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domenica 21 marzo 2010

L' ADULTERIO Dal vangelo di Giovanni

V Domenica di quaresima (GESU' DISSE ALL'ADULTERA )



Il vangelo di Giovanni ci propone l'episodio dell'adultera: gli scribi e i farisei tendono un tranelo a gesù per poterlo accusare. Ma, inaspettatamente, la trappola non riesce e , anzi da accusatori, i farisei diventano accusati. Con il suo comportamento, Gesù smaschera le ipocrisie, le ingiustizie, i pregiudizi e mette ognuno di fronte alle proprie responsbilità. Nessuno può ergersi a giudice degli altri e ritenersi esente da colpa. Chi meglio di Cristo poteve dare un giudizio equo e condannare la donna ? Eppure nemmeno Lui lo fa, anzi, invita i presenti a riflettere sulla propria vita, a considerare i propri errori e , a poco a poco, quanti si erano riuniti intorno all'adultera per lapidarla se ne vanno.
Gesù allora, lascia andare la donna e la esorta a non peccare più. Ella comprende che Cristo non è venuto per condannare, ma per salvare quanti soffrono sotto il potere del peccato. Egli è il liberatore, colui che solo può offrire all'uomo il riscatto dalla schiavitù del male e del maligno. Gesù è venuto a togliere il peso alle pietre che avrebbero segnato la nostra condanna, affidando all'uomo un invito radicale: Va' e d'ora in poi non peccare più

Nicola Gori

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Commento

Il vangelo di oggi appare come un magnifico invito all'uomo a non giudicare se poi non vuoi tu stesso essere giudicato, aggiungo io.

Sopra si parla dell'adultera ma a parere mio si interpreta come l'adulterio dell'uomo (sia uomo che donna) sia perennemente perpetrato nei confronti di Dio.

Bisogna riuscire a capire gli altri, di qualsiasi condizione sociale, religiosa, di razza o sessuale. Questo è possibile solamente se l'uomo impara a dialogare con il prossimo. Solo attraverso il dialogo si instaura un rispetto reciproco senza pregiudizio. Quando non si conoscono le cose e le persone, è probabile che se ne abbia paura, ma se piano piano impariamo a conoscerle nel rispetto reciproco, e dialogando fino allo sfinimento, saremo, un giorno, in grado di non giudicare più il prossimo, ma solamente a rispettarlo secondo gli insegnamenti che ci ha dato Gesù.


Evy

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