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martedì 16 settembre 2014

VI TRASMETTO QUELLO CHE HO RICEVUTO

“VI TRASMETTO QUELLO CHE HO RICEVUTO”
La Fede ha una dimensione comunitaria. Nel capitolo 3° della Lumen Fidei il Papa Francesco riprende, sviluppa e precisa bene quest’aspetto. Innanzitutto usando un immagine molto semplice, ma bella ed efficace, afferma che “ La fede si trasmette  nella forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma si accenda da un'altra fiamma” e passa attraverso il tempo di generazione in generazione.
La lettera lo dice con chiarezza e forza. Impossibile credere da soli…. E’ possibile rispondere in prima persona, io credo, solo perché si dice anche, crediamo.
E’ una conseguenza logica della stessa vita umana. Nessuno può vivere da solo. Nessuno si è dato la fede da se stesso, così come nessuno da se stesso si è data l’esistenza.
Il Papa richiama quattro classici modi  di questa trasmissione della fede: il Credo, i Sacramenti detti appunto della fede, specie il Battesimo e l’Eucarestia, il Decalogo e la preghiera, citando il catechismo della Chiesa Cattolica.
La Chisa ha poi il compito di garantire l’unità della fede, poiché secondo il detto di San Leone Magno “ se la fede non è una, non è fede”, come uno è Dio e uno è il Cristo, incarnato per noi.
Molto importante e qualificante è poi la precisazione finale: “ Come servizio all’unità della fede e alla sua trasmissione integra, il Signore ha dato alla Chiesa il dono della successione apostolica”, vale a dire il Papa e i Vescovi, affinché la garanzia della connessione con l’origine della fede sia data da persone vive, e ciò risponde alla fede viva che la Chiesa trasmette.


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