni
causeranno?
Ecco
perché quando si realizza una azione bisogna sempre pensare alle conseguenze
prima che la predetta avvenga. Ma insieme allo scienziato era dovere del
governo Americano riflettere su ciò che sarebbe potuto avvenire. Chi ha in mano
il potere ha sempre degli obblighi verso i popoli della terra.
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