ANIMISMO
(SECOLO XVIII; DA ANIMA).
Tendenza a considerare l’anima come principio della vita e del pensiero. In
filosofia si dicono animistiche le teorie che ritengono tutti gli esseri animati
e viventi: secondo Aristotele, Talete affermava che tutto ha in se il principio
del movimento in quanto ha un anima ; all’animismo religioso si ricollegano
anche l’aérdi Anassimene e lo neuma dei
pitagorici; Democrito ammette l’anima anche nelle pietre. La convinzione che
ogni movimento ha come causa unica l’anima porta Platone ad ammettere l’anima anche nel mondo e negli astri; agli
storici si deve la teoria dell’animazione universale; il concetto delle anime
stellari e dei cieli animati è presente in Cicerone e Virgilio e per essi
tramandato al Medioevo.. Gli astri sono animati anche per Plotino e l’idea di
animazione universale si complica ulteriormente nei neoplatonici fino a
sfociare in volgari forme magiche, che trovano un campo fertile nel Medioevo.
Ancora nel Cinquecento magia e cabala diffondono l’idea che ogni cosa sia viva
e animata. Nella teoria dello psicologo svizzero Jean Piaget, tendenza
caratteristica della prima infanzia, a considerare la realtà animata, o meglio,
a dare un’anima alle cose mediante il gioco
simbolico e fantastico.
Strettamente legato all’artificialismo,
l’animismo, viene considerato dal Piaget una manifestazione
dell’egocentrismo del pensiero
infantile, inteso come una mancata distinzione tra mondo interiore e mondo esterno, e si
realizzerebbe attraverso
un’assimilazione degli oggetto alla propria attività. L’animismo è un
tipo di religione individuato e
denominato così dallo scozzese Edward B: Tylor, etnologo e fondatore della
scienza storico religiosa .
Si tratta di una religione
accentrata sulla nozione e sul culto di
“ esseri” “spirituali” che animerebbero il mondo: uomini, piante,
animali e in genere ogni manifestazione naturale (sole, luna, fiumi, sorgenti,
vento tempeste,
Una religione di questo
genere veniva attribuita da Tylor alle
popolazioni primitive ;sarebbe una religione spontanea , che non
presupporrebbe altra cultura come
fondamento, ma nascerebbe dalle esperienze psico-fisiche di ogni individuo e
dalla mentalità ancora infantile di quei primi uomini che ad esse avrebbero dato
una spiegazione e una rozza sistemazione.
Le esperienze del sonno,degli
stati spico-patologici e della morte avrebbero fornito la nozione essenziale di
anima. Sogno, allucinazione, ecc., danno la sensazione che uno spirito-anima abbandoni il corpo in
cui alberga, per vagare in religioni ignote, incontrarsi con altri spiriti e
vivere, insomma, una vita diversa da quella normale: una vita superumana , e
perciò contrassegnata dalla sacralità. La conferma, poi, dell’esistenza dello
spirito-anima verrebbero dalla morte, quando cioè il corpo, abbandonato per
sempre dal proprio spirito-anima, resta “inanimato”. Da questa concezione
fondamentale si passa con facilità alle
illazioni e ai costrutti propri di una mentalità infantile che avrebbero
portato i primi uomini ad attribuire a tutto il mondo circostante quegli
spiriti-anima che essi avevano scoperto in se:di qui l’animazione di fiumi,
alberi, ecc. , ossia la formazione di una religione animista. Una simile
religione permetteva all’uomo di trattare con le cose inanimate come se fossero
esseri viventi, dandogli così l’illusione di poter influire in qualche modo
sulla natura. Questo genere di comportamento umano viene accettato da Tylor
come istintivo, fondandosi il suo giudizio sul comportamento del bambino che
parla con gli oggetti inanimati che lo circondano e pretende di influire in tal
modo su di essi. La teoria tyloriana sull’animismo va inquadrata in una
corrente di studi etnologici e antropologici, l’evoluzionismo, per la quale
l’umanità si sarebbe naturalmente e gradualmente evoluta, attraverso il
passaggio di fasi comuni a tutti i popoli, muovendo dal momento semi-animalesco
degli istinti per arrivare fino all’ultima tappa costituita dalla moderna
civiltà occidentale. Nella visione di un simile sviluppo Tylor vedeva
nell’animismo il primo gradino dell’evoluzione religiosa che avrebbe portato l’uomo a religioni sempre
più elevate fino all’apice raggiunto dal monoteismo . Le teorie di Tylor vennero superate già nell’ambito dell’evoluzionismo , dove si
cercò di definire una forma di religione ancora più primitiva o istintiva : il
cosiddetto preanimismo magico (o animalismo) Ma l’evoluzionismo
stesso fu a sua volta superato dalla problematica storico-religiosa, cui certe risposte fondate
sul semplice rinvio a presunti istinti
non bastavano più. Si continuò tuttavia a parlare di animiamo , ma ora non più intendendo una forma organica di religione , bensì un
modo di espressione religiosa
rinvenibile ad ogni livello. In pratica : la credenza in esseri sovrumani,
spiriti o demoni , che vengono localizzati in posti religiosamente importanti o
lacui importanza è religiosamente rilevata.
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