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martedì 3 giugno 2014

ANIMISMO

ANIMISMO
(SECOLO XVIII; DA ANIMA). Tendenza a considerare l’anima come principio della vita e del pensiero. In filosofia si dicono animistiche le teorie che ritengono tutti gli esseri animati e viventi: secondo Aristotele, Talete affermava che tutto ha in se il principio del movimento in quanto ha un anima ; all’animismo religioso si ricollegano anche l’aérdi Anassimene e lo neuma  dei pitagorici; Democrito ammette l’anima anche nelle pietre. La convinzione che ogni movimento ha come causa unica l’anima porta Platone ad ammettere  l’anima anche nel mondo e negli astri; agli storici si deve la teoria dell’animazione universale; il concetto delle anime stellari e dei cieli animati è presente in Cicerone e Virgilio e per essi tramandato al Medioevo.. Gli astri sono animati anche per Plotino e l’idea di animazione universale si complica ulteriormente nei neoplatonici fino a sfociare in volgari forme magiche, che trovano un campo fertile nel Medioevo. Ancora nel Cinquecento magia e cabala diffondono l’idea che ogni cosa sia viva e animata. Nella teoria dello psicologo svizzero Jean Piaget, tendenza caratteristica della prima infanzia, a considerare la realtà animata, o meglio, a dare un’anima alle cose mediante il gioco  simbolico e fantastico.
Strettamente legato all’artificialismo, l’animismo, viene considerato dal Piaget una manifestazione dell’egocentrismo  del pensiero infantile, inteso come una mancata distinzione tra  mondo interiore e mondo esterno, e si realizzerebbe attraverso  un’assimilazione degli oggetto alla propria attività. L’animismo è un tipo di religione individuato  e denominato così dallo scozzese Edward B: Tylor, etnologo e fondatore della scienza storico religiosa .
Si tratta di una religione accentrata sulla nozione  e sul culto di “ esseri”  “spirituali”  che animerebbero il mondo: uomini, piante, animali e in genere ogni manifestazione naturale (sole, luna, fiumi, sorgenti, vento tempeste,
Una religione di questo genere  veniva attribuita da Tylor alle popolazioni primitive ;sarebbe una religione spontanea , che non presupporrebbe  altra cultura come fondamento, ma nascerebbe dalle esperienze psico-fisiche di ogni individuo e dalla mentalità ancora infantile di quei primi uomini che ad esse avrebbero dato una spiegazione e una rozza sistemazione.

Le esperienze del sonno,degli stati spico-patologici e della morte avrebbero fornito la nozione essenziale di anima. Sogno, allucinazione, ecc., danno la sensazione  che uno spirito-anima abbandoni il corpo in cui alberga, per vagare in religioni ignote, incontrarsi con altri spiriti e vivere, insomma, una vita diversa da quella normale: una vita superumana , e perciò contrassegnata dalla sacralità. La conferma, poi, dell’esistenza dello spirito-anima verrebbero dalla morte, quando cioè il corpo, abbandonato per sempre dal proprio spirito-anima, resta “inanimato”. Da questa concezione fondamentale  si passa con facilità alle illazioni e ai costrutti propri di una mentalità infantile che avrebbero portato i primi uomini ad attribuire a tutto il mondo circostante quegli spiriti-anima che essi avevano scoperto in se:di qui l’animazione di fiumi, alberi, ecc. , ossia la formazione di una religione animista. Una simile religione permetteva all’uomo di trattare con le cose inanimate come se fossero esseri viventi, dandogli così l’illusione di poter influire in qualche modo sulla natura. Questo genere di comportamento umano viene accettato da Tylor come istintivo, fondandosi il suo giudizio sul comportamento del bambino che parla con gli oggetti inanimati che lo circondano e pretende di influire in tal modo su di essi. La teoria tyloriana sull’animismo va inquadrata in una corrente di studi etnologici e antropologici, l’evoluzionismo, per la quale l’umanità si sarebbe naturalmente e gradualmente evoluta, attraverso il passaggio di fasi comuni a tutti i popoli, muovendo dal momento semi-animalesco degli istinti per arrivare fino all’ultima tappa costituita dalla moderna civiltà occidentale. Nella visione di un simile sviluppo Tylor vedeva nell’animismo il primo gradino dell’evoluzione religiosa  che avrebbe portato l’uomo a religioni sempre più elevate fino all’apice raggiunto dal monoteismo . Le teorie di Tylor  vennero superate già  nell’ambito dell’evoluzionismo , dove si cercò di definire una forma di religione  ancora più primitiva o istintiva : il cosiddetto preanimismo magico (o animalismo) Ma l’evoluzionismo stesso  fu a sua volta superato  dalla problematica  storico-religiosa, cui certe risposte fondate sul semplice rinvio a presunti istinti  non bastavano più. Si continuò tuttavia a parlare  di animiamo , ma ora non più intendendo  una forma organica di religione , bensì un modo di espressione  religiosa rinvenibile ad ogni livello. In pratica : la credenza in esseri sovrumani, spiriti o demoni , che vengono localizzati in posti religiosamente importanti o lacui importanza è religiosamente rilevata. 

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