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martedì 30 marzo 2010

Comune di Brozzi



COMUNE DI BROZZI (1809 - 1928)

Il confine del Comune di Brozzi corrisponde ai borghi che fino al 1424 costituirono la podesteria di Brozzi divenuta comune nel 1809. Questi confini sono: S. Donnino, S. Andrea a Brozzi, San Martino a Brozzi, S. Lucia a La Sala, San Piero a Quaracchi, San Biagio a Petriolo, Santa Maria a Peretola.

CENNI DI STORIA

Brozzi fu comune autonomo dal fino al 1928, quando con il R.D. 2562 1/11/1928, che prevedeva l'espansione del territorio comunale della città di Firenze, fu suddiviso tra i comuni di.Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa
Il comune aveva un'estensione di circa 16 km² e, al momento della soppressione, circa 12000 abitanti ripartiti tra il capoluogo e le frazioni di San Donnino, Quaracchi, Petriolo, Peretola e La Sala. Lo stemma del comune, adottato al momento dell'Unità d'Italia, mostrava una palude con sullo sfondo delle montagne, due uccelli acquatici in volo e un cielo nuvoloso; immagine che si ispirava alla piana dell'Osmannoro, allora sotto la giurisdizione brozzese. Sempre al momento della soppressione, il comune di Brozzi confinava con quelli di Firenze,Casellina e Torri, Signa,Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino.
Brozzi aveva un'economia basata sull'agricoltura e sulla tradizionale lavorazione artigiana della paglia (cappelli), diffusa in tutta la piana fiorentina occidentale; rinomate erano le famose scope di saggina e il comune ospitò anche una grande industria chimica, l'Ausonia, nella frazione di San Donnino.
Il crescere delle attività artigianali e di un diffuso associazionismo popolare (Società di Mutuo Soccorso) fece sì che presto Brozzi fosse protagonista nelle lotte sociali e politiche: le "trecciaiole" di Brozzi furono protagoniste dello sciopero del 1896 grande partecipazione vide lo sciopero del pane del 1898 e nel 1909 fu eletto un sindaco socialista nella persona di Giuseppe Ceramelli. Il comune venne retto da amministrazioni di sinistra fino al 1923. Alle elezioni politiche del 1921 grande fu il successo delPCd’I ,divenuto partito di maggioranza relativa con circa il 36% dei voti anche se comunque il PSI riuscì a conservare la maggioranza in consiglio comunale alle elezioni amministrative.
La vita del comune di Brozzi si esaurì nel 1928 nell'ambito della generale riforma delle circoscrizioni comunali e provinciali attuata dal governo fascista: il capoluogo con le frazioni di Quaracchi,Petriolo e La Sala passò sotto il comune di Firenze; la piana dell'Osmannoro sotto Sesto Fiorentino; la frazione di San Donnino sotto Campi Bisenzio ed una piccola parte presso il fiume Arno sotto Signa
Monumenti
LaChiesa di San martino a Brozzi risale a poco dopo l'anno Mille, anche se l'aspetto attuale è rinascimentale, restaurata nell'Ottocento.
La chiesa S. Lucia alla Sala risale al XI secolo fu rifatte nel secolo XIII
La chiesa di S. Maria a Peretola ebbe origini dal secolo X
La chiesa di San Biagio a Petriolo ebbe origine nel secolo XI
La chiesa di San Piero a Quaracchi ebbe origine dal secolo VIII
La chiesa di Sant’Andrea in San Donnino ebbe origine nel XI secolo



Citazioni letterarie, musicali e televisive]

« Ma che? siccome ad un che sempre ingolladel ben di Dio, e trinca del migliore,il vin di Brozzi, un pane e una cipolla »

(Lorenzo Lippi, Il Malmantile racquistato)


« Nanni Russa del Braccio, ed Alticardoconducon quei di Brozzi e di Quaracchi,che, perché bevon quel lor vin gagliardo,le strade allagan tutte co' sornacchi. »

(Lorenzo Lippi, Il Malmantile racquistato)
Nel 1593 il Collegio degli Osti di Firenze lanciava una scherzosa condanna contro gli Accademici della Crusca in cui si stabiliva che ai dotti linguisti non venisse servito altro che il pessimo vino delle "Cinque Terre di Toscana" ovvero Brozzi, Quaracchi, Peretola, San Donnino e Lecore, così chiamate in contrappasso alle celebri Cinque Terre liguri, produttrici di vini eccellenti. Il vino di queste terre, a detta degli osti era particolarmente cattivo e sapeva di botte, di secco, di muffa, di leno, di cuoio, di marcorella. Un proverbio tradizionale fiorentino assegna anche agli abitanti della zona un'imbarazzante nomea: "Peretola, Brozzi e Campi la peggio genia che Cristo stampi."
Per concludere le citazioni letterarie, Brozzi ed alcune sue ex frazioni vengono nominate da Aldo Palazzeschi nelle prime pagine del romanzo delle sorelle Materassi
In campo lirico, il compositore Gaetano Donizetti ambientò la sua opera Le convenienze e le inconvenienze teatrali (1827) in un teatro di Brozzi.
Nel 1963 Brozzi divenne famosa in tutta Italia grazie alla trasmissione della Rai Il Giocondo durante la quale Raimondo Vianello si cimentava nel personaggio di Osvaldo Bracaloni, un carrellista televisivo toscano che ripeteva sempre "Noi di Brozzi, più che tu ci sfotti e più che tu ci aizzi!".
Cittadini illustri]
Brozzi diede i natali a Sesto Caio Baccelli, detto anche "lo strolago di Brozzi", astronomo e cabalista vissuto nel XVI secolo e ideatore di un almanacco annuale per agricoltori che viene pubblicato ancora oggi. Nativo di Brozzi, secondo fonti coeve, è anche lo storico francescano Fra Niccolò Papini (1751-1834), Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali (1803-1809). Angelo Fagioli, antifascista
Quanto sotto scritto viene tratto dal Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana di
Emanuele Repetti, 1776- 1852
BROZZI nel Val D’Arno fiorentino: Varie Borgate lungo la strada Regia fra Firenze i il Poggio a Caiano portano il nome comune di Brozzi, le quali costituiscono la massima parte delle Comunità omonima, nella Giurisdizione e 4 miglia toscane all’incirca da Sesto, diocesi e compartimento di Firenze, da cui la pieve di Brozzi è 5 miglia toscane a ponente…Trovansi i borghi di Brozzi alla destra ripa dell’Arno in una bassa pianura, la quale sarebbe tuttora un pantano senza molti fossi e dogaje, che in tutte le direzioni l’attraversano per mantenerla asciutta. I nomi di padule, di Piscina, d’Isola, di Quaracchi e di Lecore, rimasti ad alcune campagne presso Brozzi,danno bastamente argomento per credere, che la pianura di che si tratta, anche nei secoli più remoti, fosse soggetta ad essere coperta o isolata dalle acque. Tutto ciò per altro non impedì agli uomini di fabbricare presso i vicini Paduli le loro abitazioni, raccolte in borgate nei posti più difesi dagli argini e dalle dogaje. Le memorie superstiti di Brozzi, di San Donnino, di Quaracchi, ed altri annessi, rimontano al secolo IX. La più antica di esse è datata in Quaracchi nell’anno 866. La pieve di Brozzi è citata in una bolla di Gregorio VI del 1046, relativa alla chiesa di San Donnino a brozzi, e in un istrumento del 1051 ( 25 luglio) , col quale uno dei Cattani di Cercina alienò varie corti, alcune delle quali erano poste nel piviere di Brozzi. (ARCH.DIPL.FIOR. Badia di Passignano).
Ardendo e rubando Campi e Brozzi, Quaracchi e tutte le villate d’intorno. (GIO:VILLANI, cronac.lib. IX, c. 316) Sino da questa suddetta età la Repubblica fiorentina aveva preso delle misure opportune a riparare, mediante la Dogana dell’Osmannoro, ai danni delle inondazioni della pianura di Brozzi, S. Moro e di Peretola: alla quale Dogana sotto il governo de’ Medici fu aggiunto il fosso Reale, in cui entra il fosso bandito o Macinante. D’allora in poi la contrada migliorò sempre più di condizione, e i borghi di Brozzi aumentarono vistosamente di popolazione.
COMUNITA’ DI BROZZI
Il territorio comunicativo di Brozzi occupa (Errata; una superficie di 14062) una superficie di 4749 quadrati, dei quali 352 quadrati sono occupati da fossi, dogaje, strade Regie e comunicative con una popolazione di 7816 abitanti (ERRATA; a ragione di 460 persone) a ragione di 1420 persone per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
Confina con sei comunità. I limiti del suo territorio sono presso che in tutti i punti costeggiati da termini naturali. A scirocco si congiunge con la comunità del Pellegrino, mediante il torrente Mugnone a partire dall’imboccatura del fosso Bandito o Macinante, sino a che il Mugnone entra nell’ Arno. Lungh’esso ha di fronte la Comunità di Legnaia sino alla foce della Greve; al di sotto della Greve la comunità della Casellina e Torri. Alla Nave di brozzi lascia l’Arno per volgersi dopo 4 miglia toscane da astro a libeccio per la strada di S. Moro, quindi lungo l’argine sinistro del fiume Bisenzio, che lascia allo sbocco del fosso Reale, avendo costà di fronte la comunità di Signa, cui subentra alla strada Regia del Poggio a Caiano quella di Campi mediante il fosso di Dogana, che fronteggia dal lato settentrionale sino alla via della Forea. Costà incontra la comunità di Sesto mediante lo stesso fosso di Dogana, attraversando di conserva il palude del Pantano a settentrione dell’Osmannoro. Di là entra nello stradone di Castello, che percorre per breve spazio sino alla via dè Gondilogi, con la quale si volge a greco-levante per ritornare a confine con la comunità del Pellegrino, da promo per la via dell’Olmatello, poi per la strada Regia di Prato e Pistola, che incontra presso la chiesa di peretola, di dove si dirige nel fosso Macinante e con esso ritorna nel Mugnone al punto sopra indicato. Due strade Regie attraversano da levante a ponente il suo territorio; quella del Poggio a caiano, che passa in mezzo alle Borgate di Petriolo, di S. Donnino,di S. Andrea e di San Martino a Brozzi. L’altra è la strada postale di Prato e Pistola , la quale passa per il piano dell’Osmannoro nella direzione da scirocco a ponente-maestro. Fra le numerose vie comunicative rotabili, aperte in diversi punti del territorio di Brozzi sonovi quelle che guidano sulla sponda dell’Arno alle navi di Petriolo e di Brozzi, la via dè Mandri con le varie sue diramazioni, e la via Nuova che attraversa con quella del fosso Dogana: a occidente dal torrente Marina e dal fosso Reale, a levante dal Mugnone, a astro dall’Arno.
Quest’ultimo fiume davanti al borgo di S. Donnino e a quello di Sala formò nei tempi scorsi due alvei, cui fu dato il nome di Bisarno, sino che, ostruttosi il ramo destro, si unirono al continente di Brozzi alcune isolette, alle quali è restato il vocabolo d’Isole d’Arno.
I territori di questa pianura sono fertilissimi in granaglie, canape, saggina e fieni, in gelsi e in legname di pioppo. Non mancano tampoco gli alberi da frutto, meno l’ulivo. La vite produce assai vino, ma fiacco e snervato. Fornisce qualche risorsa alla classe minuta del popolo la manifattura delle granate, la pesca dei granchi e quella dè gamberi, di cui abbondano i fossi di questa e delle contigue comunità di Sesto e di Campi. Ma l’industria che recò agli abitanti di Brozzi istantaneo e vistoso profitto provenne dalle copiose ricerche e dalla vaga in cui salirono pochi anni fa i CAPPELLI DI PAGLIA, i quali sogliono dai Brozzesi fabbricarsi di qualunque finezza e con diligenza grandissima. In grazia di quest’utilissima manifattura, le borgate di brozzi sono da vent’anni quasi raddoppiate di abitazioni.
In mancanza di pietra sogliono costruirsi costà i muri con i così detti cantoni, specie di smalto impastato con melletta, ghiaja e poca calcina, ridotto in forme regolari. Un tal metodo economico di edificatoria concorre sempre più all’aumento e sollecita costruzione delle case nei borghi lungo le strade che fiancheggiano l’una e l’altra ripa dell’Arno sotto Firenze.
La pieve di San Martino a Brozzi ha suffraganei 5 popoli: 1. San Donnino a Brozzi, Prioria; 2.Sant’Andrea a Brozzi; 3. San Baiagio a Petriolo, prioria; 4. San Pietro a Quaracchi; 5. Santa Lucia alla Sala.
Risiede a brozzi una magistratura Comunicativa preseduta dal suo Gonfaloniere. LaPotesteria e la sua Cancelleria è in Sesto. L’Uffizio di esazione del registro, la Conservazione delle Ipoteche, la Ruota e gli altri Tribunali sono in Firenze.
POPOLAZIONE della comunità di BROZZI a tre epoche diverse.
-nome del luogo: Brozzi , titolo della chiesa : S. Martino (Pieve), abitanti anno 1551 n° 1110, abitanti anno 1745 n° 1310, abitanti anno 1833 nà 2128
-nome del luogo : BROZZI, titolo della chiesa: S. Andrea (Prioria), abitanti anno 1745 n°181, abitanti anno 1833 n° 340
- nome del luogo: Brozzi e S. Donnino, titolo della chiesa: S. Donnino (Prioria), abitanti anno 1551 n° 997, abitanti anno 1745 n° 875, abitanti 1833 n° 1680
-nome del luogo: Peretola, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve) , abitanti anno 1551 n° 592, abitanti anno 1745 n° 771, abitanti anno 1883 n° 1271
-nome del luogo : Petriolo, titolo della chiesa: S. Biagio (Prioria), abitanti anno 1551 n° 682, abitanti anno 1745 n° 996, abitantianno 1883 n° 1460
- nome del luogo. Quaracchi, titolo della chiesa: S. Pietro (prioria), abitanti anno 1551 n° 230, abitanti anno 1745 n° 372 abitanti anno 1883 n° 501
- nome del luogo: Sala, titolo della chiesa : S. Lucia (Prioria), abitanti anno 1745 n° 338, abitanti anno 1833 n° 436
Totale abitanti anno 1551 n° 3611, totale abitanti anno 1745 n° 4843, totale abitanti anno 1833 n° 7816

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