Se non crederete
non comprenderete
Si affronta la questione forse più
delicata e difficile, specialmente per il nostro tempo: quella della corretta
relazione, peraltro necessaria ed ineludibile, tra fede e verità.
Infatti se da un lato “l’uomo ha bisogno
di verità, perché sena di essa non si sostiene, non va avanti, la fede senza
verità non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la
proiezione dei nostri desideri di felicità, oppure si riduce a un bel
sentimento. Perciò richiamare la connessione della fede con la verità è oggi
più che mai necessario, proprio per la crisi che viviamo.
Il papa denuncia il rischio del
relativismo, se non si supera lo scoglio della separazione o addirittura
l’opposizione tra fede e ragione ed offre la soluzione con proporre un legame
che sciolga il dilemma, citando Paolo quando afferma che “con il cuore si crede” e cioè che la fede e la ragione hanno
bisogno ambedue dell’amore vero, il solo capace di comporre in armonia fede e
verità, come ampiamente risulta chiaro dalla storia biblica: “il Dio vero è il
Dio fedele”.
Di qui l’esigenza di un fecondo e
continuo dialogo tra fede e ragione, affinché si rafforzino a vicenda, invece
di contrapporsi. Il credente non è arrogante. Lungi dall’irrigidirci , la sicurezza della fede ci mette in cammino
e rende possibile la testimonianza ed il dialogo con tutti.
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