geronimo

giovedì 15 maggio 2014

CONFUCIANESIMO 1

CONFUCIANESIMO

Religione sorta dall’insegnamento di Confucio nella Cina del secolo V a.C. in risposta ad un esigenza d’ordine particolarmente sentita in quel periodo di confusione  ed incertezza per una grave crisi  politico-sociale  . L’idea base era di inserire il sistema politico-sociale cinese nell’ordine cosmico , rendendolo così “assoluto” e capace di offrire all’individuo sicurezza  e garanzia di salvezza . La realizzazione dell’idea richiedeva : la ricerca dei legami tra nazione cinese e cosmo; l’organizzazione della nazione cinese modellata sulle strutture cosmiche; la codificazione di norme di comportamento a cui attenersi per partecipare  vantaggiosamente all’ordine ristabilito e per contribuire alla sua stessa  edificazione.  Cercare i legami della nazione cinese con il cosmo significa  studiarne la storia, le tradizioni, gli antichi usi e costumi. Questo fu lo studio iniziato da Confucio e da lui raccomandato ai suoi discepoli. Furono raccolti in libri canonici (ching) antichi testi e documenti concernenti resoconti annalistici, riti, miti, poesie ecc.. Tutto il materiale fu vagliato ed elaborato in funzione del disegno ordinatore di base. Lo studio dei ching, divenuto nel confucianesimo una vera e propria pratica religiosa, forniva il modello di un regno ideale, quello che secondo Confucio sarebbe stato dei primi re cinesi, governato con saggezza e con giustizia. Nell’edificazione di un regno simile si può dire che consista il fine ultimo  del confucianesimo. Al punto che il regno finisce per identificarsi lo stesso cosmo e i legami cosmici a cui lo si voleva ancorare perdono la loro realtà metafisica e si trasformano in immagini. Per esempio “ Chi governa mediante la propria virtù è come la stella polare che è fissa al suo posto e tutte le stelle la onorano” (dai dialoghi di Confucio, II,1) L’unico elemento cosmico divinizzato (e dunque considerato come realtà metafisica) che il confucianesimo accoglie dalla più antica religione cinese è il Cielo (T’ien) sentito come una suprema autorità e fonte dell’autorità terrena del sovrano. A questi fa capo l’organizzazione confuciana della nazione cinese che è poi la teorizzazione in chiave religiosa  del feudalesimo già esistente: una società rigidamente gerarchizzata a forma di piramide con l’imperatore al vertice. In questo sistema le norme di comportamento codificate dal confucianesimo (li) assumono il significato di riti o azioni culturali, in quanto è per loro mezzo che si realizzano l’integrazione dell’individuo al sistema e il riconoscimento dei valori gerarchici che lo sostengono. L’osservanza del li ,equivale all’osservanza delle leggi cosmiche e pertanto garantisce dall’arbitrario, dal fortuito, dal casuale, che in ogni religione è sentito come un pericolo, il rischio di vivere nella storia. I riti divinatori, anch’essi considerati dal confucianesimo, contribuiscono per la loro parte  all’eliminazione della rischiosa “casualità” , secondo teorie mantiche  e pratiche che risalgono  alla più antica religione cinese.. A questa ancora risale il culto degli antenati che il confucianesimo organizza e incoraggia , quasi che la figura della nazione cinese  si realizzi appieno come comunità dei morti e dei viventi: le generazioni si susseguono, mentre l’impero rimane ; nell’impero è dunque la salvezza  delle generazioni, nell’impero è la garanzia  che di esse se ne conserverà memoria . L’immagine del confucianesimo  che risulta dalla sua traduzione nei termini della nostra cultura può esserequella di un sistema politico-filosofico più che religioso, ma le realtà cinesi sono  per lo più intraducibili e comunque difficilmente contenibili nei nostri concetti di politica , di filosofia e di religione. Valga da esempio ciò che viene solitamente tradotto come “virtù umanitaria” o “umanità” (jen). E’ qualcosa che rende umano il rapporto tra gli uomini e che il confucianesimo sembra considerare soltanto in vista di quella  realtà superumana  che era l’Impero. Ma se talvolta jen può essere inteso come “amore” per gli uomini, altre volte appare piuttosto una pratica utilitaristica (Non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te stesso”, Confucio, Dialoghi, XII,2) o addirittura “rispetto umano”. L’amore per gli uomini diventa poi amore di giustizia, per cui può significare  persino “odio” per gli uomini malvagi: “ Soltanto chi possiede jen è capace di amare e di odiare la gente” Confucio, Dialoghi IV 3).
Il modello di ricerca di un collegamentotra nazione cinese e cosmo si svolse successivamente  anche nella ricerca di un collegamento  tra uomo (cinese) e natura umana. Tale ricerca portò a sopravvalutare la natura umana  come orientamento per l’uomo culturale cinese: Mencio, asserendo la bontà innata nell’uomo, aprì il confucianesimo a prospettive universalistiche . Ma in realtà il confucianesimo rimase la religione del sistema cinese. Anche a prescindere dalle reazioni all’apertura di Mencio, per esempio il maestro Hsun-tze, per il quale la natura  umana è cattiva e deve essere modificata dalla cultura e i cui principi informarono la successiva scuola legalistica (Fa Chia) , il confucianesimo rimase sostanzialmente chiuso entro i limiti dell’idificazione dell’impero cinese. Condannato durante la dinastia Ch’in (editto 213 a.C.: distruzione dei libri), tornò subito dopo in auge con la dinastia Han, durante la quale si formarono l’ortodossia confuciana e il canone dei libri. Arricchitosi d’implicazioni metafisiche (dinastia Sung, secolo X-XIII: neoconfucianesimo) grazie anche all’influsso di religioni concorrenti quali il buddhismo e il taoismo, restò tuttavia valido per la sua originaria ed essenziale funzione  di sistema ordinatore della cultura nazionale cinese. Sui testi confuciani si preparava la classe dirigente cinese e pertanto dal confucianesimo fu condizionato, si può dire fino ai giorni nostri, ogni sviluppo della civiltà cinese.

CONFUCIO
(cinese K’UNG FU-TZU, il venerabile maestro K’UNG), il maestro fondatoredel confucianesimo (Lu, Shantung, 551-479 a.C.) Figlio di un capitano del regno di Lu, rimase orfano di padre a tre anni; visse in povertà, accontentandosi del magro onorario pagatogli dai discepoli, che numerosi accorrevano alle sue lezioni. Nell’insegnamento (limitato alla scrittura, al calcolo e alla musica che per la prima volta vengono insegnati a persone comuni, non ai soliti aristocratici), Confucio tramanda gli insegnamenti antichi. A 50 anni diventa ministro del feudo di Lu ma, incompreso, abbandona la carica  poco dopo. Inizia una lunga serie di viaggi  alla ricerca di un principe  che lo segua nelle sue teorie.. Stanco e deluso, fa ritorno a Lu all’età di 68 anni  per dedicarsi completamente all’insegnamento  e al commento dei testi classici . Le sue considerazioni si focalizzano soprattutto sulle relazioni umane (nell’ambito sia della famiglia sia della società) ; oltre a ciò viene posta la massima attenzione ai “Riti” che servono per tutelare l’ordine . Capo della società cinese è l’imperatore , detto “Figlio del Cielo” proprio perché è l’unico mediatore fra gli uomini e il cielo . Le idee di Confucio hanno condizionato la società cinese per circa duemila anni e vennero divulgate anche in Corea e in Giappone. La parte morale dei suoi insegnamenti  fu raccolta negli Analecta, mentre 6 Classici avrebbero rappresentato per secoli la base di tutti gli esami che i “letterati” dovevano sostenere per accedere ad una qualunque carica di governo.

Confucio fu venerato a tal punto che gli furono dedicati vari templi.

Nessun commento:

Posta un commento