geronimo

venerdì 12 marzo 2010

storia di un borgo


La madonna del Pozzo Patrona di Brozzi viene venerata dal lontano 1584. L'immagine della vergine affrescata su frammento murario è conservata nella cappella a Lei dedicata in via di Brozzi 466.

Nel territorio che costituì l'antico comune di Brozzi il culto della Madonna assunse una devozione particolare. L'immagine di Maria è rafigurata in quasi tutti i tabernacoli: a Lei sono dedicati la chiesa di Peretola e i diversi oratori dellazona. Infatti a quello della Madonna del Pozzo fanno corona la Cappella Bargiacchi, la Madonna del Terrazzo, la SS.Vergine della Pietà alla Cupolina, la compagnia della SS: Annunziata a Peretola e la Mdonna del piano in Val di Rose (nel comune di Sesto F.no) Oratori e Tabernacoli custodivano propri ulti e tradizioni: Si tramanda come nelle solenni ricorrenze di queste espressioni di culto popolare, il trato distrada prospiciente l'oratorio della Madonna del Pozzo venisse coperto con un grande telo: Alla Cupolina la processione dell'8 settembre traversava l'oratorio per tornare alla parrocchia. Più significativa la tradizione riguardante il grande tabernacolo mediceo a Peretola detto " la Madonna delle Palle" ove una volta l'anno veniva approntato un altare nella strada per celebrare la messa. Ogni oratorio ha la sua leggenda riguardante la fondazione sempre ritenuta miracolosa ma scaturita da un principio di verità.

L'origine dell'oratorio della Madonna del Pozzo inizia da un curioso episodio tramandato dalla memoria popolare e storicizzato da un pievano di S. Martino a Brozzi. Lungo l'antica strada che da Firenze conduce al mare, nel tratto oggi via di Brozzi, esisteva un pozzo ad uso pubblico che, per la sua posizione, permetteva di rinfrancarsi a viandanti, pellegrini e bestie da tiro. Presso questo pozzo, durante un gioco che comportava l'uso di sassi circolari detti " murielle" uno di questi finì nel pozzo dalla cui profondità si levò un lamento; la cosa tanto incuriosì i Brozzesi che, asciugato il pozzo, ebbero la sorpresa di rinvenire un pezzo di muro con sopra dipinta l'immagine della Madonna con Gesù bambino. La cronaca ci tramanda le difficoltà del recupero della sacra immagine, pesante un quintale e mezzo, che godè subito di particolare venerazione tanto che venne alloggiata in un tabernacolo appositamente costruito presso il pozzo ove era stata rinvenuta.

Dalla conaca dell'evento, redatta dal pievano Domenico Ghisi negli anni 1623-1651, sappiamo essere il pozzo annesso alla casa di Bernardo Paoli con tutto ciò che ne seguì fino alla realizzazione dell'oratorio attuale.

Correva l'anno 1584 quando nel giorno dell'Assunzione, l'immagine si rivelò miracolosa: Alcuni frati francescani di passaggio si fermarono al pozzo per rinfrescarsi e, dopo avere dedicato la consueta devozione al tabernacolo si accorsero come i gigli che lo adornavano, nonostante la calura estiva, si mantenessero freschi emettendo un profumo soave; passata la voce iniziò un pellegrinaggio che coinvolse anche i paesi circostanti frutando in elemosine 800 scudi, sufficienti ad erigere un oratorio a protezione del tabernacolo; ma il progetto venne rimandato.

Il problema della costruzione di un oratorio si ripresentò negli anni 1593-1609 quando al pievano Girolamo Incontri si avvicendò suo nipote Guglielmo Mannini il quale fece erigere, a protezione del tabernacolo, una primitiva cappella assai modesta che occupava la sede stradale sporgendo braccia 3 (centimetri 180) per una larghezza di braccia 6. Pozzo e Tabernacolo, poichè erano allineati sul filo stradale, non permettevano la possibilità di realizzare un oratorio di firma diversa come precedentemente era stato fatto per quelli della Madonna del Terrazzo, di Sant'Anna e della Cupolina, costruiti sulla sede stradale. Inoltre un oratorio in senso classico avrebbe anche precluso l'accesso al pozzo e pertanto è facile ipotizzare un primitivo oratorio, privo della consueta profondità, qualcosa più simile ad una loggetta. Di tal forma e con analogo fatto è l'oratorio della madonna a Piè di Piazza a Pescia.

Nel 1612 alla pieve di Brozzi si avvicendò Pier Lorenzo Zaffini il quale trovò la piccola Cappella in completa rovina, tanto che si fece carico di prograrmarne la ricostruzione. La vicenda la troviamo conclusa nel 1630 quando il già citato pievano Domenico Ghisi raccolse e scrisse le notizie alle quali ci siamo attenuti.

La nuova Cappella fu ricavata da una comune abitazione di proprietà di Elena Bonsi, donna devota che abitava in una villa a Quaracchi, la quale si appropriò dell'oratorio e della venerata immagine facendone uso privato. Finalmente nel'anno 1637, dopo continue richieste dei parrocchiani, fu possibile rendere accessibile l'oratorio grazie alla disponibilità di Francesco Bonsi, il quale a proprie spese, realizò l'altare in pietra che attualmente racchiude la Madonna del Pozzo, patrona di Brozzi, collocata al centro di un dipinto di Alfonso Boschi raffigurante San Martino e San Carlo Borromeo sormontati da un gruppo di angeli. Nel frontone l'altare reca la scritta " refugium peccatorum". Ai Bonsi si deve anche la realizzazione del portale sormontato dal loro stemma gentilizio: L'oratorio restò a lungo sotto il patronato di questa famiglia e solo nel 1847 lo troviamo passato dal cavalier Lorenzo Bonsi al principe Mori Ubaldini.

Molti furono i miracoli attribuiti alla Madonna del Pozzo, ne riportiamo alcuni a suo tempo pubblicati da Mons. Carlo Celso Calzolai, che molti ricorderanno giovane cappellano in San baigio a Petriolo. Michele Guidi di Castello, da trent'anni ammalato di " umidezza" tornò guarito dopo aver venerato la madonna del Pozzo. Matteo di Iacopo Paoli Sammoro, Andrea Moschini,Tesso di Ripoli e Bastiano Batocchi di San Donnino riacquistarono la vista.

Come abbiamo detto sul portale dell'oratorio campeggia lo stemma dei Bonsi raffigurante una ruota, tanto che furono detti anche Bonsi Della Ruota. Tracce di questacasata sono ancora identificabili sul territorio circostante Brozzi: la ruota campeggia nell'architrave di un camino del secolo XV in una casa in via di Peretola 94, stemma che ritroviamo scolpito nel cartiglio di volta di un portale seicentesco al numero 61 di detta via dove, all'interno di questa casa, sul lavabo è ripetuta la ruota sormontata dalle seste ad indicare l'origine del Sesto della famiglia. I Bonsi, molto religiosi, furono patroni anche dell'oratorio della Madonna del Pianto ae alcuni ebbero la dignità cardinalizia. La loro cappella cittadina è nella chiesa di San Gaetano.

Leopoldo II, detto Canapone, quando nel 1825 volle assistere alla processione del Corpus Domini a Brozzi: "... destava meraviglia vedere le campagnole prodemente vestite, l'ornamento loro di seta, le perle che portavano al collo " . Questo flash di prosperità locale fu dovuto all'industria della paglia che proprio in quegl'anni raggiunse il massimo della sua prosperità.

L'oratorio della madonna del Pozzo è dotato di sagrestia e di un piccolo campanile a vela, si presenta nell'aspetto dato nel secolo XVII; il tutto, ben conservato, costituisce tutt'oggi riferimento nel borgo di Brozzi. In documento del 20 gennaio 1809, redatto dal pievano Giuseppe Beni e conservato nell'archivio di stato si legge: " portai al nuovo palazzo della Comune di Brozzi situato in luogo detto in faccia alla Madonna del Pozzo".

Il pozzo situato sulla destra della facciata dell'oratorio era inglobato nella casa confinante e si poteva attingere l'acqua mediante un'apertura a mò di finestra ma demolito negli anno sessanta del secolo scorso.

Alla Madonna del Pozzo, patrona di Brozzi, è dedicata una rarissima immagine votiva stampata nel 1921 dalla prestigiosa tipografia del Collegio Francescano di San Bonaventura a Quaracchi; un esemplare di questa immagine, forse più antica, è conservata dalla famiglia Cherubini a Brozzi e in questa si documenta lo stato del dipinto prima del restauro.

Tratto dalla ricerca storica di Marco Conti


PREGHIERA


O Maria, che col titolo " Madonna del Pozzo" il pololo di Brozzi da secoli ti onora e ti venera, volgi su di noi il tuo sguardo benigno.

Proteggi le nostre famiglie e fa che sempre più amino e seguono il tuo figlio e Salvatore nostro Gesù.

Nessun commento:

Posta un commento